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Settori artigianali

Nel corso degli anni la SPAAS, in collaborazione con le associazioni di categoria, ha elaborato delle direttive per vari settori artigianali comprendenti le esigenze e le disposizioni specifiche relative alla protezione delle acque e allo smaltimento dei rifiuti speciali.

Queste direttive settoriali riprendono in parte direttive federali, in parte sono frutto di collaborazioni intercantonali e in parte sintetizzano soluzioni settoriali elaborate per il Ticino dalla SPAAS.

Questi documenti specifici rappresentano uno strumento di lavoro importante per gli operatori dei singoli settori e sono per lo più stati presentati nell’ambito di giornate informative dedicate alle singole associazioni.

La SPAAS esegue regolarmente campagne di verifica del rispetto di queste disposizioni.

Le acque generate nei cantieri possono contenere elevati tassi di particelle minerali in sospensione, idrocarburi e/o, nel caso di impiego di beton o risanamento di costruzioni in beton, possono presentare caratteristiche molto alcaline. È pertanto necessario prevedere un pretrattamento prima dello scarico.

Questo aspetto riguarda sia i piccoli cantieri sia i grossi cantieri.

Materiale informativo:

Le attività legate al settore dell’automobile attualmente recensite in Ticino sono circa 1700.

Questa categoria è stata la prima, negli anni ‘70, ad essere oggetto di una campagna di risanamento volta all’applicazione delle norme in materia di protezione delle acque.

Il tema dominante in questo ambito è quello degli idrocarburi: è richiesta la posa di appositi impianti di pretrattamento sullo scarico dei lavaggi motore e carrozzeria.

I depositi di oli e solventi devono rispettare le norme di protezione delle acque.

Materiale informativo:

L’attività della pittura implica l’utilizzo in magazzino e sul cantiere di un notevole quantitativo e varietà di prodotti chimici che, al termine dell’applicazione o rimozione, devono essere trattati e smaltiti in modo corretto per evitarne la diffusione nell’ambiente. 

Tutte le esigenze ambientali da osservare in questo settore sono riassunte nella scheda informativa “Imprese di pittura e ambiente: acque, aria, depositi e rifiuti speciali”.

A partire dal 1.1.2022 i controlli nelle singole imprese di pittura sono demandati all’associazione di categoria ASIP-TI, che è stata incaricata dal Dipartimento del Territorio delle verifiche puntuali sulla base di una convenzione specifica. Tali verifiche sono effettuate da parte di un controllore ASIP-TI formato dalla SPAAS e i risultati dei controlli sono regolarmente condivisi con la SPAAS.

Nell’autunno 2021 è stato organizzato un ciclo di conferenze per divulgare l’informazione riguardo la nuova organizzazione dei controlli.

Le imprese di pittura in Ticino sono attualmente ca 400.

Materiale informativo:

Le lavanderie chimiche utilizzano per la pulizia dei prodotti tessili solventi organici in alternativa all’acqua. Se da una parte questi solventi permettono una pulizia profonda e la salvaguardia dei tessuti più particolari, dall’altra implicano un rischio ambientale accresciuto rispetto al tradizionale lavaggio ad acqua, in quanto le sostanze impiegate possiedono una pericolosità.

Fino ad una decina di anni fa il solvente più in voga era il percloretilene mentre recentemente si sono affermati solventi idrocarburici esenti da cloro meno nocivi per l’ambiente che devono comunque essere impiegati con le dovute precauzioni. Gli accorgimenti tecnici e gestionali richiesti in questo settore sono finalizzati a prevenire la dispersione nell’aria, nelle acque e nei rifiuti dei solventi utilizzati.
In Ticino sono attive attualmente una cinquantina di lavanderie chimiche, di cui la metà circa lavora con percloretilene e l’altra impiega solventi idrocarburici esenti da cloro.

Materiale informativo:

Gli studi odontoiatrici possono generare acque di scarico e rifiuti molto nocivi per l’ambiente in particolare a causa dell’impiego o rimozione di amalgama contenente mercurio. L’Ordinanza federale sulla protezione delle acque prevede che le unità dentarie che utilizzano amalgama siano equipaggiate con un apposito separatore con grado di efficacia di  almeno il 95%.
La SPAAS ha effettuato due campagne di verifica della posa di questi impianti di trattamento delle acque presso tutti gli studi odontoiatrici del Ticino: una prima negli anni 1990-1994 e una seconda campagna nel 2016.

Materiale informativo:

Caseifici di pianura

Il lavaggio degli impianti di produzione nei caseifici avviene con acqua addizionata di prodotti acidi e/o basici che, al termine del ciclo di pulizia, è poi immessa in canalizzazione.

Queste acque reflue presentano alternativamente pH molto elevati o molto bassi e possiedono un elevato carico organico derivante dai resti di latte.

Per i caseifici che lavorano più di 200’000 l di latte all’anno e in generale nei casi problematici è richiesta la neutralizzazione dei flussi e lo scarico dosato in canalizzazione.

Particolare attenzione deve poi essere dedicata alla problematica dello smaltimento del siero che in nessun caso può avvenire tramite scarico in canalizzazione.

Sono da valutare le seguenti opzioni di smaltimento:

  • foraggiamento ai maiali;
  • trattamento tramite impianto a osmosi inversa con scarico del permeato e trattenuta del concentrato;
  • consegna a valorizzatori esterni;
  • trattamento in filtri percolatori (digestione aerobica).

