Le Voci
La collana, nata dalla collaborazione fra il Centro e il Percento culturale Migros Ticino, si propone di presentare alcune delle trattazioni più interessanti del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana.
Stampati in formato tascabile, con una grafica vivace e un ricco corredo iconografico, i libretti della collana "Le Voci" mantengono il rigore scientifico delle trattazioni originali.
L'iniziativa privilegia quelle voci che danno ampio risalto all'aspetto enciclopedico, con un vasto corredo di modi di dire, proverbi, espressioni e annotazioni relativi al patrimonio dialettale e culturale della Svizzera italiana.
Elenco volumi pubblicati
Collana Le Voci 21 volumi
La serie completa della collana è in vendita a un prezzo speciale.
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Caffè, caffettiere, caffettieri: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Franco Lurà, Bellinzona, Centro di dialettologia della Svizzera italiana, 2000, 63 p.
Nel primo quaderno della collana "Le voci" si danno notizie storiche, credenze, superstizioni e curiosità sul consumo di caffè dalla fine del Settecento fino ad oggi: come digestivo, medicinale o corroborante, o come ingrediente in filtri d'amore. In appendice, un ricettario ottocentesco "ad uso dei Caffettieri e Confettieri & Liquorista", appartenuto al bleniese Giovanni Broggi.
Carbone, carbonai, carbonaie: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Giovanna Ceschi, Bellinzona, Centro di dialettologia della Svizzera italiana, 2000, 61 p.
Il secondo volumetto della collana "Le voci" illustra l'evoluzione dell'industria del carbone (soprattutto di legna), che ha caratterizzato l'economia ticinese dal Quattrocento fino a Ottocento inoltrato. Si descrivono le fasi di produzione, i mezzi e le misure di trasporto, la vendita, le diverse qualità di carbone, gli usi e, da ultimo, la vita e il lavoro del carbonaio.
Carlo, carlone: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Gabriele Iannàccaro, Bellinzona, Centro di dialettologia della Svizzera italiana, 2000, 47 p.
Nella prima parte del terzo volume della collana "Le voci" si trovano leggende, credenze e vicende, modi di dire, proverbi e filastrocche legati alla figura di San Carlo. La seconda parte è dedicata al granoturco, alla sua progressiva diffusione a partire dal Settecento, alla coltivazione delle differenti varietà; completano la trattazione alcune notizie sulle pietanze preparate, soprattutto un tempo, con farina di mais.
Carnevale: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Giovanna Ceccarelli, Bellinzona, Centro di dialettologia della Svizzera italiana, 2001, 127 p.
Nella Svizzera italiana il carnevale è, insieme al Natale e alla Pasqua, una delle feste più importanti dell'anno: cibi grassi e abbondanti, sfilate di carri allegorici, danze e veglioni mascherati, reami burleschi, bande stonate caratterizzano questa manifestazione, che nel libro viene descritta facendo ricorso anche a documenti del passato. Ampio spazio viene dato a forme e rituali ormai caduti in disuso, in quanto legati alla civiltà contadina: di particolare rilevanza il processo o uccisione del carnevale, a volte raffigurato in forma di fantoccio, a volte interpretato da una persona che si metteva a disposizione per l'occasione.
Castagna: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Laura Sofia, Bellinzona, Centro di dialettologia della Svizzera italiana, 2001, 174 p.
Il quinto quaderno della collana "Le voci" è dedicato al castagno e ai suoi frutti, in un fitto intreccio di testimonianze legate al ciclo di produzione e al consumo. Per secoli le castagne hanno rappresentato una fonte di sostentamento fondamentale per la popolazione: la coltivazione dei frutti era attentamente regolata, così come la raccolta, l'essiccazione, la macinatura e vari altri utilizzi. Arrostite o bollite, con contorno di panna o di lardo, accompagnate col latte o col vino, sono state un alimento frugale e quotidiano ma anche un cibo prelibato e appetitoso, gustato per tradizione in numerose delle più importanti cerimonie e festività.
Bigatti, cavalieri: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Silvio Sganzini e Dafne Mombelli, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2002, 54 p.
