Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Mosè Bertoni (1857-1929), naturalista bleniese emigrato in Paraguay, fin dagli anni giovanili è stato uno studioso onnivoro e vulcanico: si è dedicato alla botanica, alla sperimentazione agronomica, alla meteorologia, alla geologia, all’antropologia, alla linguistica, e anche all’attività editoriale, con la creazione di una tipografia nella foresta dell’Alto Paraná. Già nei primissimi anni sudamericani si è occupato anche di idrografia e cartografia.
Gli autori della nuova pubblicazione, Danilo Baratti e Patrizia Candolfi, portano la loro attenzione su queste componenti della sua proteiforme attività, grazie a documenti finora rimasti nell’ombra. Lo fanno a centotrent’anni esatti dal suo viaggio di esplorazione alle grandiose cascate del Salto Guairá, durante il quale è approdato per la prima volta nel luogo in cui darà poi vita a una laboriosa colonia agricola e scientifica: Puerto Bertoni.
Luogo: Palazzo Franscini, Viale Stefano Franscini 30A, 6501 Bellinzona
Interventi di: Marco Poncioni, Fabio Casagrande, Danilo Baratti, Patrizia Candolfi, Stefano Bolla, Ivano Fosanelli
A quanti è noto che spezzoni di storia di grandiose capitali, dal Mar Baltico al Mar di Marmara, dal golfo di Finlandia allo stretto del Bosforo, si custodiscono nel Ticino? È immaginabile che frammenti d'arte dell'antica civiltà bizantina si possano studiare in una minuscola capitale cantonale della Svizzera? Nel corso della serata in biblioteca scopriremo i tesori documentari conservati a Bellinzona nell'Archivio di Stato, in particolare il fondo di un architetto morcotese: Gaspare Fossati è un illustre esponente dell'ultima stagione dell'emigrazione delle maestranze degli «artisti dei laghi», chiamato a operare fin nelle corti delle estreme propaggini europee.
Il progetto dell'Archivio di Stato è volto a valorizzare le sue preziose testimonianze disegnate e dipinte, dapprima a San Pietroburgo, alla corte dello zar, in seguito a Costantinopoli: nella capitale dell'impero ottomano, insieme al fratello Giuseppe, anch'egli architetto, ha saputo conquistare la fiducia del sultano, ottenendo l'incarico del restauro di un monumento della religiosità universale qual è Santa Sofia a Istanbul, nata come basilica cristiana in epoca bizantina e poi trasformata in moschea nel XV secolo.
Luogo: Palazzo Franscini, Viale Stefano Franscini 30A, 6501 Bellinzona
Interventi di: Marco Poncioni, Carlo Agliati, Beatrice Daskas, Irina Emelianova
In occasione della Giornata mondiale del patrimonio audiovisivo 2023, le collaboratrici e i collaboratori dell’Archivio di Stato addetti ai fondi fotografici trasferiranno le loro postazioni di lavoro nella piazza interna di Palazzo Franscini, dove condurranno le attività che solitamente svolgono nei laboratori e negli uffici dell’istituto. Dalle 9.30 alle 16.00 del 27 ottobre 2023, coloro che si troveranno a transitare nell’edificio potranno assistere alle principali fasi del trattamento dei documenti fotografici: la conservazione (restauro e adozione di misure destinate ad assicurare una conservazione ottimale del documento), la digitalizzazione (riproduzione di un documento fotografico originale in base agli standard per la conservazione a lungo termine) e la catalogazione (descrizione di un documento fotografico nel Catalogo dei fondi fotografici dell’Archivio di Stato).
Saremo felici di rispondere alle vostre domande!
L’attività, condotta in collaborazione con Memoriav (https://memoriav.ch/fr/actualite/worldday), si svolgerà parallelamente all’evento proposto dal Centro di dialettologia e di etnografia.
