La scuola che verrà - Idee per una riforma tra continuità e innovazione - page 65

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specifico e rigidoper ogni allievo, imprigionandolo così nelle sue caratte-
ristiche personali,ma va intesa quale capacità di accompagnare l’alunno
partendo dal punto in cui si trova nella propria elaborazione e appro-
priazione del sapere.
Questa dimensione della riforma è forse quella che richiede unmaggiore
impegno da parte dell’insegnante, e deve quindi essere accompagnata
da opportune misure. Di certo andrà pianificato un robusto dispositivo
di formazione e accompagnamento. In sede, poi, oltre ai già citati labo-
ratori (effettivi ridotti), si dovranno predisporre orari che consentano ad
esempio il
co-teaching
(si veda capitolo 5 per tutte questemisure). Si noti
come la collaborazione tra docenti al di fuori della classe, nei gruppi di
materia, costituisca in sé un grande aiuto nella preparazione di attività
differenziate. Anche il previsto portale didattico avrà tra le sue finalità
quella di incrementare in maniera decisiva la condivisione di materiale
didattico tra insegnanti. In questa dimensione la collaborazione all’interno
della scuolaqui pensata è intesa anche come superamentodi quella spes-
so già esistente tra docenti appartenenti allo stesso gruppodisciplinare; si
promuove la collaborazione in aula, ad esempio, tra docenti di materia e
docenti di sostegno.
A livellooperativo
Questoprimodocumento non vuole e non può, come già detto, entrare
troppo nelle dimensioni operative, che saranno oggetto dei lavori suc-
cessivi, in relazione anche con le osservazioni che verranno formulate.
È comunque importante tracciare almeno delle piste di riflessione che
possano far capire cosa potrebbe significare, in concreto, attuare una pe-
dagogia differenziata.
a.Contenuti
La scuola deve in ogni caso tendere al raggiungimento degli obiettivi ge-
nerali, delle competenze relative ad ogni disciplina da parte di tutti gli al-
lievi.È auspicabilemantenere gli obiettivi fondamentali che sono certificati
e richiesti inun sistema di promozionedegli allievi adesempioda un ciclo
di apprendimento all’altro.Tutto ciò sarà del resto indicato in maniera
definitiva dal nuovo Piano di studio.
È però immaginabile, nell’ambito appunto delle differenze tra alunni, in
funzione di bisogni particolari, che determinati obiettivi possano invece
essere diversificati secondomodalità che dovranno essere definite.
b. Approcci didattici e pedagogici
Una buona parte della pedagogia differenziata si gioca ovviamente sul
piano degli approcci didattici, cioè su quello che avviene concretamente
in aula. A questo livello potranno essere quindi proposti svariati tipi di
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