La riforma della perequazione intercomunale
Oggi solo in parte si raggiunge l’obiettivo di una moderna distribuzione delle risorse. Bisogna premiare una gestione del Comune responsabile, oculata e fiscalmente competitiva. Affinché ciò sia possibile, la revisione dovrà risolvere le seguenti problematiche:
a) inclusione del moltiplicatore politico nel sistema di perequazione: attualmente non si premia una gestione comunale efficiente;
b) garanzia di una quota minima di risorse (pari al 70%): questa impostazione inibisce potenzialmente gli sforzi volti ad accrescere gli introiti fiscali a livello locale;
c) sistema non neutro rispetto al processo aggregativo: con l’aggregazione può ridursi il contributo di livellamento del nuovo Comune e aumentare la partecipazione complessiva agli oneri del Cantone;
d) quota perequativa indiretta (orizzontale) importante (ca. 40 mio di franchi): la sua progressione dipende dall’evolvere degli oneri per i quali è richiesta una partecipazione ai Comuni;
e) aspetti critici dello strumento della localizzazione geografica (perequazione degli oneri geotopografici): occorre rivalutare alcuni criteri (come quello relativo alla superficie o all’altitudine, ritenuti inadeguati) e favorire criteri oggettivi per il loro riconoscimento;
f) assenza di una perequazione degli oneri socio-demografici;
g) modalità di concessione degli aiuti agli investimenti: occorre ripensare alcune modalità, attualmente poco orientate alla razionalizzazione delle risorse.