Luogo: Palazzo Franscini, Viale Stefano Franscini 30A, 6501 Bellinzona
Data: 27 ottobre 2023, 9.30-16.00
Come è nato il Cantone Ticino, cresciuto sulle ceneri fumanti della breve parentesi repubblicana imposta nel 1798 da Napoleone Bonaparte? Questo libro splendidamente illustrato a colori – promosso dall’Archivio di Stato del Cantone Ticino – affronta per la prima volta in maniera complessiva i meccanismi di costruzione della pubblica amministrazione di un nuovo Cantone della Confederazione svizzera, a partire dall’Atto di mediazione del 1803 fino al 1855, quando l’introduzione di una moderna organizzazione dell’Esecutivo basata sulla suddivisione in dipartimenti costituì uno snodo che permise il superamento del sistema collegiale fin lì adottato.
Il volume attraversa i decenni delle trasformazioni politiche e cambi di regime tra Rivoluzione, Restaurazione e Rigenerazione. Siamo all’epoca delle riforme costituzionali e della capitale itinerante tra i maggiori centri del Cantone, caratterizzata dalla necessità di attrezzare il Paese di solide basi per consentire un migliore funzionamento dei poteri dello Stato: nuovi apparati, nuove pubblicazioni ufficiali, nuovi servizi dislocati sul territorio con i relativi archivi amministrativi.
Luogo: Bellinzona, Palazzo delle Orsoline, Sala del Gran Consiglio, Piazza Governo 6
Interventi di: Manuele Bertoli, Arnoldo Coduri, Marco Poncioni, Carlo Agliati, Jessica Beffa
Il volume è in vendita presso l'Archivio di Stato e nelle librerie al prezzo di CHF 36.-- / EUR 36.00.
Alla vigilia della Giornata internazionale degli archivi, l’Archivio di Stato del Cantone Ticino è lieto di presentare, nella suggestiva cornice di Castel Grande, il dodicesimo volume della collana Ticino ducale. Il carteggio e gli atti ufficiali.
L’opera contiene oltre mille documenti degli anni 1490-1494, per la maggior parte finora inediti, riguardanti le terre oggi ticinesi all’epoca del ducato di Gian Galeazzo Maria Sforza sotto la reggenza di Ludovico il Moro. Dalle testimonianze scritte emerge un ritratto vivo non solo del complesso quadro politico e amministrativo di fine Quattrocento, ma anche degli aspetti di vita quotidiana delle comunità dei nostri borghi e delle nostre valli.
L’incontro sarà inoltre occasione per svelare alcuni aspetti poco conosciuti della Fortezza di Bellinzona, in un dialogo interdisciplinare tra le fonti archeologiche e quelle offerte dal Ticino ducale.
Luogo: Bellinzona, Castel Grande
Interventi di: Raffaella Castagnola Rossini, Marco Poncioni, Paolo Ostinelli, Danila Scalmazzi, Simonetta Biaggio-Simona
Il volume (vol. 4, tomo 3) è in vendita presso l'Archivio di Stato al prezzo di CHF 65.-- / EUR 60.00.
La mostra prende le mosse dalla Fototeca dell’Archivio di Stato, una collezione di oltre un migliaio di fotografie a soggetto ticinese strutturatasi nel corso dei decenni a partire dagli anni Quaranta del Novecento. Il suo valore storico ha fatto sì che, nel 2017-2018, il corpus sia stato oggetto di un progetto di conservazione e catalogazione sostenuto da Memoriav, l’associazione per la tutela del patrimonio audiovisivo svizzero.
Attraverso una selezione di circa centocinquanta fotografie originali accostate a una scelta di documenti e oggetti significativi, l’esposizione si prefigge di mettere in evidenza la ricchezza, la varietà dei contenuti e il potenziale informativo della Fototeca dell’Archivio di Stato. Parallelamente, essa si propone di raccontare delle storie, quelle che ciascuno di noi può leggere o immaginare in un ritratto o in un panorama, quelle che ci raccontano alcuni accostamenti o raggruppamenti, o ancora quelle che si sovrappongono con la storia scritta del nostro Cantone o che nascendo dal timbro di un fotografo ci portano a considerare il mondo della fotografia ticinese più in generale.
