Centro di dialettolgia e di entografia - page 9

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DaVéSS
DaVÚar
cadutadietro la credenza (roveredoGrig. [1]),
l’è
devéss stai chí,mamí ga sévimía
, probabilmente
è passato di qui, ma io non c’ero (Mendrisio),
l’è
devè rivò a pè
, credo sia arrivato a piedi (Mede-
glia).
la voce è il risultato della lessicalizzazione della
formula impers.
(l’a) da véss
‘deve essere’; perun ca-
so analogo, cfr.≠
povéss
‘forse, probabilmente’.
Bibl.: [1] c
attanEo
, aMc 1981.86.
Gianettoni Grassi
DaViåD (davi
2
t) avv. Difilato, subito; diret-
tamente.
Var.:
daviád
(Pollegio),
deviád
(Biasca).
Téll s® deviád
, prendilo subito (Biasca [1]);
a
sómnaciadeviáda ≤á
, sonoandatadirettamente
a casa (Biasca [2]),
lássala gn® daviád
, lasciala
direttamente lì (Pollegio).
¬ lo stessodell’it. letterario
diviato
‘in fretta, sen-
za indugio’ [3].
Bibl.: [1]M
aGGinEtti
-l
urati
84. [2]M
aGGinEtti
-
l
urati
84. [3]B
attaGlia
4.866,DEi 2.1367, v. anche
M
aGGinEtti
-l
urati
30.
Gianettoni Grassi
DaViD(dávit) n.pr. David, Davide.
Entranella locuz.
cò daDavid
, testa di Davi-
de: individuo stolto, imprudente (Mendrisio).
Faprobabilm. riferimentoall’omonimo redi israe-
le; l’impressione negativa suscitata da alcuni episodi
veterotestamentari, quali la colpa controuria e Bet-
sabea, o la temerarietàconcui,ancoraragazzo, sfidae
vince ilgiganteGolia[1],sembraquiprevaleresullafa-
mapositivadi cui godegeneralm. il personaggio [2].
Bibl.: [1] Samuele 1.17, 2.11. [2] H
aaG
, Diz.bibl.
245.
Gianettoni Grassi
DaViDa (davída) nella locuz.v.
daa –
, forag-
giare,accudire,governare ilbestiame(Maggia[
1
]).
Siproponediconsiderarlounriflessopop.del lat.
V
Î-
ta
(
M
) ‘vita’ [2], come ilsuoderiv. fr.-prov.
avy
2
‘dareda
mangiare (al bestiame)’ (crémieu); dal sost. lat. di-
scendono anche gli a. mil. «
vit(t)a
» ‘vitto, nutrimento’
(inBonvesin: v. ad es. «laboca…/ plunodemanda
vi-
ta
nidelicaocondugio [cibo]/nicarneniplumento [spe-
zie] ni panni vin cernudho»), a. it.
vita
‘cibo, vitto’ (v.
ades. «ci bisognamendicare la
vita
», inGuicciardini),
norm.
avésavie
‘averedamangiare’ (leHavre) [3].la
locuz.corrisponde intalcasoauntipo
dare
+
di
(‘come’)
vita
(‘nutrimento’) univerbati. l’ostacolo principale è
ovviamentecostituitodal fattoche,nei corrispondenti
it. sett. di
V
Î
ta
(
M
), non si riscontra la sonorizzazione
dell’intervocalica, fatto che è stato spiegato ritenendo
vita
unterm.della lingua letteraria(v.anche ilcasodel
rom.
veta
,
vita
‘vita’,consideratounprestitodall’it.)[4].
Va tuttavia notato che, se nei dial. it. sett. il senso
astrattodi ‘vita’èstatoveicolato inmodo indiretto,nel-
le lingue romanze si osservanoanche sviluppi seman-
tici pop. del term. latinoaltrettanto concreti del succi-
tato ‘cibo, alimento’, ad es. quello all’origine del rum.
vitaš
‘bestiame’; inquestaprospettiva, sembrache ilca-
rattere popolare si siamanifestato anche nel signifi-
cante inunaspecializzazioneconcretacheèdatodi in-
contrareallaperiferiadell’italiasett.,ossia ilverbode-
nominale≠
vidá
‘accendere’ (cauco,Poschiavo,Breg.),
eng.
cuvidar
,
invüdar
,
vüdar
‘id.’ [5], che documenta
l’esito sonorizzatoatteso.
Bibl.: [1]Q
uancHi
61. [2]rEW9385. [3]FEW14.
542b; M
arri
, Gloss. Bonvesin 211, B
onVESin
105-
106.139-142,B
attaGlia
21.930par. 10.,FEW14.541a.
[4]r
oHlFS
,Grit. 1.201,Hr2.994; cfr. S
alVioni
, Fon.
mil. 255. [5] S
alVioni
, Posch. 608, Scritti 1.311,DrG
4.662-663, 9.778,783.
Petrini
DaVÚar (davúar) avv. Prima (isone).
Davúar che lu barbau riva t’è tíempa fiadá!
,
prima che lo zio arrivi hai tempo di fiatare!: do-
vrai aspettare a lungo.
Fig. 10. ascona, facciatadi casaSerodine: il profeta
natanannunciaal reDavide lasua imminentepuni-
zione (particolare degli stucchi di GiovanBattista e
GiovanniSerodine;uBc, fot.D.rogantini).
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