Centro di dialettolgia e di entografia - page 6

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DaStEnDiDÓra
Dåtara
dastendidóra≠
disténd
dasténsa≠
ténsa
dastèrn≠
stèrn
DaSt¬rZa(da
}
t
k
rza) avv.avantieri.
Var.:
dastérza
(SottoP.),
dastèrza
(Soglio,SopraP.).
Dastérzanö≤≤
, lanotte avantieri (Soglio).
come i rom.
stiarsas
,
sterzas
‘id.’, la voce è da ri-
condurreal lat.
n
ˆ
DiuSt
æ
rtiuS
‘l’altro ieri’ [1].l’inter -
pretazionedellaprimapartedel terminenonè invece
univoca: apropositodel luc.
disterza
‘id.’, sulla scorta
anche di altre forme attestate nell’italiamerid., Sal-
vioni propendeper l’agglutinazionedellaprep.
D
‘di’
[2]; rohlfs vi riconosce invece un comp. con
DiES
‘giorno’ [3].Quantoallavoce breg.,Guarnerio ritiene
che la fonetica non permetta di escludere nessuna
delledue ipotesi precedenti, così comeparepureplau-
sibile pensare adun costrutto del tipo
al dí da stèrza
‘il giornod’avantieri’, dove
sarebbe cadutoper evi-
tare la ripetizione [4].
Bibl.: aiS 2.350.
[1] rEW 5987, Hr 2.846. [2] S
alVioni
, Str 6.36,
Scritti4.412. [3]cfr.rEW5987. [4]G
uarnErio
,app.
breg. 42.972.
Gianettoni Grassi
dastirèda≠
destirá
dastracc≠
trá
dastupunaa≠
stopón
dasungèo≠
óngia
DaSuPru(da
Ô
úpru) s.m. 1. terreno trascu-
rato, incolto (Sobrio [1]). – 2. Persona trasanda-
ta (Sobrio [2]).
¬ forse da avvicinare a ≠
disütil
‘inutile, vano;
buono a nulla’, e più in particolare alle var.
dasütro
(lodrino) e
dasütru
(airolo), cui potrebbe essersi so-
vrapposta la voce, ≠
dascipru
‘groviglio, garbuglio’
(Sobrio).cfr. però≠
desibi
‘terrenodi scarsovalore’.
Bibl.: [1] G
ianDEini
58. [2] G
ianDEini
58.
Gianettoni Grassi
dasv≠
desfá
DaSV¬rSGiaS(da
¿
v
k
r
¿
as)v.1.Muoversi,ri-
prendere:dellavegetazione(calpiogna).–2.Sma-
liziarsi, farsi accorto (rossura).
1.
U sdasvèrsgianmía
, [lepiante]nonsonoan-
cora tornate in fase vegetativa (calpiogna).
2.
Dasvèrsgiasfòra
,svegliarsi, farsi furbo(ros-
sura).
3. Derivati
disvergi®(circ.tesserete),
dasversgi®d
(Quin-
to, airolo) agg. Sveglio, furbo, sicuro di sé.
origine incerta. la semanticapotrebbe suggerire
unaderiv. dal lat.
ExViGil
º
rE
‘svegliare’ precedutoda
DE
- ‘di’ [1]; quest’ipotesi pareperòproblematicadaun
puntodi vista formale inquantopresupporrebbeuna
variante metatetica *
ExViliGi
º
rE
e un metaplasmo
alla classe in -
æ
rE
.nonporrebberodifficoltàdi ordine
fonetico
VErG
æ
rE
‘essere rivolto’,
EVErG
æ
rE
‘far zam-
pillare’, chenonsembranoperòaveredei continuatori
diretti nei dial. italorom. [2]. ritenenendo che il si-
gnificatooriginariosiaquelloesemplificatoal par. 1.,
parepiù convincente l’ipotesi di unaderiv. da
Vir
È
Dia
‘erbe, pianteverdi’ [3] con sviluppodel nesso
-d
-
-
cor-
rispondente a quello di
-
-
-
[4].
Bibl.: [1]rEW3114. [2]G
EorGES
,Diz.enc. 1.540,
1563. [3]rEW9376. [4]cfr.r
oHlFS
,Grit. 1.277n. 1.
Gianettoni Grassi
dasvigèo≠
disvegiass
Dåtara (dátara) s.f., Datur (dátur) s.m.
lantana, Viburnum lantanal.
Var.: s.f.
dátara
,
dátura
(Mendr.); – s.m.
datur
(rovio).
I barénndal barlásc inn fai dadátara, che la
sa dóbia e la sa stòrg bén
, le bretelle della gerla
sono fatte di lantana, che si piega e si torce fa-
cilmente (Meride). –aMeride il terminedesigna
anchealcunespeciedi salice, inparticolare il sa-
lice da ceste, Salix triandral.
alle attestazioni elencate va aggiunta la forma
datter
, chechenevard registra come tic.ma che, alla
luce di quanto egli afferma riguardo alla diffusione
della specie, andrà verosimilmente riferita solo alla
parte più meridionale del cantone [1]. Fuori dalla
Svit., iMat. VSi attestanopure
dátara
‘viburno tino’
(Viggiù). – il termine andrà avvicinato ai piem.
tat
(asti),
lata
,
latarin
(S.Damiano),mil.
nata
, berg.
nate
(S. omobono) ‘lentaggine, viburno’, prov.
atat
,
tato
‘frutto del viburno; arbusto le cui fronde sono impie-
gateper faredei legacci’, daricondurreaunabasepre-
rom. *
tatt
- [2].
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