Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Borreliosi di Lyme

Questa malattia trasmessa dalle zecche - presente anche in Ticino - è causata da un batterio chiamato Borrelia burgdorferi sensu lato. Il nome della malattia proviene da una cittadina americana, Lyme, dove furono osservati i primi casi nella metà degli anni '70.

In Svizzera, tra il 5 e il 50% delle zecche sono portatrici di questo batterio a seconda dei boschi. In Ticino, questo valore si aggira attorno al 26%. L'incidenza della malattia è molto difficile da quantificare, poiché i casi positivi non vengono notificati all'Ufficio Federale di sanità pubblica. Dal 2008, la stima sul numero di casi di borreliosi varia da 5'300 a 16'800, nel 2021 si situava a 7'600 casi. I casi di borreliosi e le morsicature da zecche hanno visto un’impennata nel 2020, dopo il periodo di lockdown, per poi diminuire nel 2021. Esclusi i picchi del 2018 e del 2020, il numero di casi stimati nel 2023 di borreliosi è in linea con gli anni precedenti (9'000 casi).

La borreliosi di Lyme può colpire la pelle, le articolazioni, il sistema cardiaco ed il sistema nervoso. I sintomi della malattia sono molto diversi ed il decorso può essere molto differente da un caso all'altro. La malattia si sviluppa in 3 fasi che generalmente sono consecutive. Nel 10-40% dei casi appaiono solo la II e/o la III fase.

I fase (3-32 giorni di incubazione)
Attorno al punto della morsicatura appare una macchia rossa, chiamata eritema migrante, che si espande progressivamente prendendo la forma di un anello per poi scomparire. Questa fase può essere accompagnata da uno stato febbrile. Bisogna rivolgersi al medico appena appare l'eritema migrante.

II fase (da settimane a mesi dopo)
I sintomi possono toccare le articolazioni (artrite), il cuore, la pelle o i nervi (paralisi del nervo facciale, meningite).

III fase (da mesi a anni dopo)
Appaiono dei disturbi a carattere cronico con sintomi cutanei, articolari o neurologici.

Il trattamento consiste in una cura con antibiotici adattata ai sintomi. La terapia è molto efficace soprattutto nella fase iniziale. Se non ci sono sintomi, un trattamento preventivo dopo una morsicatura da zecca non è raccomandato. Attualmente non esiste alcun vaccino.