Caseifici d'alpeggio

Gli alpeggi sono situati per loro natura in luoghi discosti e isolati.

Il latte prodotto è spesso lavorato sul posto in caseifici annessi, che non sono allacciati alle infrastrutture pubbliche di depurazione presenti sul fondovalle, che garantirebbero il trattamento dei reflui generati dal lavaggio degli impianti e devono dunque ideare soluzioni proprie onde evitare inquinamenti delle acque.
Nell’ottica di fornire le informazioni necessarie ai gestori degli alpi, è stata elaborata nel 2021 una scheda informativa dedicata a questo particolare settore, che riassume le possibilità di smaltimento dei vari reflui generati sugli alpeggi attualmente note e praticabili.

Scheda informativa:

Sistema di trattamento del siero:

Distillerie

Le distillerie attive in Ticino sono circa 70 e sono state tutte oggetto di una campagna di verifica/risanamento negli anni 1995-1997 da parte della SPAAS.

I requisiti per la protezione delle acque in questo settore sono i seguenti:

  • acque di raffreddamento: devono essere smaltite alternativamente tramite infiltrazione nel terreno, scarico in canalizzazione acque meteoriche o in ricettore naturale. Lo scarico di queste acque in canalizzazione acque luride è proibito.
  • residui di distillazione liquidi: possono essere scaricati in canalizzazione acque luride dopo pretrattamento. Quale pretrattamento minimo è richiesta una filtrazione che permetta la separazione della frazione liquida da quella solida. Nei casi delle distillerie più grosse viene richiesta anche la neutralizzazione dei liquami fino a pH 7 e lo scarico dosato in canalizzazione. In alternativa, nei casi in cui non esiste la fognatura, si richiede la raccolta in fossa stagna con successivo smaltimento in agricoltura.
  • residui di distillazione solidi: utilizzo in agricoltura, meglio dopo compostaggio.

Cantine vinicole

Nel periodo della vendemmia le attività di vinificazione generano acque reflue spesso molto ricche di materia organica e acide che, giungendo al depuratore possono perturbarne notevolmente il buon funzionamento. Una corretta gestione dei residui solidi (quali raspi e vinacce) e liquidi (melme e fecce), consentono di ridurre il carico inquinante e gli effetti sull’ambiente.
Attualmente le aziende vinicole attive in Ticino sono ca. 220.

Materiale informativo: 

Negli anni 2004-2006 è stata effettuata  una verifica su 16 strutture ospedaliere che ha contemplato i seguenti aspetti: bilancio delle acque, verifica dei prodotti e sostanze utilizzati, deposito prodotti nocivi alle acque, raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Materiale informativo:

La manutenzione di caldaie e camini genera acque di lavaggio acide cariche di inquinanti e residui solidi, che devono essere smaltiti secondo le precise modalità. 

Nel corso del 2019  è stata effettuata una campagna di controllo e informazione dell’intero settore tramite visite alle singole ditte (attualmente una cinquantina) ed è stata elaborata una scheda informativa specifica che raccoglie tutte le informazioni importanti che permettono lo svolgimento dell’attività nel pieno rispetto delle norme ambientali. 

Scheda informativa:

Il tema degli impianti mobili di pretrattamento delle acque è stato oggetto di un progetto intercantonale nell’ambito della Conferenza dei capi dei servizi per la protezione dell'ambiente della Svizzera (KVU), al quale ha partecipato anche il Ticino.


Materiale informativo:

I pozzetti stradali raccolgono le acque derivanti dal manto stradale e, assieme ad esse, parte degli inquinanti derivanti dal traffico motorizzato (in particolare metalli pesanti e idrocarburi). Al momento della loro manutenzione è importante che le acque siano trattate adeguatamente per evitare la dispersione nell'ambiente di questi inquinanti. A partire dal 1.1.2020 la manutenzione deve essere eseguita con un impianto di pretrattamento mobile o tramite aspirazione totale e successivo riempimento con acqua pulita seguendo le modalità descritte nella scheda informativa qui sotto riportata.

Materiale informativo:

Le istallazioni di separazione degli idrocarburi devono essere sottoposte a regolari verifiche e manutenzione da parte di personale specializzato, al
fine di garantire la loro efficacia nella trattenuta degli inquinanti.

Questo documento concretizza le disposizioni contenute nella norma SIA SN EN 858-2:2003 e si rivolge in particolare a tutte le aziende che dispongono di separatori e dissabbiatori per il trattamento delle acque contenenti idrocarburi nonchè alle ditte incaricate della loro manutenzione.

Materiale informativo:

I prodotti fitosanitari (PFS) vanno utilizzati rispettando le indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto.

Questo evita rischi alla salute e scongiura la contaminazione di acque superficiali o sotterranee, la deriva sul parcelle vicine o su superfici di compensazione ecologica. Inoltre, la poltiglia (resti di PFS non diluiti e acqua di lavaggio delle irroratrici) non può essere immessa nei corsi d’acqua o in canalizzazione.

La presente scheda, nata dalla collaborazione tra la Sezione dell’agricoltura e la Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo, indica le procedure per una gestione corretta delle piazze di riempimento e di lavaggio di irroratrici per l’utilizzo di PFS in agricoltura.