Radiazioni non ionizzanti
“Tutti noi siamo immersi in un mare di onde elettromagnetiche”
L'inquinamento da radiazioni non ionizzanti, più comunemente chiamato elettrosmog, è diventato tema d'attualità e fonte di preoccupazione per la popolazione, a partire dal 1998, con la liberalizzazione della telefonia mobile e la conseguente proliferazione di antenne sul territorio cantonale.
In realtà, già negli anni trenta erano stati eseguiti i primi studi sugli effetti di queste radiazioni sulla salute umana.
Radiazioni non ionizzanti sono emesse da impianti per la telefonia mobile, antenne per la diffusione di programmi radio e TV, linee elettriche a alta tensione, stazioni di trasformazione ecc.
L'Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti fissa i limiti per l'intensità delle onde emesse indipendentemente dalla presenza o no di persone), come pure i limiti per l'intensità delle radiazioni presenti nell'ambiente nei luoghi dove possono soggiornare delle persone.
Anche apparecchi utilizzati nelle economie domestiche (la sveglia, la radio ecc.) o apparecchi portatili, come il telefonino, possono causare dosi di radiazioni altrettanto o più pericolose di quelle degli impianti fissi menzionati prima.
Questi ultimi non soggiacciono però all'ordinanza sulle radiazioni non ionizzanti.