Chiusure natalizie
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Il ritorno a casa degli emigranti svizzero-italiani non ha portato solamente alla costruzione di beni architettonici e faraoniche ville, ma ha introdotto nelle parlate regionali tutta una serie di innovazioni linguistiche figlie dell’esperienze trascorse all’estero. Oltre ai prestiti non adattati, ecco qualche caso di calco registrato negli scorsi decenni:
Il soggetto è insomma ricco di aneddoti e curiosità, come dimostra la pubblicazione (dalla quale sono stati tratti questi esempi) intitolata I segni dell’altro: interferenze, prestiti e calchi nei dialetti della Svizzera italiana. Il saggio, curato dal direttore del Centro di dialettologia e di etnografia (CDE) di Bellinzona Franco Lurà e da Dario Petrini, redattore del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, è edito dall’Accademia svizzera di scienze umane e sociali ed è disponibile integralmente e gratuitamente in formato PDF.
Anche Giovanna Ceccarelli, dal 1995 collaboratrice presso il CDE, si è chinata sul tema occupandosi del dialetto (talvolta fortemente interferito) dei ticinesi in America in una tesi di licenza datata 1993 e presentata all’università di Zurigo con il titolo Voci d'oltremare: studio delle interferenze nel parlato dialettale di emigrati dalla Svizzera italiana negli Stati Uniti. Una versione ridotta della stessa è disponibile online sul sito dell’Académie des Langues Dialectales. Su OltreconfiniTi è altresì disponibile la recensione di Federico Spiess (sempre in formato PDF) apparsa su “Italia - Raetica - Gallica: Studia linguarum litterarum artiumque in honorem Ricarda Liver” (a cura di P. Wunderli P., I. Werlen I. e M. Grünert), Francke: Tübingen und Basel, 2001, pp. 285-291.
Per ulteriori informazioni sul tema, si consiglia di scrivere o telefonare al Centro di dialettologia e di etnografia (qui la pagina dei contatti).