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rilevato come non sia stato ancora possibile generalizzarequestepratiche nel
nostro contesto. Una particolare attenzione dovrà quindi essere posta alle
condizioni di attuazione
di tali cambiamenti affinché i buoni propositi non
restino letteramorta.
Se ladifferenziazione toccaun livellopedagogicoedidattico–ossia consiste in
sostanza nell’adattare l’insegnamento alle caratteristiche degli allievi – la
per-
sonalizzazione
si esprime prevalentemente su un piano strutturale, relativo
quindi al percorso formativo seguito dagli alunni.Ciò si manifesta nella scuola
secondaria mediante griglie orarie più flessibili, la possibilità per gli studenti
di costruire un curriculum più confacente ai propri interessi e alle proprie
attitudini, come pure metodi di valutazione in relazione con lo sviluppo di
competenze da parte degli allievi.
Un ulteriore elemento su cui si intende investire,questa volta a livellodel fun-
zionamento dell’istituzione, è lo sviluppo di una
cultura collaborativa
all’in-
ternodel sistema formativo.Sebbene siapossibile individuarenumerosi casi di
esemplare collaborazione tra insegnanti, è tuttavia innegabile che nella scuola,
non solo ticinese, queste pratiche avvengano prevalentemente sulla base di
iniziative individuali e non di un disegno istituzionale. Ricerche internazionali
dimostrano invece come la presenza di gruppi di insegnanti che collaborano,
condividono tra loro idee, esperienze, riflessioni,materiali e anchemodalità di
insegnamento, determinino una qualità dell’apprendimento decisamente su-
periore rispetto ad ambienti in cui a prevalere è l’individualismo. Il progetto si
prefigge un significativo incremento della cultura collaborativa, contribuendo
così alla creazione di una vera e propria“organizzazione che apprende”e che
“apprende ad apprendere”.
In linea di principio la differenziazione pedagogica, quella delle forme didat-
tiche e la cultura collaborativa sono elementi del progetto che dovrebbero
essere applicati a tutti i gradi della scuola obbligatoria.Alcune proposte, come
ad esempio la possibilità di un curriculummaggiormente personalizzato, per
loro natura sono invece soprattutto immaginate per la sola scuolamedia.
Indubbiamente, accanto a un necessario adeguamento delle condizioni or-
ganizzative e lavorative dei docenti, sono da prevedere interventi incisivi di
formazione e di accompagnamento.Tali preoccupazioni sono state al centro
di tutte le riflessioni del gruppo che ha lavorato sul progetto.Alla base vi è
la consapevolezza che le buone idee, seppur importanti e necessarie, non
bastano per vedere realizzata la scuola di domani e che l’implementazione di
un cambiamento nel settore scolastico costituisce una sfida a volte più ardua
della sua concezione.
Come giàpremesso inentrata, lepropostedi taleprogetto fannopartedi una
più ampia strategia di riforma della scuola dell’obbligo (RSO), di cui è parte
integrante la revisione dei piani di studio, nata dall’impulso del concordato
HarmoS.Sebbene la revisionedei piani di studio si concentri necessariamente
sugli aspetti curricolari, essa viene svolta in totale sintonia con le proposte