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Collana "Il Cannocchiale"

 

I volumi dell'Osservatorio linguistico, riuniti nella collana "Il Cannocchiale", propongono i risultati delle ricerche e delle indagini svolte. Lo scopo di tali lavori è di offrire un panorama sociolinguistico della realtà della Svizzera italiana e di elaborare gli strumenti di descrizione e analisi sia delle varietà tradizionali, sia delle nuove varietà di italiano venutesi a creare in seguito alla crescente mobilità della popolazione.

I volumi sono disponibili anche in formato elettronico nella Biblioteca digitale del Cantone Ticino:

Linguisti in contatto 3. Ricerche di linguistica italiana in Svizzera e sulla Svizzera, a cura di Laura Baranzini, Matteo Casoni, Sabine Christopher, 2022,

Linguisti in contatto 3. Ricerche di linguistica italiana in Svizzera e sulla Svizzera 

Il volume raccoglie i contributi della terza edizione del convegno dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (OLSI), Linguisti in contatto, prevista nel 2020 ma poi annullata. Ciononostante, sono rimaste intatte le ragioni e gli intenti ideali di questo nome: da un lato attivare e mantenere produttivi i contatti tra gli specialisti di linguistica italiana attivi in Svizzera e/o interessati alla realtà linguistica della Svizzera; dall’altro far riferimento alla linguistica del contatto (e alla fondamentale monografia di Weinreich) richiamando così uno dei temi centrali degli studi sulla situazione linguistica dell’italiano in Svizzera, il contatto con le altre lingue presenti e utilizzate in tutto il suo territorio.
La miscellanea si presenta molto variata in termini di ambiti tematici, metodologie e approcci, restituendo un’immagine particolarmente ricca e vitale dell’italianistica in Svizzera, come già osservato in occasione delle due edizioni precedenti di Linguisti in contatto. Le varie sezioni del volume illustrano infatti come la ricerca in Svizzera sull’italiano si configuri come un insieme composito di discipline in/a contatto. A una prima sezione con contributi di carattere dialettologico segue quella più corposa, dedicata alle varietà dell’italiano in Svizzera (con una particolare attenzione all’ambito della comunicazione istituzionale). La terza sezione riunisce dei contributi applicativi che ruotano attorno all’apprendimento, alle competenze e agli atteggiamenti. È invece dedicata ad aspetti del bi-plurilinguismo (italiano/svizzero tedesco) la quarta sezione. Il volume si chiude con quegli interventi che erano previsti per la tavola rotonda del convegno, dedicata al tema delle statistiche e della loro rilevanza per le politiche linguistiche.
L'auspicio è che anche questo volume (come i precedenti) contribuisca ad aumentare e migliorare le nostre conoscenze su vari aspetti della lingua italiana, a fornire spunti per eventuali interventi di promozione della terza lingua nazionale e a mostrare quanto di bello e interessante sa produrre la linguistica italiana in Svizzera. Il volume festeggia i 30 anni di attività dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana.

Le lingue in Svizzera. Addendum. Analisi dei dati dell'Indagine sulla lingua, la religione e la cultura 2014,  Maria Chiara Janner, Matteo Casoni, Danilo Bruno, con la collaborazione di Elena Maria Pandolfi, 2019

Le lingue in Svizzera. Addendum 

Il volume analizza i dati dell’Indagine sulla lingua, la religione e la cultura (ILRC), realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST) per la prima volta nel 2014, e costituisce un addendum a quello edito nel 2016 (Le lingue in Svizzera. Analisi dei dati delle Rilevazioni strutturali 2010-12). Le analisi forniscono informazioni statistiche complementari a quelle della Rilevazione strutturale. Esse permettono di indagare le pratiche linguistiche della popolazione in diversi contesti: la famiglia (lingue utilizzate per comunicare con partner, figli, parenti e amici), il posto di lavoro (quali lingue sono usate e con quale frequenza, in modalità scritta e/o parlata), i media tradizionali e nuovi (lingue in cui si legge, si seguono programmi radio, si guardano film in TV o su internet). Lo studio considera inoltre i repertori individuali, ossia le lingue che gli intervistati dichiarano di conoscere, quelle parlate durante l’infanzia e i corsi di lingue seguiti di recente. I dati sono presentati anche secondo variabili demografiche (passato migratorio, spostamenti interni al Paese) e territoriali (per regioni linguistiche).

