Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Da anni, in collaborazione con i partner interni ed esterni, vengono promossi progetti e iniziative con lo scopo di fornire degli esempi-modello o di concretizzare i principi dello sviluppo sostenibile.
Il Dipartimento del territorio, insieme ad altri enti e associazioni, collabora alla realizzazione del progetto 24 sguardi sostenibili.
Nel 2019 anche l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) ha sostenuto l'iniziativa; il calendario è stato legato ai 17 obiettivi dell'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.
Ogni finestrella del calendario dell'avvento permette di scoprire iniziative e storie che parlano di socialità, ambiente, commercio equo, risparmio energetico e molto altro.
Nell'ambito del Programma di incentivazione per lo sviluppo sostenibile 2018-2019 dell’ARE, la Fondazione Parco del Piano di Magadino ha presentato un progetto di valorizzazione degli scarti ortofrutticoli. Quest'ultimo ha ricevuto un sostegno finanziario da parte della Confederazione.
Il progetto si prefigge di aprire nuovi canali di commercializzazione e utilizzo della produzione ortofrutticola del Piano di Magadino che oggi viene poco sfruttata. Il progetto intende inoltre favorire la collaborazione e lo scambio fra aziende a livello di smercio dei prodotti e creare una rete tra produttori e trasformatori, come pure informare e sensibilizzare il consumatore finale.
È stato ufficialmente presentato a Bellinzona il giardino della biodiversità: un'area verde, promossa dal Dipartimento del territorio, che comprende un prato estensivo, delle siepi naturali e un orto (curato da Caritas Ticino), che vuole essere un piccolo modello nella gestione sostenibile degli spazi verdi urbani.
Questo spazio, allestito all'esterno dello Stabile amministrativo 3 (in via Franco Zorzi 13), ha ottenuto il riconoscimento Charta dei giardini da parte della Sezione del WWF Svizzera italiana.
La prestigiosa menzione è stata assegnata al DT “per il suo carattere innovativo e pionieristico per la gestione degli spazi amministrativi”.
Si tratta di una prima in Ticino in questo ambito.
Con questa nuova area verde, il Dipartimento del territorio non si limita più a finanziare o ad offrire consulenza a terzi (privati e enti locali) in materia di biodiversità; ora infatti gioca anche un ruolo di attore principale.
Attualmente l'orto è curato dalla Fondazione Sirio di Bellinzona.
Il prato estensivo
Il tappeto verde è gestito in modo estensivo a chiazze, ovvero riducendo la manutenzione a due tagli durante la stagione vegetativa e rinunciando alla concimazione, il che aumenterà la sua biodiversità.
Le specie già presenti (dente di leone, iva comune, pratolina comune), così come quelle che vivono nelle adiacenze, potranno colonizzare le superfici, instaurando una comunità che si arricchirà di ragni, insetti (farfalle, formiche, bombi, ...) e uccelli.
In questo modo, interventi semplici basati su una manutenzione ridotta, trasformeranno un prato artificiale in un prato seminaturale, fiorito e ricco di vita.
Le siepi naturali
Sia le siepi naturali, sia gli alberi isolati, rivestono una particolare importanza naturalistica: sono infatti spazi vitali per numerose specie animali che vi trovano rifugio e cibo, e contribuiscono alla strutturazione e alla diversificazione del paesaggio.
Questi ambienti accolgono diverse specie utili, come gli insetti impollinatori o quelli predatori d'insetti nocivi, quali le coccinelle e le forbicine.
L'orto
L'orto, ricavato dagli spazi verdi antistanti lo Stabile amministrativo 3, ospita quasi esclusivamente antiche e rare varietà di piante coltivate in Svizzera e, al contempo, favorisce la presenza d'insetti impollinatori, in particolare api e bombi.
Per la sua gestione si seguono criteri biologici, soprattutto per evitare la dispersione nell’ambiente di prodotti fitosanitari nocivi per la biodiversità e per l’ambiente.
Sono stati inaugurati sabato 26 maggio 2018 alla casa anziani La Quercia di Acquarossa i due sentieri senza barriere che rappresentano un progetto modello per il Ticino, essendo i primi di questo genere sviluppati al di fuori di un agglomerato urbano.
Seguendo una precisa segnaletica, dove sono pure riportati i gradi di difficoltà (uno più facile, l'altro con pendenze più impegnative), entrambi i circuiti sono stati realizzati rispettando precise norme e prescrizioni per garantire un’adeguata mobilità ai disabili.
Sono infatti facilmente accessibili sia a persone con disabilità motorie, sia ad anziani, famiglie con bambini, genitori con carrozzine e turisti.
I tracciati hanno ricevuto il riconoscimento da Mobility International Schweiz e sono anche stati inseriti sulla piattaforma Svizzera Mobile.
Il progetto è stato promosso dall'Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli e realizzato tramite la sua Antenna per la Valle di Blenio, in stretta collaborazione con il Comune di Acquarossa e l'Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino.