La selezione delle fotografie in mostra si è sviluppata attorno a due concetti intesi nel loro senso più ampio e articolato: i Ticinesi e il Ticino. Per quanto concerne i Ticinesi, la scelta è stata dettata dalla volontà di suscitare una riflessione sulla presentazione e sull’autorappresentazione dei nostri avi, e al tempo stesso su quegli elementi che, ripresi e diffusi dalla fotografia, hanno contribuito a modellare l’identità del Ticinese. Non dissimilmente, volendo illustrare il nostro Cantone, si è fatto ricorso a quei soggetti che incarnano la transizione del Ticino verso la modernità, come i cantieri per la realizzazione di opere di interesse pubblico, che la fotografia era chiamata a immortalare e celebrare. Nel contempo, il nostro Cantone è anche un luogo sospeso tra realtà e immaginario, tra un Cantone che vive e che si trasforma ed un Cantone ad uso e consumo del turista. Le rappresentazioni visive di questo fenomeno, dirette e indirette, sono multiformi e si prestano a innumerevoli interpretazioni.
La mostra è accompagnata da un catalogo che include, oltre alla riproduzione delle fotografie esposte, contributi di Gianmarco Talamona, Marco Poncioni, Damiano Robbiani, Markus Schürpf e Nelly Valsangiacomo. Il volume comprende anche un elenco aggiornato dei fotografi che hanno operato in modo professionale nel Ticino tra il 1850 ed il 1930. Tra le oltre 150 voci, ritroviamo i principali protagonisti della storia della fotografia nostrana ma anche i tanti che con questa professione si sono cimentati in modo estemporaneo, lasciandoci del loro operato sbiadite ma importanti tracce.
In concomitanza con l’inaugurazione della mostra Vincenzo Vicari fotografo. Il Ticino che cambia (Lugano, MASI, 30 agosto 2020-10 gennaio 2021), Palazzo Franscini ospita una postazione dedicata agli scatti aerei del fotografo luganese, tra i primi nel nostro Cantone ad aver utilizzato l’apparecchio fotografico dall’aeroplano. Le fotografie presentate provengono dall’Archivio storico di Lugano (depositario dell’archivio di Vicari) e dall’Archivio di Stato.
Data: 2-16 settembre 2020
Luogo: Bellinzona, atrio principale dell'Archivio di Stato del Cantone Ticino
Matteo Beltrami è educatore sociale. Con il libro Il mio nome era 125 restituisce un’infanzia a suo padre, uno tra i quasi 15’000 minori sottratti nel nostro Paese alle famiglie e internati in istituti. Il volume racconta l’odissea che ha segnato il padre ma anche l’autore stesso. Un modo di curare l’identità ferita e di sperimentare in prima persona il beneficio della narrazione quale strumento di costruzione di relazioni.
Quel periodo buio della storia svizzera del Novecento verrà illustrato da Viviana Gnesa, che si occupa per l’Archivio di Stato del Cantone Ticino delle ricerche documentali per conto delle persone toccate da misure coercitive e da collocamenti extrafamiliari.
Luogo: Bellinzona, parco adiacente all'Archivio di Stato e alla Biblioteca cantonale
Relatori: Matteo Beltrami, Viviana Gnesa, Stefano Vassere
L'incontro fa parte di un progetto di promozione della lettura proposto dalla Divisione della cultura e degli studi universitari in collaborazione con le Biblioteche cantonali e le città di Bellinzona, Locarno e Lugano.
La fotografa Giosanna Crivelli (1949-2017) ha posto al centro della sua professione e dei suoi lavori il territorio ticinese, cercando di coglierne lungo un quarantennio la natura profonda e i mutamenti con sguardo critico, disincantato, impegnato, ma mai senza poesia.
La mostra prende le mosse dall’esposizione realizzata dalla fotografa nel 2007 per il Museo Hermann Hesse di Montagnola - basata sul dialogo tra sue fotografie del Luganese e i testi dello scrittore - alla quale è stata accostata una selezione di scatti del fiume Ticino, eseguiti per conto del Dipartimento del territorio nel 2009 e provenienti dall’archivio della fotografa, depositato all’inizio del 2019 presso l’Archivio di Stato.