La novità più rilevante dell’ILRC sono le domande relative alle cosiddette lingue secondarie, vale a dire le lingue di cui gli intervistati hanno competenze parziali a vari livelli. Insieme alle lingue principali, quelle che si conoscono meglio, le lingue secondarie formano il repertorio linguistico individuale. Ne emerge un panorama diversificato, che tiene conto anche della sola capacità di comprendere una lingua, pur senza parlarla.

 

Linguisti in contatto 2. Ricerche di linguistica italiana in Svizzera e sulla Svizzera (2017), a cura di Bruno Moretti, Elena Maria Pandolfi, Sabine Christopher, Matteo Casoni

 

Il volume, che festeggia i 25 anni di attività dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (OLSI), raccoglie gli Atti del secondo convegno che va sotto il nome di "Linguisti in contatto". Tra i vari contributi del volume si ritrovano alcuni temi per così dire 'classici' relativi allo statuto e alla posizione dell'italiano nel quadrilinguismo elvetico, alle sue caratteristiche linguistiche o ancora ai fenomeni della 'vecchia' e 'nuova' immigrazione dall’Italia. Un altro tema centrale, l’italiano regionale della Svizzera italiana, ricompare qui soprattutto attraverso la lingua dei giornali e in relazione a livelli della lingua che vanno oltre le tipiche analisi lessicali considerando aspetti di natura sintattica. Ma si trovano anche contributi su particolari aspetti inerenti al lessico (gli atteggiamenti verso i forestierismi, la formazione dei nomi commerciali), come anche su vari aspetti della testualità, in particolare la semantica e la pragmatica dell’argomentazione, le funzioni della punteggiatura e la costruzione di testi prodotti in ambito scolastico. L'auspicio è che il volume contribuisca ad aumentare e migliorare le nostre conoscenze su vari aspetti della lingua italiana, a fornire spunti per eventuali interventi per promuovere la terza lingua nazionale, e a mostrare quanto di bello e interessante sa produrre la linguistica italiana in Svizzera.

Le lingue in Svizzera. Analisi delle Rilevazioni strutturali 2010-12, Elena Maria Pandolfi - Matteo Casoni - Danilo Bruno, 2016

 

Il volume descrive la situazione delle lingue (nazionali e non nazionali) in Svizzera sulla base delle Rilevazioni strutturali dal 2010 al 2012 (pooling triennale), anche a confronto
con i dati dei censimenti federali della popolazione degli anni precedenti il 2010. Si
presentano dati demografici e linguistici a livello nazionale e delle regioni linguistiche;
un’attenzione particolare è data ai Cantoni Ticino e Grigioni e alla situazione dell’italiano
e del dialetto. L’intento è quello di contribuire alla comprensione della vita delle lingue e
della loro evoluzione in un paese caratterizzato non solo dalla coesistenza di quattro lingue
nazionali, ma anche dalla presenza di molte lingue della migrazione e dalla crescente
importanza dell’inglese come lingua franca dell’economia e della scienza, situazione che
non ha mancato di suscitare il dibattito, a volte acceso, sulla politica linguistica nel campo
dell’istruzione scolastica.

I flussi comunicativi in un contesto istituzionale universitario plurilingue, Sabine Christopher, 2015

 

Il volume presenta un’analisi approfondita del contesto universitario in relazione al plurilinguismo. In un’università plurilingue la scelta delle lingue più adatte ai suoi flussi comunicativi è influenzata dalle caratteristiche contestuali specifiche di ogni attività. Si esamina in particolare il ruolo dell’inglese nella comunicazione dei risultati della ricerca alle comunità scientifiche internazionali. Lo studio si focalizza inoltre sul caso dell’Università della Svizzera italiana (USI), italofona per la sua posizione nel territorio svizzero di minoranza linguistica italiana e plurilingue per la varietà di provenienza linguistica della comunità accademica. La teoria del contesto istituzionale è così arricchita, per le organizzazioni plurilingui, di una componente per descrivere e modellizzare il processo decisionale attorno alla scelta della lingua, permettendo di rilevare il valore del plurilinguismo rispetto al suo contributo al raggiungimento degli obiettivi istituzionali condivisi, al di là di una stima in termini puramente economici.

