Centri educativi per minorenni, accompagnamento in appartamento e centri diurni
I Centri educativi per minorenni (CEM) accolgono bambini e ragazzi, dagli 0 ai 20 anni, per i quali è necessario un temporaneo allontanamento dal proprio contesto famigliare a causa di problematiche di natura sociale, educativa e/o psicologica. Quando i ragazzi accolti si avvicinano alla maggiore età e il loro progetto giunge a compimento, possono essere gradualmente accompagnati verso la vita in autonomia in un appartamento. I CEM sono strutture di tipo residenziale; in alcuni casi offrono anche un accompagnamento durante le fasce diurne.
Centri educativi per minorenni (CEM)
Cosa sono i CEM?
I Centri educativi per minorenni (CEM) sono strutture protette, aperte 365 giorni l’anno, 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Si parla di strutture protette perché garantiscono un accompagnamento specifico e individuale agli ospiti affidati e perché possono accedervi solo le persone autorizzate. I CEM non sono strutture chiuse: non possono trattenere gli ospiti contro la loro volontà.
Ogni ospite possiede una stanza propria o la condivide con al massimo un altro ospite, dello stesso sesso e della medesima fascia d’età. Vi sono poi diversi spazi in condivisione, come ad esempio i bagni (suddivisi tra maschi e femmine), gli spazi ricreativi e gli spazi verdi.
Nei CEM lavorano educatori a cui gli ospiti possono rivolgersi in qualsiasi momento e in caso di necessità. Ogni ospite è inoltre affiancato da un assistente sociale di riferimento. A dipendenza della situazione individuale, può essere accompagnato anche da un curatore educativo e/o amministrativo e/o da un tutore.
I CEM sono organizzati tutti allo stesso modo o sono diversi fra loro?
Ogni CEM è diverso dagli altri e alcuni si sono specializzati nella presa in carico di bisogni specifici.
I CEM possono essere composti da diversi gruppi all’interno dello stesso edificio oppure da un unico gruppo (foyer). I gruppi sono costituiti da 8 fino a un massino di 10 ospiti e possono includere persone di età differenti (gruppi verticali) oppure solo adolescenti e giovani adulti (gruppi orizzontali).
Cosa significa “collocamento” in un CEM?
Il collocamento è generalmente proposto su indicazione dei servizi cantonali che intervengono nel settore della protezione dei minorenni (UAP o SMP) e può avvenire nei seguenti modi:
- collocamento "d'autorità": dietro ordine delle Autorità di protezione (ARP), dalle Preture o della Magistratura dei minorenni;
- su base volontaria: il minorenne/giovane adulto, di comune accordo con la sua famiglia e con l’assistente sociale di riferimento, decide di iniziare un percorso senza che un’autorità lo decida.
I collocamenti possono essere:
- residenziali: l'ospite vive all'interno del CEM o in un appartamento;
- diurni: l'ospite frequenta il CEM durante le fasce orarie diurne.
A dipendenza della situazione, gli ospiti collocati a livello residenziale possono restare nel CEM tutti i giorni oppure rientrare al domicilio regolarmente, generalmente durante il fine settimana e le vacanze scolastiche.
Quando viene disposto un collocamento?
Il collocamento viene disposto dall'autorità quando il minorenne si trova in una situazione di pericolo o di malessere, perché gli adulti che ne hanno la responsabilità educativa e la custodia sono in difficoltà nel rispondere ai suoi bisogni, e deve dunque essere temporaneamente allontanato dal suo domicilio.
Quanto può durare un collocamento?
La durata del collocamento dipende dalla possibilità di ricreare un contesto famigliare adeguato per l'ospite.
L’interruzione del collocamento è stabilita dalle autorità in collaborazione con l’assistente sociale di riferimento. Al compimento dei 18 anni, i giovani adulti possono decidere autonomamente se restare nel CEM oppure se interrompere il percorso.
Di regola, il collocamento può durare al massimo sino al 20esimo anno d’età.
