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organizzative e pedagogiche contenute in questo rapporto.Non solo: le due
componenti della RSO si fecondano a vicenda, come, ad esempio, nel caso
dello sviluppo di competenze riguardanti la formazione generale e di compe-
tenze trasversali.
Comemolti osservatori consultati hanno già fattonotare,èdifficilepoter dav-
vero perseguire tali obiettivi senzamodificare l’attuale griglia oraria: il gruppo,
come vedremo in seguito, ha quindi lavorato anche su questo e altri fonda-
mentali aspetti strutturali del progetto qui in esame.
Lo statutodi questodocumento va inteso comeunaprimaentrata inmateria,
in cui vengono delineate alcune ipotesi basilari, attorno alle quali impostare
una prima discussione ad ampio raggio. Il rapporto, unitamente ad alcuni vi-
deoesplicativi,vienediffuso inunprimo tempo a tutti gli insegnanti e ai quadri
scolastici, e poi ai media. Successivamente alla sua diffusione si vuole favorire
una grande riflessione collettiva aprendo una consultazione partecipativa che
consenta a tutti di esprimere la propria opinione attraverso un questionario
online
e incontri con diversi gruppi di interesse; questa procedura permetterà
di sondare il grado di consenso attorno al documento e di riflettere sulle
dimensioni problematiche omancanti.
Per questa prima fase, la scelta è stata quella di concentrare l’attenzione sui
principi e sulle idee generali, adeguatamente esplicitate per poter essere capi-
te e dibattute.Non vi sono invece i dettagli applicativi: non solo perché non
sono ancora stati elaborati in tutte le loro diverse sfaccettature,ma perché in
un primo tempo è importante dibattere sulle idee e argomentare il proprio
accordoodisaccordo attorno alle visioni pedagogiche proposte. In un secon-
do tempo, sullabasedi questoprimo confronto,andrà condotta ladiscussione
su dettagli e condizioni che, come già sottolineato, rappresentano elementi
indispensabili alla realizzazionedel progetto. Il DECS si impegnerà fortemente
affinché i cambiamenti proposti siano supportati da adeguate condizioni, in
modo che la riforma possa essereuna preziosaopportunità per tutti gli attori
del sistema.
Ora non resta che augurare al lettore un buon viaggio nelle innovazioni
proposte per la scuola dell’obbligo ticinese.