Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Sin dal 1978 offre ai propri tossicomani l'opzione terapeutica sostitutiva con metadone. Fino al 1986 il settore è regolato unicamente dalla normativa federale del 1975 e dalla legge d'applicazione cantonale del 1978. Il 24 giugno 1986, considerato l'aumento numerico dei pazienti in cura e le preoccupazioni precedentemente descritte, il Governo ticinese si dota di un "Decreto esecutivo concernente il trattamento ambulatoriale di tossicomani con stupefacenti", che subordina ogni singolo trattamento ad un'esplicita autorizzazione, limitata nel tempo, rilasciata dal Medico cantonale ad personam, dopo avere sentito l'avviso di un'apposita commissione statale. Il clima nel quale la normativa è varata è contraddistinto dal confronto ideologico tra fautori e contrari al metadone, giunto con circa 10 anni di ritardo dagli Stati Uniti d'America e permane tale fino agli anni '90. Nel 1992, per proposta dell'Ordine dei medici, questa laboriosa normativa è abbandonata a favore di un ordinamento più leggero, che restituisce al medico l'esercizio di una maggiore autonomia terapeutica e di una più estesa responsabilità, sia terapeutica che penale. Il Consiglio di Stato vara, il 7 ottobre 1992, il nuovo Regolamento sulle cure ambulatoriali con metadone, tutt'oggi in vigore.
Tra le novità del Regolamento 1992 spicca il duplice compito che il CdS attribuisce al Medico cantonale:
Obiettivo ultimo è il miglioramento della qualità delle cure, considerata deficitaria.
La stabilità del numero di soggetti in cura con metadone nel corso degli ultimi anni segna una probabile "saturazione" della domanda. Circa 900 sono regolarmente in terapia sostitutiva con metadone, mentre 1'500 circa sono stati almeno una volta in cura sostitutiva. Si può consultare la sezione Statistiche per maggior informazione.
Il Gruppo Esperti ha funzioni propositive e consultive nei confronti del Consiglio di Stato e del Dipartimento della sanitàà e della socialità. Elabora ogni quattro anni un progetto di Piano cantonale degli interventi che sottopone al Consiglio di Stato.
Il Delegato ai problemi delle tossicomanie è preposto al coordinamento delle misure concrete (in particolare, garanzia per le spese di cura, degenza e trattamenti in centri residenziali) e al mantenimento dei contatti con le istituzioni attive nel Cantone e dei rapporti con la Confederazione e gli altri cantoni.
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