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L'esposizione

Gli oggetti, le opere d'arte, i documenti sono disposti in questa mostra per suscitare emozioni, riflessioni, approfondimenti. Il visitatore è introdotto nella corte aperta di Palazzo Franscini da un colossale busto di Napoleone Bonaparte Primo Console della Repubblica Francese, con a guardia un gigantesco cannone impiegato dalle truppe francesi all'epoca della prima invasione della Svizzera, nel 1798: è un esplicito richiamo alla "grande storia", alla nazione egemone e al personaggio lucido e geniale che con i suoi eserciti ridisegna la storia d'Europa, determinando la nascita di una minuscola repubblica come il Ticino, elevato nello spirito delle libertà francesi al rango di Cantone libero e autonomo nel seno della Confederazione svizzera.

La mostra è allestita nella grande piazza coperta di Palazzo Franscini, da cui si accede all'Archivio di Stato e alla Biblioteca cantonale. Consente di cogliere come il mito di Napoleone (celebrato in vita da artisti del calibro di Antonio Canova e Jacques-Louis David), sopravviva ben oltre alla sua disfatta: quasi mezzo secolo dopo la sua scomparsa, caduta nel 1821 in piena solitudine, uno scultore ticinese di larga fama come Vincenzo Vela può creare un'opera straordinaria come "Gli ultimi momenti di Napoleone I", in cui il vigore interiore del personaggio vola alto sopra la morte e restituisce l'immagine di un eroe romantico al di fuori del tempo in cui ha vissuto e operato.

L'Atto di Mediazione del 1803 non lascia indifferenti i ticinesi dell'epoca: l'evento è celebrato nel grandioso dipinto allegorico "La rigenerazione del Cantone Ticino", opera del pittore di Mendrisio Antonio Baroffio destinata a decorare la sala del parlamento cantonale, che nel mito dei maestri comacini ritrova l'identità gloriosa dei ticinesi e la loro legittimazione come "nazione".

L'approfondimento è consentito attraverso "lampi" che si accendono per rischiarare alcuni di quei lontani eventi: proclami, volumi manoscritti e a stampa, medaglie, bandiere, quadri, incisioni e sculture ripercorrono la storia di queste tante patrie separate e sottomesse, spiegano le circostanze della loro riunione nel 1803, presentano i protagonisti di quelle vicende, illustrano la faticosa crescita del Cantone, dalla lotta per la capitale, alla creazione di simboli in cui tutti potessero riconoscersi, alla costruzione di strade, scuole, leggi valide per tutti.

Approfondimenti
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