Vitalità di una lingua minoritaria. Aspetti e proposte metodologiche / Vitality of a minority language. Aspects and methodological issues. Atti del Convegno, Bellinzona, 15-16 ottobre 2010 (a cura di Bruno Moretti, Elena Maria Pandolfi, Matteo Casoni, 2011)

In questo volume si vuole offrire un confronto internazionale e plurilingue sul tema dello studio e del monitoraggio di lingue minoritarie e della loro vitalità. I contributi qui raccolti offrono considerazioni metodologiche su diversi approcci al tema, considerando il concetto di vitalità e di lingua minoritaria in relazione ad aspetti quali la comunità linguistica, il repertorio linguistico o le situazioni di language endangerment, o presentano situazioni specifiche di singole varietà o comunità linguistiche minacciate. I risultati qui emersi offrono importanti argomenti di riflessione, analisi critica e approfondimento al tema che l'OLSI sta affrontando e che è stato lo spunto del convegno, vale a dire la messa a punto di uno strumento di misurazione della vitalità dell'italiano in Svizzera.

Italiano e dialetto al computer. Aspetti della comunicazione in blog e guestbook della Svizzera italiana (di Matteo Casoni, 2011)

Il libro considera alcuni aspetti della comunicazione mediata dal computer nella Svizzera italiana, tra i quali le caratteristiche dei nickname (i soprannomi adottati da chi digita on-line) e aspetti e funzioni della commutazione di codice e dell'uso misto delle lingue, con particolare attenzione al rapporto tra italiano e dialetto. Le osservazioni si basano su un ampio corpus di testi raccolti da blog e guestbook consultabile on-line.

LIPSI, Lessico di frequenza dell'italiano parlato nella Svizzera italiana (di Elena Maria Pandolfi, 2009)

Il LIPSI, frutto di una ricerca durata quattro anni e basato su materiale linguistico appositamente raccolto sul campo ed elaborato con metodi di linguistica computazionale, non solo fornisce la lista di frequenza di circa 13'000 parole dell'italiano parlato nel Canton Ticino e nelle Valli Grigionitaliane, ma la confronta con quella del LIP e di altri strumenti di statistica linguistica successivamente apparsi in Italia, e approfondisce alcuni aspetti che chiariscono meglio i contorni dell'italiano 'statale' svizzero.

Linguisti in contatto. Ricerche di linguistica italiana in Svizzera. Atti del convegno, Bellizona, 16-17 novembre 2007 (a cura di B. Moretti, E.M. Pandolfi, M. Casoni, 2009)

Il volume raccoglie gli atti del primo convegno di linguistica italiana in Svizzera organizzato dall'Osservatorio linguistico della Svizzera italiana. Gli argomenti trattati dagli autori riguardano aspetti inerenti alle strutture dell'italiano e dei dialetti, al contatto linguistico, alla lingua dei giornali e ad aspetti dell'apprendimento e della didattica delle lingue.

Misurare la regionalità. Uno studio quantitativo su regionalismi e forestierismi nell'italiano parlato nel Canton Ticino (di Elena M. Pandolfi, 2006)

Questo studio indaga la presenza e la consistenza quantitativa dei ticinesismi nel parlato quotidiano di ticinesi, sulla base di materiale linguistico appositamente raccolto e dello spoglio di corpora. Si è inoltre rilevata la presenza e frequenza di tedeschismi, francesismi, e anglismi, allo scopo di caratterizzare meglio l’eventuale particolarità ‘svizzera’ del lessico.

La terza lingua secondo volume, a cura di Bruno Moretti, 2005. Con saggi di Sandro Bianconi, Emese Gulacsi Mazzuchelli e Bruno Moretti.

Con i seguenti contributi:

  • Bruno Moretti, Il laboratorio elvetico.
  • Emese Gulàcsi Mazzucchelli, Le varietà di italiano di immigrati non italofoni del Canton Ticino.
  • Sandro Bianconi, L’italiano in Svizzera alla luce dei dati del censimento federale 2000.