Inaugurazione: Giovedì 5 settembre 2019, ore 18.30
Luogo: Archivio di Stato del Cantone Ticino, Bellinzona
Interventi di: Raffaella Castagnola Rossini, Paolo Poggiati, Paola Piffaretti, Gianmarco Talamona, Regina Bucher, Paolo Bernasconi.
Lettura scenica di Stefania Mariani.
La mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre 2019.
Evento speciale: giovedì 26 settembre 2019 ore 18.30, proiezione del documentario "Hermann Hesse e il Ticino. In cammino con Klingsor" (2015, 35’) di Werner Weick, in presenza del regista
Sotto il titolo “Farben-Couleurs-Colori-Colurs”, le Giornate europee del patrimonio in programma il 14 e il 15 settembre 2019 invitano il pubblico a riscoprire il patrimonio svizzero in tutte le sue forme e colori e a dibattere sull’uso dei colori nello spazio pubblico.
L’obiettivo delle Giornate europee del patrimonio è di risvegliare l’interesse della popolazione per i beni culturali e la loro conservazione. Per questo motivo vengono organizzate delle visite guidate a monumenti, laboratori o scavi archeologici o, ancora, escursioni o animazioni in tutta la Svizzera.
In occasione delle Giornate del Patrimonio, l’Archivio di Stato propone delle visite guidate alla scoperta dei suoi ricchi fondi documentari, delle sue collezioni di libri antichi, quadri e bandiere e del suo laboratorio di restauro e conservazione.
I posti sono limitati, con un massimo di quindici persone per visita guidata.
Iscrizione obbligatoria all’indirizzo decs-asti@ti.ch (indicando l’orario desiderato), menzionando come oggetto «Giornate del Patrimonio», entro il 31.08.2019.
Il volume, curato da Carlo Agliati, Paola Cordera e Giuliana Ricci, con contributi di numerosi studiosi specialisti di materia, costituisce un ulteriore tassello della collana editoriale dedicata ai fondi d’arte e d’architettura conservati nell’Archivio di Stato del Cantone Ticino, con la quale si intende offrire ad un pubblico allargato la fruibilità dei preziosi materiali archivistici legati alla stagione dell’emigrazione artistica dei ticinesi nelle contrade d’Europa.
Tra questi fondi, quello degli Albertolli: il volume ne descrive i contenuti, ricostruendo l’attività di questa famiglia di mastri costruttori originari del villaggio di Bedano nella valle del Vedeggio, specializzati nell’ornamento a stucco di grandi palazzi nobiliari e del potere politico, dapprima in Val d’Aosta, in seguito a Parma, Firenze e soprattutto Milano. Nella capitale lombarda il più celebre esponente del “clan” familiare, il grande Giocondo Albertolli (1742-1839), apprezzato architetto, ricoprì a lungo il ruolo di professore nell’Accademia di Belle Arti di Brera, orientando il “buon gusto ornamentale” di intere generazioni d’artisti.
Con interventi di: Manuele Bertoli, Marco Poncioni, Fernando Mazzocca, Giuliana Ricci, Carlo Agliati.
Data: martedì 26 marzo 2019, ore 18.30
Luogo: Archivio di Stato del Cantone Ticino
L’Archivio di Stato del Cantone Ticino, in collaborazione con l’Archivio fonografico dell’Università di Zurigo, il Centro di dialettologia e di etnografia di Bellinzona e le Edizioni Salvioni, presenta il tredicesimo volume dei Quaderni del Bollettino Storico della Svizzera Italiana: Stòri, stralǘsc e stremizzi. Registrazioni dialettali nella Svizzera italiana (1929) curato da Camilla Bernardasci e Michael Schwarzenbach.