In caso si riscontrino dei problemi o dei malesseri gravi, il CEM, le autorità e i servizi cantonali preposti, la famiglia o l’ospite stesso possono decidere di interrompere prima del tempo il percorso e cercare delle soluzioni alternative.
Una famiglia in difficoltà può chiedere l’affidamento del proprio figlio a un CEM?
Se una famiglia incontra delle difficoltà nell’educazione del proprio figlio può chiedere dapprima un supporto educativo a domicilio. Qualora la situazione non migliorasse o divenisse più grave, tramite il contatto con un assistente sociale o un’autorità di protezione, può richiedere il collocamento. In tal caso viene sentito anche il parere del minorenne.
Come avviene, di regola, un collocamento?
- Generalmente è anticipato da una segnalazione alle autorità da parte dei servizi cantonali oppure da una richiesta di aiuto da parte della famiglia o di altre persone che conoscono il minorenne e se ne occupano. La segnalazione può essere fatta anche dal minorenne/giovane adulto stesso.
- Dopo la segnalazione, se il bisogno di protezione viene confermato e non vengono identificate soluzioni alternative al collocamento, un assistente sociale si occupa di cercare il CEM più indicato per il collocamento. Una volta individuato, l’assistente sociale elabora un progetto educativo che viene presentato alle autorità preposte all’attribuzione di un posto in un CEM.
- Non appena un posto nel CEM desiderato è disponibile (tenendo conto delle urgenze e di eventuali liste di attesa), questo viene assegnato a favore del minorenne/giovane adulto.
- Successivamente, il minorenne/giovane adulto e la sua famiglia visitano il CEM e, insieme all’assistente sociale e al direttore del Centro, definiscono come iniziare il percorso. Questa fase è definita “Fase di avvicinamento e di ammissione” e dura generalmente un mese dalla decisione del collocamento. Alcuni CEM chiedono un periodo di prova di minimo 3 giorni fino a un massimo di 3 mesi prima di confermare il collocamento.
- Durante il collocamento, l'ospite, con il sostegno del suo educatore di riferimento, sviluppa un progetto personale (POI). Questo viene costantemente aggiornato (almeno una volta all’anno) e discusso insieme alla famiglia e all’assistente sociale durante degli incontri di bilancio. Il POI consente di valutare periodicamente l’andamento del collocamento e di raccogliere il punto di vista dell'ospite rispetto al suo stato d’animo e ai suoi obiettivi personali.
Come si svolge la vita all’interno di un CEM?
Scuola/lavoro e tempo libero
Gli ospiti accolti continuano a frequentare la scuola o a lavorare, come pure a svolgere attività del tempo libero e/o sportive in base ai loro interessi personali. A coloro che non frequentano più la scuola e sono senza attività il CEM può offrire delle attività occupazionali diurne, come ad esempio dei laboratori o degli atelier. Tuttavia, uno dei principali obiettivi è quello di aiutare gli ospiti a riprendere un percorso formativo o lavorativo.
Orari
Gli orari di sveglia e di messa a letto dipendono dall’età, dagli impegni personali di ogni ospite e dal regolamento del CEM.
Pasti e ore serali
Generalmente si mangia tutti insieme. Durante le ore serali ogni ospite può decidere se frequentare gli spazi comuni oppure rimanere nella propria stanza.
Vacanze
Durante le vacanze scolastiche i CEM organizzano delle attività ricreative e/o dei campi vacanza. La frequentazione a questi momenti dipende dalla pianificazione del CEM. In generale, gli ospiti sono coinvolti nell’organizzazioni di queste attività.
Cellulare, TV, videogiochi
L’uso del cellulare, della TV e dei videogiochi è generalmente consentito.
Uscite libere
Ogni CEM ha delle regole specifiche, tuttavia generalmente gli ospiti possono svolgere delle uscite libere durante la settimana, il fine settimana e le vacanze scolastiche. Su richiesta, possono ricevere delle visite da parte dei loro conoscenti.
