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La meningoencefalite verno-estivale da zecca (FSME "Frühsommer Meningoenzephalitis" o TBE "Tick-borne encephalitis") è una malattia trasmessa dalle zecche - per ora non presente in Ticino - causata dal virus FSME che provoca un'infezione bifasica.
Il virus FSME è stato messo in evidenza in alcune zone delimitate, chiamate focolai naturali che ricoprono la maggior parte dei paesi dell'Europa, della Russia e dell'Estremo Oriente. Nelle zone a rischio, tra il 0.5 e il 3% delle zecche sono portatrici di questo virus. Dal 2019, visto l’aumento dei casi (121 casi nel 2015 e 375 casi nel 2018) e dei focolai, tutta la Svizzera (dal 2024 è stato incluso anche il Canton Ginevra) - tranne il Ticino – è considerata a rischio per chi si espone alle zecche e in questi casi la vaccinazione è fortemente raccomandata. Un altro aumentato è stato registrato nel 2020, dopo il periodo di lockdown, il numero di casi di FSMEè quasi raddoppiato passando da 262 casi nel 2019 a 454 casi nel 2020. In genere, ogni anno si osserva una fluttuazione del numero di casi dovuta in parte all'andamento delle stagioni: 285 casi nel 2021, 388 casi nel 2022 e 306 nel 2023.
In Ticino è stata messa in evidenza la presenza puntuale del virus FSME in alcune zecche raccolte in Alta Valle Maggia (dati 2016). La sua presenza non significa necessariamente un focolaio anche perché bisogna considerare la presenza della malattia. Fino ad oggi 1 solo caso clinico è stato registrato in Ticino (2018). Al momento attuale il Ticino e in particolare la Valle Maggia non fanno parte delle zone formalmente recensite a rischio.
I sintomi della fase I si manifestano solo nel 10-30% dei casi di morsicatura da zecca infetta e solo nel 10% di questi si sviluppa anche la II fase.
I fase (3-14 giorni d'incubazione)
I sintomi sono simili a un'influenza.
II fase (dopo un intervallo di 8 giorni)
La malattia si propaga al sistema nervoso centrale (meningoencefalite).
Non esiste alcun trattamento specifico. È però disponibile una vaccinazione ben tollerata ed efficace, consigliata alle persone che frequentano le zone a rischio (vedi box informativo).