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Di cosa si tratta?

La peste suina africana (PSA) è un’epizoozia altamente contagiosa, causata da un virus, che colpisce esclusivamente i suini domestici e i cinghiali con un’elevata mortalità (90%). Questa malattia non è pericolosa per l’uomo. Rientra tra le malattie emorragiche, tra cui ritroviamo anche la peste suina classica, conosciuta dai ticinesi perché ha colpito i nostri cinghiali negli anni 1998-1999 e i cui sintomi e lesioni sono pressoché indistinguibili dalla PSA.

La Legge federale sulle epizoozie (LFE) e l'Ordinanza sulle epizoozie (OFE) prevedono misure di lotta contro queste malattie, inclusa la PSA. Per quanto riguarda la lotta alla PSA nei cinghiali sono state redatte delle specifiche Direttive tecniche.

Nei Paesi colpiti, la diffusione della PSA causa ingenti perdite nel settore zootecnico suinicolo e nella relativa filiera della carne con un conseguente forte impatto socio-economico e culturale.

Se la malattia colpisce i suini domestici, l’allevamento deve essere posto sotto sequestro e gli animali devono essere abbattuti ed eliminati per impedire la propagazione del virus. Attorno al focolaio sono istituite delle zone di protezione e di sorveglianza di 3 e di 10 km di raggio all’interno delle quali le aziende sono poste sotto severa sorveglianza. In caso di focolaio nei cinghiali viene istituita una zona di sequestro iniziale del raggio di circa 10 km. All'interno di queste zone, le movimentazioni commerciali sono vietate o fortemente limitate.

Quindi nella zona di sequestro iniziale sono previste delle restrizioni molto severe, tra cui il divieto di caccia e di accesso per le persone alle aree boschive e territori in cui è presente la malattia nei cinghiali. I lavori forestali potrebbero essere sospesi o fortemente limitati con gravi conseguenze per questo settore.

 

Dipartimento della sanità e della socialità 

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