La riforma dei flussi
Ogni compito comporta oneri che richiedono risorse finanziarie. Occorre ristabilire il principio di equivalenza ed eliminare meccanismi di perequazione indiretta poco trasparenti e controllabili. L’attuale struttura dei flussi presenta i seguenti aspetti critici:
a) mancato rispetto del principio di equivalenza: chi è competente per le decisioni relative al servizio non sempre corrisponde a chi ne sopporta i costi. Ciò comporta un dimensionamento non ottimale dell’offerta, prestazioni inefficienti, controllo impreciso dei costi, problemi di coordinamento così come una riduzione dell’autonomia comunale;
b) perequazione indiretta onnipresente: i sussidi cantonali e le partecipazioni comunali spesso sono commisurate in base alla capacità finanziaria dei Comuni. Questo tipo di perequazione indiretta non è trasparente, difficilmente misurabile e poco controllabile;
c) incentivi sbagliati: vi sono situazioni in cui i sussidi sono versati in base alle spese ponendo in primo piano i costi della prestazione fornita, mentre i principi di efficacia ed efficienza sono relegati in secondo piano;
d) oscillazioni periodiche dell’ammontare dei flussi e delle risorse condivise: questa situazione rende instabile l’architettura dei trasferimenti finanziari e mina l’efficacia del sistema. Rende inoltre difficile per i Comuni pianificare la propria gestione corrente e gli investimenti;
e) presenza di un certo numero di flussi poco rilevanti;
f) problemi di tecnica contabile.