Chiusure natalizie
I servizi dell’Amministrazione cantonale rimarranno chiusi i pomeriggi del 24 e del 31 dicembre 2024.
Si tratta di un piccolo congegno elettronico, chiamato anche transponder. Grande quanto un chicco di riso esso si compone di un microchip e di un'antenna, il tutto rivestito da materiale biocompatibile.
Sul microchip è registrato il numero di identificazione. I dati sono trasmessi solo nel momento in cui il transponder è attivato da un lettore. Altrimenti, il transponder non emette alcun segnale. Per leggere il microchip, il lettore deve essere portato ad una distanza di pochi centimetri. Se la distanza aumenta, la lettura non risulta possibile. Il microchip non permette di controllare gli spostamenti del cane sul territorio.
Per il cane, l'impianto del transponder non è più doloroso di una vaccinazione. Per mezzo di una siringa, il transponder è iniettato sottocute nella parte sinistra del collo. Il transponder non rappresenta un pericolo per il cane. In casi rari può scivolare sotto la pelle dell'animale, ma resta comunque "impigliato" nel tessuto sottocutaneo. Se ciò dovesse succedere, si tratterebbe di un problema più per le autorità preposte alla lettura delle informazioni che per il cane.
Il dato registrato nel microchip è un numero unico al mondo che consente di identificare il vostro cane. Tale numero contiene un codice che designa il Paese e uno indicante il fabbricante del microchip.
Il numero registrato nel microchip ha la stessa funzione della foto passaporto per gli esseri umani in quanto serve ad identificare inequivocabilmente l'identità dell'animale. Quando alla frontiera viene presentato un passaporto per animali da compagnia, il doganiere può accertarsi che le vaccinazioni indicate sono state effettivamente eseguite sull'animale in questione. L'identificazione è utile però anche al cane stesso e al suo detentore: se si trova un cane fuggito o abbandonato, il suo detentore può essere facilmente identificato. L'obbligo dell'identificazione può rappresentare uno strumento efficace anche nei confronti di cani pericolosi o dal comportamento anomalo. Le autorità possono così intervenire già nel momento in cui nella banca dati figurano informazioni che indicano un comportamento aggressivo dell'animale e dunque prima che si verifichi un incidente serio.
Il veterinario deve impiantare un (nuovo) microchip e comunicarlo all'anagrafe canina AMICUS.
Se al vostro cane è stato impiantato un microchip prima del 1996 potreste incontrare delle difficoltà in viaggio poiché alcune nuove apparecchiature potrebbero non essere in grado di leggerlo. In questi casi si consiglia di ripetere la procedura di identificazione.
Sì. Informatevi presso l'Ambasciata statunitense o sul suo sito internet sulle condizioni d'importazione vigenti negli Stati Uniti.