Per lungo tempo l'allevamento dei bachi da seta ha costituito per i contadini ticinesi, e in particolare del Mendrisiotto, una fonte di guadagno collaterale non trascurabile. Scritto a quattro mani, il volumetto fornisce notizie di carattere storico sulla bachicoltura e descrive le varie fasi di tale attività, dall'acquisto, benedizione e cova delle uova, alla cura dei bachi nella bigattiera, fino alla raccolta dei bozzoli.
Bucato, canapa, tregenda: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Rosanna Zeli, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2002, 85 p.
Il settimo quaderno della collana "Le voci" è consacrato alla donna. Nella prima parte si prendono in esame due attività legate alla conduzione della casa: il bucato e la coltivazione e filatura della canapa. La seconda parte è dedicata alla donna in quanto depositaria di conoscenze riguardanti la sfera magico-religiosa: le vicende legate all'esercizio delle arti magiche e ai processi per stregoneria sono un capitolo forse poco conosciuto, che ha segnato in modo drammatico la storia delle nostre terre.
Barba, baffi, capelli: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Rosanna Zeli e Mario Frasa, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2003, 103 p.
Nell'ottavo volume della collana "Le voci" la descrizione delle caratteristiche fisiche connotanti il singolo individuo si amplia fino a tracciare una storia dell'acconciatura e, più in generale, del costume nella Svizzera italiana. Ai problemi di igiene e salute pubblica, sollevati ad esempio dalle epidemie di pidocchi nelle scuole, si affianca la convinzione popolare che ai capelli riconosce valenze magiche e proprietà divinatorie.
Capra: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Michele Moretti, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2005, 119 p.
La capra, animale frugale e di grande adattabilità, nel corso dei secoli è riuscita a penetrare intimamente nell'universo culturale e affettivo dell'uomo, ispirandogli credenze, tradizioni e simbologie che trovano ampia risonanza in locuzioni e modi di dire, proverbi e filastrocche, racconti, scioglilingua e ninnenanne. In questo nono quaderno della collana "Le voci" si presentano inoltre le diverse razze caprine, le caratteristiche e le esigenze di questo animale nel suo ciclo vitale e nel percorso annuale della transumanza, infine i suoi prodotti.
Cavallo: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Mario Frasa, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2005, 116 p.
Animale domestico di pregio e di non facile cura, il cavallo si distingue per la forza, la fierezza e l'eleganza. Nel decimo volumetto della collana "Le voci" si danno notizie, dall'antichità ai giorni nostri, sulla diffusione, l'impiego, l'allevamento e il commercio di equini. Le diverse caratteristiche dell'animale si riflettono, infine, nei numerosi modi di dire, detti, sentenze, filastrocche, rime infantili, indovinelli e leggende.
Cappello: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Dario Petrini, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2006, 91 p.
L'undicesimo libretto della collana "Le voci" è un omaggio al cappello, che qui viene colto nelle sue fogge più disparate, in ossequio alle valenze culturali, sociali, individuali che caratterizzano questo capo d'abbigliamento. Mettersi il cappello, togliersi il cappello, appendere il cappello: gesti che hanno lasciato tracce anche a livello linguistico, nei numerosi modi di dire, locuzioni, sentenze, filastrocche, rime, indovinelli.
Cioccolato: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Michele Moretti e Mario Vicari, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2006, 69 p.
Nel dodicesimo volume della serie "Le voci", impreziosito da immagini d'epoca, alle notizie linguistiche e di storia dell'alimentazione si affiancano le vicende della fabbrica di cioccolato Cima Norma di Dangio alla luce di testimonianze orali raccolte presso alcune operaie.
Comare, compare: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Monica Gianettoni Grassi, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2008,
67 p.
Il tredicesimo quaderno della collana "Le voci" riunisce, nella prima parte, notizie storico-sociali, antropologiche e linguistiche riguardanti l'universo femminile: dalle levatrici che operavano in un contesto rurale, fino alla creazione delle prime condotte ostetriche. La seconda parte è invece incentrata sulla figura del padrino, privilegiando così la prospettiva maschile.
Cuore: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Mario Frasa, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2011, 75 p.
Nel quattordicesimo volumetto della collana "Le voci", impreziosito da un ricco corredo iconografico, il cuore viene sviscerato nei suoi molteplici aspetti, anatomici, morali e spirituali e, soprattutto, linguistici. Avere in cuore, sentirsi stringere il cuore, mettere una mano sul cuore: i sentimenti lasciano tracce anche nei numerosi modi di dire, locuzioni, proverbi e sentenze, preghiere e altre formule in rima.
