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Prevenzione dei disturbi alimentari

Fare prevenzione significa agire sempre su vari livelli.

La prevenzione primaria è indirizzata ai fattori di rischio per l’esordio del disturbo alimentare. Lo scopo è di prevenire l’esordio di nuovi casi, riducendo quindi l’incidenza del disturbo stesso. A tale scopo si può agire da un lato su fattori di rischio come la pressione socioculturale alla magrezza e l'insoddisfazione corporea, che possono determinare l'inizio di comportamenti finalizzati a perdere peso, e dall'altra promuovere fattori protettivi come l'autostima e l'autoaccettazione.
 
La prevenzione secondaria ha come obiettivo di accorciare i tempi tra l’esordio della malattia e la richiesta di aiuto. Fondamentale risulta il precoce riconoscimento della malattia. Sensibilizzare figure significative come i genitori (ambito familiare), gli insegnanti e allenatori (ambito sociale), medici di medicina generale (ambito medico) e medici specialisti (come ginecologi, dentisti, dermatologi ecc.) permette di riconoscere tempestivamente l'esordio di nuovi casi, favorendo così maggiori chance di cura. È infatti dimostrato che minore è la durata di malattia più favorevole è la prognosi.
 
La prevenzione terziaria consiste nella riduzione del danno in un disturbo ormai conclamato e coincide con l’ambito del trattamento.
 
Programma di prevenzione del Centro DCA
Nella società moderna sempre più adolescenti sono soggetti a sviluppare un disturbo alimentare, il quale può portare a gravi complicazioni mediche e psicologiche. Vista la complessità di queste patologie e la resistenza al trattamento di una parte delle persone che ne soffre, siamo convinti che la prevenzione sia fondamentale per cercare di diminuire l’impatto di queste malattie nella società.
 
Il nostro Centro dei disturbi del comportamento alimentare, che da tempo s’impegna in questo ambito, propone degli interventi mirati e strutturati per la prevenzione primaria e secondaria di queste patologie.
 
Per informazioni in merito al programma di prevenzione dei disturbi alimentari nelle scuole, o per comunicare il vostro interesse, scriveteci all’indirizzo: dss-osc.dca@ti.ch

Segnali da cogliere
Prendere coscienza dell’esistenza di un disordine alimentare non è mai semplice: si tratta di patologie estremamente complesse e sfuggevoli, ma alcuni segnali potrebbero fungere da campanello d’allarme.
In primis le alterazioni dell’atteggiamento nei confronti del cibo, come la riduzione progressiva dell’alimentazione, il controllo ossessivo delle calorie e degli alimenti e l’insorgere di abitudini alimentari inusuali e non di rado compulsive (una delle più frequenti è lo sminuzzare il cibo).
Ma il problema potrebbe essere indicato da comportamenti che non riguardano affatto il campo della nutrizione: chi soffre di disturbi dell’alimentazione tende a mettere cibo, dieta e peso al centro di ogni conversazione, isolandosi progressivamente dall’ambiente sociale e familiare e manifestando comportamenti di iperattività. L’ossessione per il proprio aspetto e per la propria forma fisica accompagnano frequentemente tutta la vita della persona malata.
Vi sono poi alcuni sintomi più gravi, da considerare come veri e propri segnali d’emergenza: l’instabilità del tono e dell’umore, l’insonnia, i comportamenti autolesivi, gli svenimenti e le aritmie cardiache potrebbero essere infatti segno di un grave disagio e di uno stato ormai avanzato della patologia.
 
Alterazioni del comportamento alimentare

  • Riduzione progressiva dell‘alimentazione e della frequenza dei pasti, regole alimentari rigide e schematiche.
  • La dieta (restrizione calorica) da un grande senso di benessere e aumenta l‘autostima.
  • Inusuali abitudini alimentari (sminuzzare cibo, togliere i condimenti, mangiare lentamente ecc.).
  • Conteggio ossessivo delle calorie assunte.
  • Mangiare sempre gli stessi alimenti.
  • Mangiare di nascosto.
  • Cucinare per i familiari.
  • Alzarsi subito da tavola.

Alterazioni del comportamento in generale

  • Dieta, peso, i cibi e la cucina come argomento centrale di ogni discussione.
  • Ossessivo controllo del peso (più volte al giorno).
  • Abuso di farmaci per controllare il peso.
  • Disturbi digestivi che condizionano il comportamento alimentare.
  • Tendenza ad evitare le situazioni conviviali con famiglia e amici.
  • Tendenza all’isolamento sociale e familiare.
  • Intensa attività fisica anche a scapito di altri interessi.
  • Ansia per prestazioni scolastiche.
  • Maggior irritabilità, stato depressivo.

Segnali di emergenza

  • Instabilità del tono dell’umore, pianto frequente, rabbia elevata, crescente tensione familiare.
  • Riposo notturno disturbato con vera e propria insonnia.
  • Pensieri suicidali, atti dimostrativi o comportamenti autolesivi.
  • Aritmie cardiache.
  • Perdita di coscienza, svenimenti.
  • Gonfiori alle gambe, sensazioni di formicolio.
  • Vomito con sangue.