- Scuola elementare, Locarno
- Complesso del Monte Verità, Ascona
- Cattedrale di S. Lorenzo, Lugano
- Crocifisso ligneo (XVI sec.), chiesa di S. Vittore, Muralto
- Complesso della Madonna del Sasso, Orselina
- Abbiati, la Nascita della Vergine, Morbio Inferiore
- Bramantino, La Fuga in Egitto, Orselina
- Centro scolastico, Melano
Crocifisso ligneo (XVI sec.), chiesa di S. Vittore, Muralto
2016
Il crocifisso, in legno policromo, è oggi collocato sulla navatella sinistra a lato del presbiterio della chiesa di S. Vittore a Muralto, uno dei monumenti romanici più importanti del Cantone Ticino. L’opera, in precedenza sull’arco trionfale della chiesa, trovò questa collocazione dopo l’importante intervento di restauro generale (1962-1963; 1968-1991) affidato a diversi architetti ticinesi tra i quali Alberto Camenzind, Ferdinando Reggiori, Liliana Grassi e Gianfranco Rossi.
L’opera è attribuita al Maestro di Santa Maria Maggiore, tradizionalmente identificato con lo scultore ossolano Domenico Merzagora, attivo prima del 10 gennaio 1485 e fino al 1500 circa, e autore anche del celebre Compianto sul Cristo morto conservato nella cappella von Roll del Santuario della Madonna del Sasso a Orselina (poco prima del 1485).
La figura mostra, come tradizione, il capo leggermente reclinato a destra. Il volto, con gli occhi socchiusi e la bocca leggermente aperta, coglie l’attimo precedente la morte. Mani e piedi sono fissati alla croce, pitturata a finto legno, con lunghi chiodi. Altri elementi come barba, baffi, capelli e corona di spine sono invece applicati con chiodi di piccolo taglio. La croce e gli elementi elencati sopra, insieme al cartiglio con la scritta INRI (motivazione della condanna di Gesù “Iesus Nazarenus Rex Iudeorum”) e i raggi di legno in argento sono stati aggiunti nella prima metà dell’Ottocento.
In occasione della mostra Legni preziosi alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (16 ottobre 2016-22 gennaio 2017), l’opera è stata restaurata per la prima volta. L’intervento conservativo, volto principalmente a consolidare la struttura esistente e asportare i depositi atmosferici accumulati nel corso degli anni, ha dato risalto e nuova luce all’incarnato e ai dettagli del corpo di Cristo come le ferite, i panneggi e la parrucca.