Grotti, cantine, canvetti: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Andrea a Marca e Ivan Magistrini, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2014, 122 p.
Queste caratteristiche costruzioni rustiche, presenti in buona parte della Svizzera italiana, servono prevalentemente per conservare vino, formaggi e altre vivande destinate al consumo famigliare o alla ristorazione. Il volume, partendo dalle tipologie e dai metodi di raffreddamento per giungere ai proverbi, ai modi di dire e all’onomastica, analizza i molti ambiti espressivi e di fruizione di questi luoghi di incontro e di svago, senza dimenticare alcuni aspetti curiosi.
Cristo, croce, crocifisso: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Dario Petrini, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2016, 144 p.
Il sedicesimo volumetto riunisce una triade di trattazioni dal comune denominatore: la figura di Cristo, in cui ha parte predominante la voce crós, che illustra il termine dialettale nei suoi significati (religiosi, ma non solo), negli usi e nelle credenze documentati nelle nostre terre, nei proverbi, nelle orazioni popolari, perfino nei cognomi e nei nomi di luogo. Più contenuti, ma non meno intensi, sono le voci Cristo (che ha anche un’interessante sezione dedicata ai racconti popolari) e crocifiss (nel quale risaltano le sezioni dedicate alle processioni e agli edifici sacri legati ad apparizioni miracolose del S. Crocifisso).
Natale: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Franco Lurà, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2016, 304 p. FUORI SERIE
In principi del sécol a gh’éra amò quai vécc che i diséva Denedaa, ma dòpo i a dicc domá Natál, la fèsta dal Bambín, all’inizio del secolo [del Novecento] c’era ancora qualche vecchio che diceva Denedaa, ma dopo hanno detto solo Natál, la festa di Gesù Bambino (Roveredo Grig.). Inizia così un libro dedicato al Natale e a tutte le sue sfaccettature, pubblicato a fine 2016 dal Centro di dialettologia e di etnografia. Frutto di una ricerca condotta da Franco Lurà, il volume presenta le tradizioni e le usanze legate a questo momento importante della vita comunitaria dei paesi della Svizzera italiana. Partendo dal periodo dell’Avvento, il volume percorre le settimane che precedono la festa, per poi soffermarsi sulle pratiche della Novena, sugli aspetti magici della festa, sulla pratica dei regali, sulle figure portatrici di doni, sulla varietà dei cibi, sulla particolarità degli addobbi, dall’albero al presepio, toccando anche vari altri aspetti oggi in parte meno noti. Particolare spazio viene dato alle numerose espressioni dialettali, ai proverbi, ai modi di dire, alle filastrocche, alle poesie, alle leggende e ai canti che si ricollegano a questo periodo dell’anno. Il testo è completato e arricchito da un variegato corredo illustrativo.
Dente: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Johannes Galfetti, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2017, 112 p.
Il volume, opera di Johannes Galfetti, raccoglie numerosissime informazioni su tutto quanto riguarda questo argomento: dalle malattie ai rimedi popolari, dalle pratiche per favorire la dentizione a quelle relative all’igiene orale, un tempo alquanto precaria. Ampio spazio è poi dato a superstizioni, usanze, pratiche varie, oltre che a un’ampia esemplificazione di modi di dire, proverbi, filastrocche, indovinelli, canzoncine. Non mancano poi i significati traslati: i denti dei vari tipi di seghe, i rebbi di forche e forchette, l’ardiglione delle fibbie, varie sporgenze, tacche, rilievi. Il tutto arricchito da un folto corredo illustrativo, che contribuisce a rendere la trattazione più fluida e accattivante.
Muro, muratore: di Michele Moretti, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2018, 216 p.
