La scuola che verrà - Idee per una riforma tra continuità e innovazione - page 34

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solitudine che caratterizzano la professione di docente), dall’altro le rica-
dute sul piano professionale, dato che le pratiche collaborative influen-
zano la motivazione degli insegnanti,ma anche il loro impegno e la loro
soddisfazione nei confronti della professione. La collaborazione possiede
inoltreun influssopositivo sull’inserimentoe il trattenimentoprofessiona-
le dei docenti e presenta anche effetti diretti sugli allievi, aumentandone
l’autostima, la motivazione, la frequenza scolastica. Anche i risultati degli
alunni migliorano nelle scuole in cui gli insegnanti dedicano del tempo a
collaborare, programmare, insegnare insieme.
Naturalmente,affinché siapossibiledavvero collaborare, si prevede il sup-
porto di condizioni organizzative che non solo consentano ai docenti di
lavorare insieme, ma che rendano anche la collaborazione una pratica
spontanea. Dovranno quindi essere forniti spazi, tempi e adeguati inco-
raggiamenti a questo scopo, oltre al fatto di assicurare agli istituti una
leadership
efficace che sappia favorire e guidare la collaborazione tra gli
insegnanti.
Il co-teaching
Anche la co-docenza (
co-teaching
), già oggi attuata in via sperimentale in
alcune sedi scolastiche, è una pratica di collaborazione tra docenti che
può assumerediverse articolazioni; si possono ad esempio immaginare le
seguenti combinazioni:
• due classi guidate dai due docenti titolari che lavorano ad uno
stesso progetto;
• un gruppo classe con un docente unico responsabile e un docente
di supporto (che può ad esempio essere un docente d’appoggio
o un docente di sostegno pedagogico);
• un gruppo classe assegnato contemporaneamente a due docenti.
Il
co-teaching
non si esaurisce nella presenza contemporanea di due
docenti in una stessa classe, ma va oltre, implicando ad esempio anche
compiti di pianificazione, preparazione, analisi delle pratiche, correzione,
decisione.
Le risorsedi sede
Va ricordato infine che il
co-teaching
può anche esserepraticato con altre
figure presenti negli istituti scolastici.
Traqueste troviamo inprimo luogo il Serviziodi sostegnopedagogico:da
sempre questo servizio prevede l’opportunità di intervenire in aula con
tutta la classe e il docente titolare,ma questa possibilità va ulteriormente
incentivata.
Vi sono poi altre figure che entrano in considerazione: il logopedista e lo
psicomotricistaper le scuoleelementari, l’operatoredelladifferenziazione
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