Eventi

Martedì 29 aprile 2025, ore 18.00
Conferenza
Il Fondo Ricerche musicali nella Svizzera italiana
all’Archivio di Stato di Bellinzona
La conferenza si colloca all’interno di un progetto più vasto di valorizzazione dell’ormai cospicuo Fondo delle Ricerche musicali nella Svizzera italiana, legato all’omonima Associazione fin dai suoi inizi nel 1970 per iniziativa di Bruno Amaducci, Carlo Piccardi e Roberto Dikmann. Il Fondo è stato donato al Cantone Ticino nel 1988, è depositato presso l’Archivio di Stato del Cantone Ticino ed è a disposizione dei ricercatori, che possono consultarne l'inventario nel sito internet www.ricercamusica.ch.
I primi documenti del Fondo appartengono al musicista e musicologo Walter Jesinghaus (1902-1966): si tratta del suo archivio privato costituito a partire dagli anni Trenta. Partendo da quel nucleo, l’Associazione RMSI ha intrapreso la raccolta di partiture, pubblicazioni, manoscritti, fotografie, testimonianze sonore, sollecitando le donazioni, senza porre distinzioni di genere e di valore nella tipologia dei documenti. Il complesso archivistico negli ultimi decenni ha poi conosciuto un ulteriore accrescimento con successive acquisizioni relative a personalità musicali (tra i nomi più o meno noti Paolo Longinotti, Jean-jacques Hauser, Mario e Alberto Vicari, Hansjörg Pauli ed Ermanno Briner, Fred Rogosin e Anna De Cavalieri, Ernst Wolff, Pietro Damiani, Sergio Fontana), formazioni bandistiche (Filarmonica Popolare democratica di Montagnola, Società Filarmonica Liberale-Radicale della Collina d'oro a Gentilino, Civica Filarmonica di Bellinzona), formazioni orchestrali (Orchestra mandolinistica di Lugano, Orchestra di Bellinzona) e corali (Società di canto La Melodia di Bellinzona, Coro Palestrina di Locarno).
L'incontro sarà l'occasione per dare uno sguardo complessivo sulla composizione di questo prezioso complesso di archivi e per mettere mano su documenti musicali che raccontano la nostra storia musicale già a partire dall'Ottocento, allo scopo ultimo di promuovere la conoscenza e di incentivare l’interesse per la ricerca musicale nella Svizzera italiana.
Entrata gratuita previa prenotazione scrivendo a info(at)ricercamusica.ch.
Seguirà un aperitivo.
Luogo: Palazzo Franscini, Viale Stefano Franscini 30a, Bellinzona, Saletta conferenze
Data: martedì 29 aprile 2025
Interventi di: Anna Ciocca-Rossi (presidente RMSI), Pio Pellizzari (membro di comitato RMSI)
Anna Ciocca-Rossi ha una formazione musicale (diploma di pianoforte al Conservatorio di Lucerna) e musicologica (Università di Zurigo, con dottorato di ricerca). Ha svolto una lunga ed intensa attività didattica. Dal 2011 al 2020 è stata responsabile dell’Ufficio stampa e Comunicazione dell’Orchestra della Svizzera italiana. Anna Ciocca-Rossi fa parte del Comitato dell’Associazione Ricerche musicali nella Svizzera italiana dal 2010. Dal gennaio 2025 ha assunto il ruolo di presidente ad interim.
Pio Pellizzari ha studiato musicologia e letteratura francese presso le università di Friburgo e Lione. Assistente, poi chargé de cours di musicologia all'università e insegnante di musica presso il ginnasio di Friburgo. Collaboratore scientifico delle biblioteche cantonali e universitarie di Losanna e Friburgo con l’incarico di occuparsi dei fondi musicali. Dal 1998 al 2019 direttore della Fonoteca nazionale svizzera. Per diversi anni professore per il MAS ALIS (Master of Advanced Studies in Archival, Library and Information Science) all’Università di Berna. Delegato della IASA (International Association of Sound and Audiovisual Archives) per il patrimonio audiovisivo presso l'UNESCO. Attualmente anche presidente dell'Associazione per un Dizionario della Musica in Svizzera (DMS).