Lo stesso ha potuto beneficiare del sostegno del Dipartimento del territorio, Inclusione Andicap Ticino (IAT) e il Polo sociosanitario di Acquarossa.
La Città di Lugano intende dotarsi di un'Agenda 2030 che si collochi in una visione a lungo termine e si basi su un'impostazione riconosciuta a livello regionale, cantonale, nazionale e internazionale.
In una visione a lungo termine il progetto vuole garantire un futuro vivibile e sostenibile alla città: tutto questo è possibile grazie ad un approccio partecipativo, favorendo il dialogo tra l'impegno politico e la popolazione.
Un rapporto di fiducia che può essere valorizzato anche mediaticamente dal Municipio, grazie ad indicatori oggettivi che permettono una migliore presentazione di tutte le attività dell’amministrazione.
Tra i partner istituzionali del progetto, figura l'Ufficio del coordinamento e dell'informazione del Dipartimento del territorio che assicura la messa in rete con i servizi dell'Amministrazione cantonale e con gli Enti che si occupano dell'Agenda 2030.
Quintorno è una vetrina per i prodotti locali, tipici e stagionali a chilometro zero.
Situata a Monte Carasso, nasce nell'ambito di un progetto di sviluppo regionale che intende valorizzare i luoghi, i prodotti e le attività del territorio ticinese.
Quintorno riunisce in un'unica vetrina le migliori espressioni eno-gastronomiche del territorio, con passaggio diretto dal produttore al consumatore secondo la logica della filiera corta.
Quintorno intende valorizzare non solo il prodotto, ma anche il produttore e il territorio da cui nasce: non un semplice negozio, dunque, ma un centro culturale catalizzatore di proposte di tipo enogastronomico, turistico, paesaggistico, storico, artigianale e di altro genere.
Una realtà moderna e digitalizzata che ricopre anche il ruolo di “palestra aziendale” permettendo l’inserimento socio-professionale della popolazione svantaggiata.
Tra i partner istituzionali del progetto, figura l'Ufficio del coordinamento e dell’informazione del Dipartimento del territorio che assicura a Quintorno, la messa in rete con i servizi dell'Amministrazione cantonale e con gli Enti che si occupano delle tematiche legate alla filiera corta e alla sostenibilità ambientale: punti cardine dell’attività agricola del nostro territorio.
Il progetto ha come obiettivo, nell'ambito della partecipazione, di dare ai cittadini la possibilità di esprimersi, di proporre e di attivarsi.
Esso permette anche di essere protagonisti del benessere del proprio quartiere.
Nell'ambito delle misure sociali, i focus trattano dell'inserimento e dell'impiego, della qualità di vita in generale così come dell’educazione, del tempo liberto, di sport e di cultura.
Essi permettono il coinvolgimento delle diverse fasce della popolazione.
Il progetto contiene altresì misure prettamente ambientali, con progetti e iniziative particolarmente rispettose dell'ambiente. Infine, in ambito economico, questo progetto permette di attivare il volontariato.
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo modello di Casa per anziani intergenerazionale in grado di offrire servizi multifunzionali non solo ai residenti della Casa, ma anche alle altre fasce di età della popolazione, con l'obiettivo di generare maggior benessere a tutta la comunità.
Queste nuove strutture dovranno quindi rispondere a obiettivi specifici, i più importanti: trasformare le case per anziani in un luogo di benessere multidimensionale e di relazioni sociali, attraverso un approccio di cura olistico; promuovere un cambiamento culturale nella rappresentazione delle case per anziani; (…).
Il progetto Fondazione Casa San Rocco, grazie alla sua maturata esperienza nella cura dell'anziano, punta a migliorare la qualità delle cure di tutti i residenti, incrementando l’integrazione fra i servizi proposti e l'ottimizzazione nell'uso delle risorse.
In occasione dei festeggiamenti per il 75° dell’Aeroporto cantonale di Locarno e per il 100° delle Forze aeree svizzere il comitato d'organizzazione sin dall'inizio, nel pianificare la manifestazione ha cercato di adottare tutti gli accorgimenti applicabili per contenere il carico ambientale (garantire l'accessibilità con i trasporti pubblici, facilitare la raccolta separata dei rifiuti, contenere le emissioni di C02, ...).
Per compensare le emissioni di CO2 della manifestazione hanno aderito al programma della Fondazione myclimate, sostenendo un progetto di protezione del clima e di conseguenza certificando la manifestazione Cielo aperto come evento climaticamente neutrale.
Il progetto SOSTATI intende:
Il progetto Brissago intergenerazionale è un progetto pilota che promuove il turismo responsabile abbinandolo al tema sociale del riavvicinamento fra generazioni.