La lingua degli anziani Stereotipi sociali e competenze linguistiche in un gruppo di anziani ticinesi (di Franca Taddei Gheiler, 2005)

La ricerca focalizza una tematica del tutto trascurata dalla sociolinguistica italiana ma che ha suscitato molto interesse fin dagli anni '70 in ambito anglofono e molto più recentemente anche in Germania e in Francia: quella relativa alle competenze linguistiche in età avanzata. Lo studio cerca di fare un po' di luce in questo settore tenendo conto della particolare situazione sociolinguistica ticinese.
 

La terza lingua vol. primo(a cura di Bruno Moretti, 2004. Con saggi di Franca Taddei Gheiler e Francesca Antonini)

Contiene i seguenti contributi: Franca Taddei Gheiler, L'italiano in Ticino: dalla questione della lingua alla linguistica ticinese: un secolo di dibattiti; Francesca Antonini, Rubriche di lingua nei massmedia della Svizzera italiana.

Famiglie bilingui (di Bruno Moretti e Francesca Antonini, 2000)

Scopo di questa ricerca è studiare la situazione e i comportamenti delle famiglie in cui i bambini acquisiscono contemporaneamente due lingue (fenomeno sempre più frequente anche nel Ticino attuale) e mettere a disposizione dei genitori interessati uno strumento di consultazione e di aiuto per rispondere alle domande che nascono qualora si vogliano educare figli bilingui.

Le immagini dell'italiano regionale (di Francesca Antonini e Bruno Moretti, 2000)

Da un punto di vista linguistico l'italofonia è notoriamente caratterizzata da una grande frammentazione che ha origini storiche profonde. Inoltre la diffusione della lingua italiana a scapito dei dialetti non ha imposto, a livello di pronuncia e in parte a livello lessicale, un modello unico standard. Questo volume cerca di identificare le vie che possono portare ad un attenuamento parziale dei caratteri regionali e verifica se sia possibile individuare una norma preferita verso la quale si orientano i parlanti.

Ai margini del dialetto (di Bruno Moretti, 1999)

Anche in Ticino, come in genere nel resto dell'italofonia, il dialetto ha subito negli ultimi decenni un forte calo. Il mutamento della società, l'industrializzazione, la più alta scolarizzazione hanno contribuito alla diffusione dell'italiano a scapito del dialetto. Eppure un'analisi approfondita rileva, in modo quasi paradossale, che esiste un sorprendente potenziale dinamico del dialetto e dei suoi parlanti.

Plurilinguismo in Val Bregaglia (di Sandro Bianconi, 1998)

Il volume presenta i risultati della ricerca condotta tra il 1995 e il 1997 sulla situazione sociolinguistica della Val Bregaglia, piccola ed estrema comunità italofona grigionese di frontiera a diretto contatto con il mondo e la lingua tedesca. Il lavoro illustra le dinamiche sociolinguistiche in atto con particolare attenzione alla posizione e alla funzione dell'italiano nella comunità bregagliotta.

L'italiano in Svizzera (a cura di Sandro Bianconi, 1995)

Questo volume comprende due saggi che partono dai dati del censimento federale della popolazione 1990 relativi ai comportamenti linguistici della popolazione svizzera. Il primo saggio descrive la situazione dell'italiano nel cantone Ticino e nelle valli grigionitaliane in un contesto di forte contatto con le lingue; il secondo saggio illustra per la prima volta la situazione dell'italiano fuori del suo territorio, nella Svizzera tedesca, francese e romancia.

Lingue nel Ticino (a cura di Sandro Bianconi, 1994)

A partire dagli anni Ottanta, a seguito del massiccio aumento dei fenomeni migratori e dell'accresciuta mobilità sociale, anche nel Canton Ticino si registrano importanti e inediti cambiamenti linguistici sfociati in un complesso plurilinguismo. In questo volume vengono indagati fenomeni di contatto tra l'italiano e le altre lingue nonché i comportamenti linguistici dei giovani alla luce dei dati del censimento scolastico elaborato nel 1993.