16 marzo-12 ottobre 2025
Eugenio Schmidhauser. Oltre il Malcantone
Mostra fotografica al Museo d'arte della Svizzera italiana
Tra il 16 marzo ed il 12 ottobre 2025, l’Archivio di Stato del Cantone Ticino ed il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) dedicano una mostra a Eugenio Schmidhauser (1876-1952), fotografo di origine turgoviese stabilitosi ad Astano all’inizio del XX secolo.
L’esposizione prende le mosse dall’archivio del fotografo Eugenio Schmidhauser, depositato dalla famiglia Brentano-Motta di Brugg all’Archivio di Stato del Cantone Ticino nel 2020 e composto di circa quattromila documenti tra negativi su vetro e stampe vintage. Al MASI sono presentate circa ottanta fotografie rappresentative della sua produzione.
Considerato il fotografo storico del Malcantone, Schmidhauser giunse nel Ticino dall’Appenzello attorno al 1900 al seguito di Rudolf Fastenrath, eccentrico tedesco dotato di importanti mezzi finanziari. Questi prese sotto la sua ala il giovane Schmidhauser e, a Magliaso, lo coinvolse nella promozione del turismo nelle nostre terre. In qualità di fotografo personale di Fastenrath, Schmidhauser percorse in lungo e in largo il Malcantone, radunando una vasta documentazione fotografica relativa alle genti e ai villaggi della regione. Nel 1906 illustrò Fröhliches Volk im Tessin, raccolta di poesie scritte dal suo mentore, con fotografie dalla forte connotazione teatrale, considerate emblematiche, così come le sue cartoline, della creazione dell’immaginario turistico delle nostre terre. I lavori di catalogazione del suo archivio hanno inoltre messo in evidenza un capitolo sinora sconosciuto della sua attività: la sua produzione comprende infatti un numero importante di fotografie artistiche, che furono presentate in diverse esposizioni nazionali e internazionali tra il 1903 ed il 1914 (il periodo più fecondo dell’attività fotografica di Schmidhauser) e che vanno tra l’altro messe in relazione con la sua formazione presso la prestigiosa accademia di fotografia di Monaco di Baviera tra il 1901 ed il 1903.
Schmidhauser intrecciò peraltro con il nostro Cantone un legame profondo e sincero. Nel 1905, sposò Ginevra Zanetti, figlia del proprietario della Pensione della Posta di Astano, con la quale in seguito gestì l’albergo di famiglia. Del villaggio malcantonese fu tra l’altro sindaco, dal 1932 al 1950, due anni prima della sua scomparsa.
L’esposizione è accompagnata da un volume edito dall’Archivio di Stato e dal titolo Eugenio Schmidhauser. Oltre il Malcantone, con oltre un centinaio di scatti di Schmidhauser e testi di Tobia Bezzola, Gianmarco Talamona (curatore), Damiano Robbiani e Stefano Spinelli. Il progetto grafico è di Sidi Vanetti.
Luogo: Palazzo Reali (MASI Lugano), via Canova 10, Lugano
Data: 16 marzo-12 ottobre 2025, per gli orari di apertura vedi il sito web del MASI
Inaugurazione: venerdì 14 marzo 2025, ore 18.00

L’archivio storico della Loggia Massonica Il Dovere
depositato all’Archivio di Stato
Depositato presso l’Archivio di Stato nel giugno del 2024, il fondo storico della Loggia massonica Il Dovere storico è composto di 36 scatole di documenti che ripercorrono la storia dell’organizzazione sin dalla sua nascita nel 1877.
A livello svizzero, si tratta del primo caso in cui una loggia massonica abbia affidato il proprio fondo storico ad un archivio pubblico. Una decisione che s’iscrive nel segno della trasparenza e che darà la possibilità, ai ricercatori in ambito non solo storico, di accedere alla ricca e sfaccettata documentazione prodotta in oltre un secolo di vita dalla LM Il Dovere, di misurarne l’impatto sulla società ticinese e il suo intersecarsi con il mondo culturale del Cantone.
Catalogato documento per documento, il corpus passa in rassegna i principali aspetti della vita della Loggia Massonica Il Dovere, la più antica delle cinque logge attive in Ticino: dalle discussioni tra i membri, alle iniziative prese, dalle corrispondenze con altre logge sia svizzere sia estere (la LM Il Dovere è affiliata alla Gran Loggia Svizzera Alpina) alle riflessioni interne su temi politici, storici e filosofici. Si ricompone così il ritratto di un’organizzazione che, nata da alcuni esponenti radicali all’indomani dell’affermazione dei conservatori in Consiglio di Stato all’inizio del 1877, con il passare dei decenni ha perso in parte il suo iniziale carattere politico, a favore della filantropia e dello studio.
Per ragioni derivanti dalla protezione della sfera privata, presso l’Archivio di Stato a Bellinzona sarà consultabile dagli utenti soltanto la documentazione più vecchia di 50 anni (ossia, nel 2025, quella precedente il 1974 compreso), previa autorizzazione della LM Il Dovere.