La nuova pubblicazione dell’Archivio fonografico raccoglie 40 registrazioni dialettali effettuate a Bellinzona nel 1929 da Oscar Keller e Silvio Sganzini in collaborazione con la Lautabteilung der Preussischen Staatsbibliothek di Berlino. Camilla Bernardasci e Michael Schwarzenbach hanno restaurato, trascritto e tradotto in italiano le registrazioni, fissate in origine su dischi di cera, e le hanno riunite in un volume accompagnato da due CD audio e da numerose immagini dell’epoca. La ricca raccolta comprende 32 varietà dialettali distribuite sul territorio della Svizzera italiana e riporta le voci originali di 34 parlanti dialettofoni. Queste fonti orali - tra cui si contano anche poesie e canzoni popolari - sono di indubbio interesse non solamente per motivi linguistici, ma anche per la loro straordinaria varietà tematica. Esse comprendono infatti descrizioni della vita contadina, storie e leggende locali, come pure richiami alle vicende politiche del tempo. Ne risulta un interessante spaccato storico e linguistico della vita quotidiana della Svizzera italiana alla fine degli anni ’20 del secolo scorso.
Data: mercoledì 1 febbraio, ore 18.15
Luogo: Biblioteca cantonale di Bellinzona
L’Archivio di Stato del Cantone Ticino, il Centro professionale del Verde e l’Azienda agraria cantonale di Mezzana hanno il piacere d’invitarla alla presentazione del libro di Carlo Castagnola Per una storia della viticoltura ticinese, a cura di Fabrizio Panzera.
Lo studio di Carlo Castagnola, per molti anni responsabile della Cantina sociale di Giubiasco, ricostruisce la storia della viticoltura ticinese, partendo dalle testimonianze medievali per giungere sino alla prima metà del Novecento. Leggendo le oltre 150 pagine di questo volume veniamo così a conoscere come nelle nostre terre veniva coltivata la vite, quali erano i vitigni più diffusi, in che modo si procedeva alla vinificazione e quali erano i metodi di conservazione del vino.
Data: venerdì 18 marzo, ore 18.15
Luogo: Aula magna del Centro professionale del Verde di Mezzana, Via San Gottardo 1, Coldrerio
Il documento fotografico ha vissuto nel corso degli ultimi tre decenni un importante processo di rivalutazione, mettendo gli archivi e gli altri istituti depositari di questa particolare tipologia di documento di fronte a sfide specifiche dal punto di vista della conservazione e della valorizzazione.
Dopo l'esposizione "Il Ticino e i suoi fotografi" (Lugano, 1988), il nostro Cantone ha visto nascere e consolidarsi numerosi progetti finalizzati alla salvaguardia della fotografia storica, ed il rapporto di Memoriav sul patrimonio sonoro e audiovisivo degli archivi e delle biblioteche ticinesi (Lugano, 2004) ha stilato un bilancio delle conoscenze acquisite sino a quel momento.
Undici anni dopo quell'importante operazione, l'Archivio di Stato ha deciso di riunire operatori ed esperienze legati alla fotografia storica per fare il punto sulla situazione di un patrimonio in continua evoluzione e per discutere di strategie di gestione e di valorizzazione, ma anche per mettere a confronto conservatori e fruitori della fotografia.
Luogo: Hotel Unione, Via Guisan 1, Bellinzona
Il Convegno internazionale di studi “Viti&Vini 2015”, che si svolgerà a Milano il 24 e 25 settembre 2015, intende nella prima giornata sottolineare innanzitutto l’importanza che il vino e la viticoltura hanno avuto nelle nostre culture, per portare poi l’attenzione sulla storia della viticoltura nel Canton Ticino, nella Valtellina e nel Vallese, tre regioni di frontiera tra Svizzera e Italia che presentano per molti versi caratteristiche simili.
Nella seconda giornata, gli studiosi dei centri di ricerca del Ticino, del Vallese, di Milano e della Valtellina si soffermeranno prima sul presente e quindi sul futuro della viticoltura in queste regioni. La presentazione di due recenti opere sulla viticoltura ticinese concluderà poi il Convegno.
Luogo: Giornico, Museo di Leventina
Interventi di:
Norman Gobbi, Consigliere di Stato
Manuele Bertoli, Consigliere di Stato
Paolo Ostinelli, responsabile del programma «Materiali e documenti ticinesi»
Libero Casagrande, editore
Romano Rossi, sindaco di Giornico
Con la pubblicazione dei fascicoli 59-61 giunge a compimento la serie Leventina dei «Materiali e documenti ticinesi», avviata nel 1975 da Vittorio F. Raschèr e successivamente curata dal Centro di ricerca dell'Università di Zurigo e dall'Archivio di Stato del Cantone Ticino, con il sostegno del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica e del Sussidio federale per la promozione e la salvaguardia della lingua e cultura italiana.
