La campagna nazionale organizzata dall’Associazione Chimici Cantonali Svizzeri (ACCS), focalizzata sul monitoraggio dei residui di prodotti fitosanitari e dei loro prodotti di degradazione nell’acqua potabile distribuita nel nostro paese ha mostrato una situazione sostanzialmente confortante. Malgrado questo, sono state riscontrate anche situazioni problematiche, con dei superamenti di valori di legge per alcune sostanze, in acque provenienti da regioni con attività agricola intensiva.

Il Laboratorio cantonale ha partecipato attivamente alla misura dei campioni della campagna e a questo scopo ha perfezionato la sua capacità analitica nel settore, ampliando lo spettro di sostanze investigate. Approfittando di queste nuove conoscenze e a seguito di alcune esperienze fatte in altri cantoni, ha voluto approfondire la situazione con una campagna a tappeto su tutte quelle acque sotterranee del nostro Cantone emunte da diverse aziende di acqua per farne acqua potabile. Nei 72 campioni prelevati si è focalizzata l’attenzione sui residui di prodotti fitosanitari.

Come negli scorsi anni, il monitoraggio dei pozzi si è svolto con la verifica di diversi parametri, tra i quali: la caratterizzazione chimico-fisica dell’acqua, la qualità microbiologica e il contenuto di residui organici e inorganici. In questa campagna si è voluto approfondire in particolare -come già detto- il tema dei residui organici, fra i quali si annoverano: 

• pesticidi (prodotti fitosanitari)
• solventi alogenati,
• additivi per benzina MTBE ed ETBE e
• idrocarburi monociclici aromatici idrosolubili (BTEX, es. benzene, toluene).

Grazie al maggior numero di sostanze fitosanitarie ricercate, quest’anno è stato possibile avere un quadro migliore dello stato delle nostre risorse idriche, in particolare rispetto alla pressione da prodotti fitosanitari. Sebbene lo stato delle nostre acque sia ancora decisamente molto buono e l’acqua erogata nelle nostre abitazioni (nella quasi totalità dei casi) conforme alla legge (grazie anche ad appropriati trattamenti),  il risultato mostra un’accresciuta pressione sulle nostre risorse idriche anche da parte dell’agricoltura. Come nel caso dell’industria e, più in generale, dell’impatto umano (inquinamenti, incidenti) anche per l’agricoltura devono essere messe in atto tutte le misure possibili per preservare al meglio la qualità delle nostre acque.