La scuola che verrà - Proposte per una riforma tra continuità e innovazione - page 69

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Sul piano internazionale, il cambiamento in ambito educativo è oggetto di studi approfonditi
ormai da parecchi decenni.Malgrado la varietà di approcci adottati dai ricercatori, i risultati pro-
dotti dai diversi studi svolti attestano alcune convergenze.Si tende infatti a identificare l’apporto
degli attori scolastici come un fattore determinante nell’evoluzione delle pratiche educative.
I modelli e gli approcci che hanno tentato di analizzare il cambiamento all’interno dei sistemi
educativi sonomolteplici. In un primo tempo ha dominato un approccio funzionalista, che si
è sviluppato attorno agli anni 1950-1960 e che presuppone che tutti gli attori di un sistema
educativo perseguano obiettivi comuni e si comportino inmaniera razionale per raggiungerli.
In questo ambito ha avuto un ruolo importante il modello denominato
school effectiveness
(scuole efficaci), che si basa sull’identificazione delle variabili che permettono di spiegare i
risultati scolastici e le loro differenze sulla base dei contesti.
Questi modelli, basati su un approccio lineare e razionale in cui uno Statomette in agenda un
problema, elabora una politica specifica, la adotta e la mette in opera, sono stati però forte-
mente criticati, inquanto riducono gli attori ameri esecutori, anche se la decisione è stata pre-
sa da un’istanza legittima. Si sono quindi sviluppate nuove interpretazioni,meno semplicistiche,
che tengono conto della complessa realtà degli enti pubblici nei quali operano attori diversi.
Questi modelli di analisi denominati ‘neo-istituzionalisti’ ripongono fiducia negli attori, favoren-
do la concertazione, la riflessione e l’apprendimento collettivi.Gli attori devono dare senso ai
cambiamenti e senza questi processi nessuna innovazionepuò veramente aspirare al successo.
Il progettodi riformadella
Scuola che verrà
si inserisce inquestoquadro concettualeeper questa
ragione l’insieme degli attori è stato coinvolto nell’ampia riflessione collettiva tuttora in corso.
Naturalmente il ‘dare senso’ e la partecipazione non bastano per realizzare una riforma; sono
necessarie numerose condizioni quadro alle quali si è accennato nei capitoli precedenti e che
sono di seguito riassunte e affiancate da alcune precisazioni circa la fase di sperimentazione e
il finanziamento del progetto di riforma.
Condizioni quadro
I docenti sono i principali attori del cambiamento, ed è quindi necessario fornire loro le con-
dizioni quadro necessarie. Sono qui di seguito riprese e divise per tipologia:
-
Condizionimateriali
: comprendono nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare
la generalizzazione del docente di appoggio. Per le scuole elementari si può citare anche la
presa a carico di tutte le ore di materie speciali da parte di docenti specializzati, inmodo
da liberare delle ore che il docente titolare può dedicare alla collaborazione o ad altre
attività. Per le scuolemedie in questa categoria rientrano le seguenti proposte: nel modello
1 si prevede la riduzione delle ore di insegnamento dei docenti a 23, con la possibilità di
investire le restanti due ore di presenza in sede nello svolgimento di altri tipi di attività in
linea con i principi dichiarati nella riforma.Nel modello 2 è invece previsto unmonte ore
a favore dell’innovazionemesso disposizione degli istituti coinvolti (e quindi dei docenti)
da investire in sperimentazioni.Ai docenti di classe è data un’ora di riduzione del tempo di
insegnamento supplementare poiché saranno chiamati ad un accompagnamentomaggior-
mente approfondito dell’allievo.Oltre a questo sarà a disposizione dell’istituto un ulteriore
‘pacchetto’ di ore da investire in progetti di collaborazione tra docenti disciplinaristi.
-
Condizioni di lavoro
: un orario degli insegnanti che consenta loro di trovare degli
spazi di collaborazione,ma anche le lezioni a effettivi ridotti (laboratori e atelier) che
permettano di praticare inmaniera più efficace la differenziazione pedagogica.
-
Formazione edisseminazione
: questa categoria comprende le iniziative di forma-
zionemesse a disposizione dei docenti,ma anche la possibilità di condivideremateriali
ed esperienze sia all’interno del proprio istituto sia attraverso gli incontri dei gruppi di
materia e le comunità di apprendimento che si andranno a creare sia attraverso gli spazi
‘virtuali’messi a disposizione dal portale internet.
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