La scuola che verrà - Idee per una riforma tra continuità e innovazione - page 64

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mente sostenuti relativamente alle condizioni di fattibilità e nel processo
di cambiamento.
Leopzioni
Se le forme didattiche consentono una diversificazione dell’offerta, volta
proprio a favorire le variemodalità di apprendimento, le opzioni costitu-
iscono una forma di scelta legata agli interessi e alle capacità dell’allievo
(aspetto particolarmente significativo nella scuola media), e sono quindi
un elemento di personalizzazione dei percorsi formativi.
Personalizzare significa soddisfare maggiormente i bisogni e gli interes-
si degli allievi, aiutandoli a sviluppare meglio il loro potenziale, anche in
un’otticadi orientamento alle sceltedel propriopercorso futuro.L’offerta
di opzioni può contribuire a questoobiettivo, con alcuneore di momenti
didattici dedicati anche ad aspetti che esulano dalle discipline tradizionali,
come la dimensione artistica nelle sue varie possibili declinazioni (tea-
tro, cinema, danza,...), ma anche quella sportiva o manuale. Accanto a
ciò, come possibile alternativa si potrà anche immaginare per determina-
ti alunni un approfondimento disciplinare di materie già esistenti. Per le
scuolemedie l’offerta di determinate opzioni piuttosto che altre potreb-
be rientrare nelle prerogative dell’autonomia d’istituto.
Lapedagogiadifferenziata
Una caratteristica fondamentale della scuola obbligatoria ticinese è quella
di presentare una forte eterogeneità degli allievi, caratterizzata da diversi-
tà socioculturali, linguistiche, cognitive, affettive e comportamentali che si
riflettono sul modo di “essere allievo”nell’ambito del gruppo classe, e di
assumere il proprio ruolodi discente.Tali differenze, senon adeguatamen-
te comprese e accolte, possono per alcuni diventare seri impedimenti
all’apprendimento, conducendo all’insuccesso scolastico.
La sfida è quella, dunque, di assicurare un’istruzione scolastica equa in
considerazione dell’eterogeneità degli allievi.
Come può essere descritta una“pedagogia differenziata”?
In maniera molto ampia si può affermare che differenziare significa
accordare agli allievi l’attenzione, il tempo e l’energia necessari al loro
processo di apprendimento. Differenziare significa tenere conto delle
diversità socioculturali, cognitive, affettive e comportamentali tra alunni,
rifiutando nel contempo che queste ultime si trasformino in insuccesso
scolastico, in differenze di opportunità nei confronti dell’apprendimento
e della riuscita scolastica.
La pedagogia differenziata è quindi un processo che implica uno sforzo
di diversificazione didattica riflettuta, che consenta di rispondere alle di-
versità degli allievi. Come vedremo nel paragrafo dedicato agli approcci,
non va confusa con l’individualizzazione, che definisce un programma
Sceltadi opzioni
per promuovere
inclinazioni, interessi,
bisogni e potenzialità
degli alunni
Generalizzazione
di unapedagogia
differenziata
per gestiremeglio
l’eterogeneità
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