La pubblicazione è nata da un pionieristico rilievo complessivo degli archivi di comuni, parrocchie, patriziati, corporazioni e famiglie della valle Leventina, che ha rivelato l'esistenza di uno straordinario corpus documentario. Le comunità e le famiglie leventinesi hanno infatti saputo tramandare quasi duemila documenti scritti risalenti al periodo dal XII al XV secolo.
Nei fascicoli della serie «Materiali e documenti ticinesi - Leventina» tutti i documenti medievali leventinesi (in latino, in tedesco e in volgare) sono presentati in edizione critica, con un riassunto in italiano e un commento relativo alle persone e ai toponimi menzionati.
La redazione delle altre due serie (Riviera e Blenio) è pure in fase conclusiva e la pubblicazione sarà portata a termine nei prossimi anni.
La presentazione al pubblico intende richiamare l'importanza del corpus documentario e dell'opera editoriale, ricordando nel contempo la figura del fondatore e le attività dei collaboratori del progetto in valle.
Sono trascorsi cinque anni dallo sciopero dell’Officina ferroviaria di Bellinzona, che aveva suscitato un sostegno massiccio da parte della popolazione.
Nel mezzo di decisioni cruciali sul futuro dell’Officina, quali strumenti fornisce l’approfondimento storico per capire meglio l’attualità?
Com’è cambiato il lavoro e come si può spiegare la resistenza dei lavoratori?
Vi invitiamo a scoprirlo visitando la mostra e approfondendo il tema attraverso alcuni incontri.
Luogo: Archivio di Stato del Cantone Ticino, Vl. Franscini 30a, Bellinzona
Inaugurazione: sabato 13 aprile 2013, ore 17.00
L'esposizione è stata realizzata dall'Archivio di Stato del Canton Ticino e dalla Fondazione Pellegrini Canevascini in collaborazione con la Biblioteca Cantonale di Bellinzona e l’Associazione Treno dei Sogni.
Nata dalla collaborazione tra il Museo Cantonale d'Arte e l'Archivio di Stato del Cantone Ticino, l'esposizione propone una rivisitazione dell'opera di Angelo Monotti (Cavigliano, 1835-1915), pioniere della fotografia nel Ticino, attraverso sessantacinque stampe originali e ventiquattro ristampe eseguite a partire dalle lastre originali. Nella mostra sono stati integrati anche sei scatti di Valentino Monotti, figlio di Angelo e pure fotografo a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.
Luogo: Museo Cantonale d’Arte, Via Canova 10, Lugano, Ala Est
Inaugurazione: venerdì 22 febbraio 2013, ore 18.00
Il convegno organizzato dal Centro interdipartimentale di storia della Svizzera “Bruno Caizzi” dell’Università degli Studi di Milano, dall’Università della Svizzera italiana, dall’Archivio di Stato del Cantone Ticino e dal «Bollettino Storico della Svizzera Italiana» si propone di rivisitare la figura, il ruolo e le opere di Bruno Caizzi, che per oltre mezzo secolo fu attivo al di qua e al di là della frontiera sia come studioso sia come insegnante e operatore culturale, fornendo un notevole contributo allo sviluppo delle relazioni culturali tra Italia e Svizzera.
Luogo: Università della Svizzera italiana, Via Giuseppe Buffi, Lugano, Aula magna
L'Archivio di Stato vi invita alla visita dell'esposizione fotografica Due fotografi intorno al lago: Ernesto e Max Büchi, costituita da quaranta immagini scattate dai fratelli locarnesi nelle loro peregrinazioni lungo le sponde del Verbano, filo conduttore della loro attività e soggetto privilegiato della loro produzione del periodo 1890-1941.
L'esposizione prende le mosse dall'archivio dei Büchi, depositato all'ASTi e in buona parte consultabile nel catalogo fotografico online dell'istituto (www.ti.ch/archivio-foto)
Apertura: lunedì-venerdì 9.00-19.00, sabato 9.00-13.00