28.11.2019
Deossinivalenolo (DON) dei crackers di importazione
I cambiamenti climatici stanno già avendo e soprattutto avranno un forte impatto sulla produzione di cibo su scala globale. Il clima sempre più caldo e umido degli ultimi anni osservato anche alle nostre latitudini, infatti, è la condizione ideale per la crescita delle muffe sulle colture vegetali, che espongono gli alimenti derivati a una maggiore contaminazione da micotossine. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (ESFA) sta procedendo a una valutazione del rischio legato all'impatto delle variabili ambientali sulla produzione e presenza di micotossine negli alimenti. Gli alimenti più esposti sono i semi oleosi, i cereali e i loro prodotti derivati, le spezie, alcuni tipi di frutta secca e a guscio. La contaminazione da micotossine può avvenire in campo o durante lo stoccaggio, oppure tramite gli animali da reddito che ingeriscono alimenti ammuffiti e trasmettono le tossine ai prodotti, quali latte, uova e carne. Controllare i mangimi e gli alimenti più a rischio è quindi di fondamentale importanza per la tutela della salute.
Il Deossinivalenolo (DON) o vomitossina, è una micotossina che appartiene al gruppo dei tricoteceni, prodotta dai funghi Fusarium graminearum e F. culmorum principalmente in cereali, quali frumento, orzo e mais. Con questa campagna si è voluto monitorare i livelli di Deossinivalenolo (DON) nei cracker d’importazione e verificare il rispetto dei requisiti di legge. Il cracker è un articolo di panetteria a base di frumento e mais.
In totale sono stati prelevati dalla grande distribuzione 11 campioni di cracker salati, speziati e arricchiti con sapori al pomodoro, olive o formaggio, provenienti da Italia (7), Regno Unito (2), Belgio e Polonia (1). I prodotti esaminati sono risultati conformi ai requisiti di legge. Tracce quantificabili (> 50 μg/kg) di DON sono comunque state rilevate in tutti i campioni.
Allegati
- Micotossine: Deossinivalenolo (DON) dei crackers di importazione - 2019