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FAQ

  1. Quante istanze di esenzione devo inviare se voglio richiedere l’esenzione dal pagamento dell’imposta sull’utile e sul capitale e dal pagamento dell’imposta sulle successioni e donazioni?
    È ammessa un'unica istanza scritta che precisa la volontà di ottenere l’esenzione per entrambe.

  2. Quante decisioni riceverò?
    Una decisione di esenzione dal pagamento delle imposte sull’utile e sul capitale e/o dal pagamento delle imposte di successione e donazione. Per ogni singola decisione verrà prelevata una tassa di esenzione.

  3. Una persona giuridica che persegue esclusivamente uno scopo ideale può ottenere l’esenzione dal pagamento dell’imposta sull’utile e sul capitale e dal pagamento dell’imposta sulle successioni e donazioni?
    No. L’ente che persegue esclusivamente uno scopo ideale è in ogni caso imponibile per quanto riguarda l’imposta sull’utile e sul capitale. Gli utili delle persone giuridiche che perseguono scopi ideali non sono imponibili se non superano CHF 20'000.- (art. 74a LT). L’ente che persegue esclusivamente uno scopo ideale può invece ottenere l’esenzione dal pagamento dell’imposta di successione e donazione.

  4. Cosa succede se non inoltro la richiesta di rinnovo dell’esenzione entro il 30 settembre dell’anno successivo all’anno di scadenza dell’esenzione?
    L’Ufficio di tassazione delle persone giuridiche emetterà una decisione di tassazione. Una volta emessa la decisione di tassazione, non sarà possibile chiedere l’esenzione per il periodo in oggetto.

  5. Cosa succede se non inoltro la documentazione completa?
    In caso di inosservanza della richiesta di documentazione, di principio con un termine di 30 giorni, l’istanza verrà archiviata senza che venga emanata una decisione formale.

  6. Qualora l’ente al beneficio dell’esenzione dovesse costituire degli accantonamenti per un progetto concreto, quali potrebbero essere le ripercussioni fiscali?
    Agli enti esenti è fatto divieto di capitalizzazione (o tesaurizzazione). Sono permessi unicamente degli accantonamenti per eventi o progetti speciali, da sciogliere entro un lasso di tempo ragionevole (massimo tre anni) dal momento della costituzione. Pertanto, l’ente deve indicare i giustificati motivi di ogni singolo accantonamento.

  7. Qualora l’ente al beneficio dell’esenzione non dovesse aver elargito (a sufficienza) i propri ricavi (ricavi e donazioni da terzi), quali potrebbero essere le ripercussioni fiscali?
    Agli enti esenti è fatto divieto di capitalizzazione (o tesaurizzazione) e hanno l’obbligo di svolgere un’attività volta alla realizzazione dello scopo sociale. Pertanto, in sede di istanza, l’ente deve indicare i motivi che giustificano la mancata elargizione dei ricavi ai fini del perseguimento dello scopo sociale. Senza giustificati motivi, il mantenimento o il rinnovo dell’esenzione potrebbe essere rifiutato nella misura in cui l’attività altruistica non è più realizzata.

  8. Se l’ente al beneficio dell’esenzione prevede l’assegnazione di borse di studio, quali condizioni particolari deve rispettare?
    L’ente è tenuto a rendere pubblica la possibilità di partecipare ai concorsi per l’assegnazione delle borse di studio. La scelta dei beneficiari va operata tenendo conto del loro profitto negli studi, nonché della loro situazione economica. Di anno in anno, nel limite del possibile, i soggetti beneficiari devono essere diversi.

  9. Quali sono le conseguenze nel caso in cui non venissero rispettate le condizioni per il mantenimento dell’esenzione fiscale?
    Nel caso in cui non venissero rispettate le condizioni indicate dall’autorità, previo revoca della decisione di esenzione, l’Ufficio di tassazione delle persone giuridiche potrà prelevare tutte le imposte normalmente dovute, in ossequio ai termini di prescrizione del diritto di tassare (15 anni).

  10. Quali liberalità a favore di enti che perseguono fini di culto sono deducibili?
    Le liberalità in favore delle Chiese riconosciute ex lege, segnatamente la Chiesa cattolica romana e la Chiesa evangelica riformata, sono deducibili. Tuttavia, le liberalità in favore di enti esenti per fini di culto non sono deducibili.