06.12.2021
Contaminazione radioattiva da Cesio-137 e da metalli pesanti nella selvaggina
La selvaggina, in particolare quella nostrana, può ancora oggi presentare una certa contaminazione da cesio-137 a causa della ricaduta radioattiva generata dall’incidente di Chernobyl del 1986. Inoltre, se la selvaggina viene abbattuta con munizioni di piombo, che nell'impatto si deformano o si scheggiano, nella carne rimangono dei minuscoli frammenti. Con questo monitoraggio si è voluto verificare lo stato della contaminazione radiologica da Cesio-137 e la presenza di piombo e altri metalli pesanti nelle carni degli ungulati cacciati in Ticino e/o importati dall’estero.
21 campioni di carne cruda e prodotti derivati di cervo, capriolo, camoscio e cinghiale sono stati prelevati da macellerie, dalla vendita al dettaglio e da esercizi di ristorazione distribuiti sull’intero territorio cantonale. 7 di questi provenivano da ungulati catturati in Ticino durante la stagione venatoria 2021, i rimanenti 15 sono d’importazione dall’estero.
Parte della cacciagione esaminata ha evidenziato tracce di cesio-137 per una contaminazione media complessiva molto contenuta di 18 Bq/kg e in nessun un caso è stato superato il valore massimo di 600 Bq/kg. Da un punto di vista radiologico la rilevanza dosimetrica della contaminazione da questo radionuclide dovuta al consumo di selvaggina come quella analizzata è di scarsa importanza.
Sei campioni di selvaggina hanno presentato livelli di piombo superiori a 0.1 mg/kg, mentre solo un campione ha superato 1 mg/kg con un valore massimo di 1.6 mg/kg in una carne di cinghiale destinata alla produzione di salumeria. Questi valori si spiegano con la presenza di frammenti di munizioni di piombo nella carne e confermano l’importanza delle raccomandazioni dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria: il consumo di carne di selvaggina abbattuta con tali proiettili va evitato in particolare per bambini, donne incinte, in fase di allattamento o che desiderano una gravidanza.