Il diciottesimo quaderno affronta le voci dialettali mür e müradóo e, rispetto ai suoi predecessori che riproponevano sotto forma di estratto alcune voci del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, ha richiesto un salto in avanti rispetto al normale procedere alfabetico dell'opera, dando l'occasione per un'esplorazione anticipata del settore dell'edilizia, di importanza fondamentale dal punto di vista economico e sociale. L'esposizione, ispirata dall'indirizzo scientifico noto come "parole e cose", ne affronta gli aspetti linguistici ed ergologici: le parole vengono calate all'interno della vita materiale e spirituale delle comunità locali, mettendone in luce metodi di lavorazione, utilità economiche, tradizioni, usanze, ecc. Le varie tecniche costruttive espresse dall'arte muraria, delle quali la Svizzera italiana offre una sorprendente varietà, sono così descritte nella loro evoluzione storica e nei loro aspetti espressivi veicolati dai dialetti tradizionali. Dal punto di vista professionale, è stato seguito il mestiere del mastro da muro lungo la sua plurisecolare tradizione, con speciale considerazione ai flussi migratori che hanno condotto i nostri artigiani sui più importanti cantieri nazionali ed europei.
Luna: di Monica Gianettoni Grassi, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2019, 104 p.
Il cinquantesimo anniversario del primo allunaggio offre al Centro di dialettologia e di etnografia l’occasione per dedicare il diciannovesimo numero della collana “le Voci” alla Luna, vista, osservata e interpretata dalla prospettiva della Svizzera italiana. L’indagine presenta un’articolata descrizione di carattere linguistico, con esempi d’uso tratti dalle diverse varietà dialettali della regione, e nel contempo dedica ampio spazio all'illustrazione degli aspetti culturali ed etnografici. In particolare, i lettori troveranno un’ampia rassegna delle numerose credenze legate alla luna e ai suoi influssi sui diversi aspetti della vita quotidiana, così come dei presagi desunti dall'aspetto dell’astro d’argento. Modi di dire, proverbi, filastrocche, ninnenanne e aneddoti spiritosi contribuiscono infine a condensare nella “voce” un compendio del sapere popolare connesso al satellite terrestre.
Ferrovia: di Andrea a Marca, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2021, 195 p.
Il nuovo volumetto edito dal Centro di dialettologia e di etnografia è dedicato alla ferrovia, un termine che designa ben più che un mezzo di trasporto. È sostenuto dal progetto cantonale Cultura in movimento e precede di poco l’uscita della versione per il Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana.
Dal 1874 agli anni Venti del Novecento la maggior parte delle località della Svizzera italiana vennero progressivamente collegate alla rete ferroviaria. Questa infrastruttura aprì gli orizzonti alla popolazione dei centri come a quella delle valli e influì profondamente sul territorio e sulla vita quotidiana della maggior parte delle persone. Si offrirono nuove prospettive di sviluppo, si affermò un diverso modo di percepire il tempo e lo spazio, giunsero da oltralpe e dall’Italia molti immigrati che innestarono nel tessuto sociale nuovi usi e costumi. La ferrovia divenne il datore di lavoro che consentì a tanti di affrancarsi dall’agricoltura e dall’allevamento, e allo stesso tempo si impose presto come il mezzo di trasporto più popolare. Una presenza importante, che ha creato uno stretto legame tra ferrovia e società manifestatosi a più riprese; anche scaldando gli animi, nei momenti di crisi.
Il volume getta uno sguardo sui vari aspetti di questo rapporto, dando spazio al vissuto dei ferrovieri e degli utilizzatori dei treni attraverso le loro voci e le tracce nei dialetti della regione.
Fieno: estratto dal Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, di Dafne Genasci, con un'appendice su Falce e falciola di Michele Moretti, Bellinzona, Centro di dialettologia e di etnografia, 2023, 183 p.
Il volume riprende il lemma fén del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, che esplora uno fra gli argomenti più significativi e centrali dell’economia tradizionale che aveva nell’allevamento del bestiame uno dei suoi pilastri sostanziali.
Vengono così descritti i vari tipi di fieno, la loro coltura e raccolta, i diversi tagli, tutte le operazioni della fienagione, il trasporto, l’immagazzinamento e il consumo. Al nutrito approfondimento ergologico fa seguito una minuziosa rassegna di modi di dire, filastrocche, proverbi, pronostici, tradizioni, leggende, usanze e credenze. Ne esce un variegato quadro di vita tradizionale, nel quale attività materiale e riflessione spirituale si compenetrano e sostengono a vicenda.
Il volume si completa con un'appendice curata da Michele Moretti, dedicata agli attrezzi manuali impiegati per il taglio del fieno, in particolare alla falce fienaia, strumento di primaria importanza e di singolare complessità.