Fumo, alcol e sostanze psicoattive
All’interno dei CEM non è consentito né fumare né consumare sostanze psicoattive o bevande alcoliche. Agli adolescenti è consentito fumare all’esterno della struttura e in appositi spazi.
Durante il collocamento i contatti con la famiglia sono mantenuti?
I rientri a casa e i contatti telefonici tra i minorenni e le loro famiglie sono generalmente stabiliti dalle autorità, in collaborazione con l’assistente sociale di riferimento. I maggiorenni accolti possono decidere che tipo di contatto avere con le proprie famiglie.
Il CEM può offrire un supporto anche alla famiglia?
Alcuni CEM offrono un servizio di consulenza per le famiglie. In generale, tutti i CEM lavorano quotidianamente per rendere i rapporti fra i loro ospiti e le famiglie di qualità e costruttivi, promuovendo visite e i rientri a casa quando sono opportuni e autorizzati dalle autorità.
Gli educatori dei CEM hanno dei contatti regolari con le famiglie e le sostengono. Importante è anche l’attitudine assunta dai genitori: migliore è la collaborazione, maggiore sarà il benessere del figlio collocato.
Cosa succede dopo il collocamento?
Le principali possibilità dopo il collocamento sono le seguenti:
- il rientro in famiglia;
- il trasferimento in un altro CEM o in una famiglia SOS/affidataria;
- la vita in autonomia in un appartamento.
Dopo il collocamento, alcuni CEM propongono agli ospiti dimessi di essere ancora seguiti per un certo periodo di tempo (accompagnamento “post-cura”).
A chi spettano le spese di collocamento?
Le strutture educative per minorenni sono sussidiate dal Cantone. Alla famiglia viene chiesta una partecipazione ai costi in funzione delle proprie disponibilità economiche. La retta di partecipazione ammonta al massimo a 480 fr al mese per ospite. La famiglia resta responsabile del pagamento delle spese accessorie del figlio (abbonamento del treno, vestiti, hobby, ecc.).
Il collocamento è sussidiato anche da parte dell’Ufficio federale di giustizia (UFG) tramite un accordo con il Cantone.
I professionisti che si occupano dell’accudimento educativo degli ospiti hanno una formazione specifica?
Di regola, all’interno del CEM lavorano educatori sociali con una formazione terziaria conclusa in pedagogia, psicologia o lavoro sociale. Il 75% del personale inoltre ha una formazione riconosciuta a livello federale in ambito sociale o pedagogico.
I CEM sono sottoposti a una vigilanza cantonale?
I CEM rientrano nel dispositivo delle strutture di protezione dei minorenni autorizzate.
L’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UFaG) è l'autorità cantonale di riferimento e in situazioni particolari viene sempre coinvolto. L’UFaG mantiene contatti regolari con i CEM e almeno una volta ogni due anni svolge una vigilanza in loco, durante la quale incontra gli ospiti e il personale educativo.
In generale, l’Ufficio vigila affinché i diritti degli ospiti vengano rispettati e promossi durante il loro accompagnamento. In base ai bisogni del settore della protezione dei minorenni, sviluppa inoltre nuove offerte educative in collaborazione con il CEM.
Basi legali
- 0.107 Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989
- 341 Legge federale sulle prestazioni della Confederazione nel campo dell’esecuzione delle pene e delle misure del 5 ottobre 1984 (LPPM)
- 341.1 Ordinanza sulle prestazioni della Confederazione nel campo dell’esecuzione delle pene e delle misure (OPPM) del 21 novembre 2007
- 211.222.338 Ordinanza sull’accoglimento di minori a scopo di affiliazione (OAMin) del 19 ottobre 1977
- 874.100 Legge sul sostegno alle attività delle famiglie e di protezione dei minorenni (Legge per le famiglie) del 15 settembre 2003
- 874.110 Regolamento della legge per le famiglie del 20 dicembre 2005
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