L'intergenerazionalità è dunque il fil-rouge di questo progetto turistico che coinvolge gli albergatori la cui offerta sarà principalmente orientata verso una clientela anziana desiderosa di passare un periodo di svago con i propri nipoti.
Allo stesso tempo le Scuole comunali portano l'attenzione degli allievi sul tema della senilità e delle relazioni intergenerazionali.
Il Manuale Organizzare eventi sostenibili è stato lanciato ufficialmente in occasione della 64esima edizione del Festival del Film di Locarno.
In particolare Il Film Festival si impegna ulteriormente negli sforzi fatti negli ultimi anni nell'organizzare un evento sostenibile e nell'informare il pubblico.
Il progetto Epidemiologia visuale è uno studio di fattibilità che ha valutato le condizioni per intraprendere una riqualifica degli spazi urbani nel Comune di Chiasso sulla base del coinvolgimento attivo di alcuni rappresentanti di quartiere.
Queste persone hanno fotografato i luoghi che danno loro una sensazione di benessere/malessere per poi discuterne all'interno di gruppi prestabiliti.
Grazie a questo progetto si è potuto constatare che questo è un modo pratico per informare le autorità su come gli abitanti di un quartiere percepiscono il loro spazio di vita quotidiana e su quali elementi le si devono focalizzare nel processo di riqualifica delle aree comunali.
La campagna di sensibilizzazione sul tema del consumo responsabile è nata sulla base della terza edizione della Guida ai consumi responsabili edita dal gruppo nel 2010.
A questo scopo è stato preparato un Quiz on-line dove le domande invitano l'utente-consumatore a leggere la Guida e a riflettere sulle azioni e sugli acquisti di tutti i giorni.
Difatti l'avere uno stile di vita sostenibile è il frutto di diverse scelte fatte giorno dopo giorno, dai prodotti messi nel carrello della spesa all'utilizzo di elettrodomestici a basso consumo energetico, dalla scelta di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico a una maggiore attenzione per limitare la produzione di rifiuti urbani.
Il Quiz si rivolge sia a un pubblico adulto che ai bambini.
Le domande e le relative risposte del Quiz sono scaricabili gratuitamente.
Un progetto sostenibile per il nuovo quartiere Vanoni (NQV) è un progetto finanziato e sostenuto dall'Ufficio federale per lo sviluppo territoriale (ARE) ed è sviluppato in collaborazione con la Fondazione Antonia Vanoni di Lugano.
Il progetto affronta la nozione di quartiere sostenibile partendo dal progetto di rinnovo del Centro di Educazione per Minori (Istituto Vanoni) che accoglie circa 50 minori in situazioni di disagio sociale.
La costruzione del nuovo edificio, che oltre ad accogliere l'Istituto offre la possibilità per l'inserimento di altri servizi, rappresenta l'occasione per analizzare la sostenibilità del quartiere di Molino Nuovo nel suo insieme e di ipotizzare delle risposte per migliorarne la qualità di vita.
Il progetto Meglio a Piedi promuove la mobilità lenta e sostenibile sul percorso casa-scuola come principale modalità di spostamento.
La scuola di sostenibilità è un progetto che ha promosso delle azioni sostenibili all'interno della struttura Al Ronchetto della Fondazione Diamante a Lugano.
Per raggiungere questo scopo sono state attentamente valutate tutte le risorse a disposizione, le difficoltà degli attori coinvolti, la storia personale di ognuno e le differenti singolarità per dare vita a una gestione globale delle attività con alti standard di qualità e di sostenibilità.
Alla base della scelta stessa di una scuola di sostenibilità risiede la convinzione che nessuno, di principio, deve essere considerato inutile, inadeguato, incapace, inabile, ma deve essere visto come partecipe di un atteggiamento sociale sostenibile.
Alla base di ogni proposta vi è stato un coinvolgimento attivo e la partecipazione di ogni attore presente nella struttura socio-sanitaria.
Il gruppo di lavoro nel rapporto 2005 sintetizza le attività svolte in alcuni comuni ticinesi per animare un processo di partecipazione dal basso per avviare una riflessione di sviluppo sostenibile e un processo di Agenda 21 locale.
Il Programma Agenda 21 local Start-up per i comuni ticinesi, concepito a seguito di una giornata di sensibilizzazione tenutasi a Bellinzona il 20 maggio 2000, persegue gli obiettivi federali e cantonali in materia di sviluppo sostenibile e si ripropone di seguire alcuni comuni del Cantone Ticino nella fase iniziale di una Agenda 21 locale.
Il programma è stato ideato da tre uffici privati nel novembre del 2000, ed è subito stato sostenuto dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale a condizione che il Cantone sostenesse parimenti il progetto.
Il programma originale prevedeva di seguire 10 comuni pilota nella fase iniziale di una Agenda 21 locale.
In particolare intendeva sensibilizzare verso un processo risultante da intendimenti di ordine mondiale, ma fino a quel momento non applicati in Ticino.