L’animale malato, suino o cinghiale, mostra tipicamente inappetenza (ridotta assunzione di cibo) e una ridotta attività, febbre e sanguinamenti sulla pelle (visibili nel suino domestico ma più difficilmente osservabili nel cinghiale), come pure difficoltà respiratoria, secrezioni dalle narici e dagli occhi, talvolta movimenti scoordinati, vomito e/o diarrea sanguinolenta.
Sia nei maiali, sia nei cinghiali il decorso è normalmente breve e mortale. Generalmente passano meno di 10 giorni tra l’infezione e il decesso dell’animale. Un decorso veloce della malattia e una mortalità molto alta (90% dei casi) si osservano soprattutto nelle fasi iniziali dell’epidemia nei territori dove la PSA arriva per la prima volta. Con il tempo insorgono forme della malattia con decorso più lento e non mortali.
Dopo la morte o l’abbattimento dell’animale, la sindrome emorragica può essere molto evidente negli organi interni: la milza e i linfonodi sono ingrossati ed emorragie puntiformi o soffuse possono essere presenti pressoché in tutti gli organi.