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Vantaggi e Benefici

Qui di seguito sono riportati brevemente i principali vantaggi e benefici della mammografia di screening eseguita nell'ambito di un programma organizzato.

  • Diagnosi precoce
    La mammografia di screening permette di individuare anche piccoli tumori (inferiori ad 1 cm), che nella maggior parte dei casi non hanno ancora sviluppato delle metastati linfonodali o a distanza. Ciò aumenta le possibilità di sopravvivenza e di guarigione. Infatti, i tumori di dimensioni inferiori ad 1 cm hanno una probabilità di guarigione del 95%.

  • Trattamenti meno invasivi
    Grazie alla diagnosi precoce dei tumori, le donne possono essere sottoposte a terapie meno invasive e con limitati effetti collaterali. Nella maggior parte dei casi, infatti, è possibile preservare il seno e ricorrere alla chirurgia conservativa, limitandosi all'asportazione del solo nodulo tumorale con una piccola porzione di tessuto normale circostante (tumorectomia) oppure dell'intero quadrante mammario interessato dalla neoplasia con la cute sovrastante (quadrantectomia).

  • Migliore qualità di vita
    Il ricorso ad un trattamento tempestivo permette di ridurre gli effetti collaterali non solo nella fase acuta della malattia, ma anche successivamente, migliorando la qualità della vita e riducendo la probabilità di recidiva.

  • Equo accesso ad un esame di diagnosi precoce di qualità ottimale
    Anche le donne meno abbienti, spesso meno medicalizzate e con uno stato di salute generale meno buono, possono beneficiare di una mammografia di qualità. L'accesso alla mammografia è così garantito equamente a tutte le donne di una determinata fascia d'età, indipendentemente dal proprio stato socio-economico, senza dover far ricorso a un medico per la sua prescrizione.

  • Costi
    La mammografia di screening eseguita nell'ambito del programma cantonale è completamente gratuita per la donna, in quanto il 90% del costo è coperto dall'Assicurazione malattia di base (prestazione senza franchigia) e la quota di partecipazione del 10% è presa a carico dalla Repubblica e Cantone Ticino.

  • Elevata qualità
    Nell'ambito del programma organizzato di diagnosi precoce, le donne beneficiano di un esame mammografico di qualità ottimale, in quanto:
    • i fornitori di prestazioni coinvolti (Servizi di Radiologia, Tecnici di radiologia medica, Medici Radiologi), come pure i sistemi di mammografia utilizzati, soddisfano elevati criteri e requisiti qualitativi definiti a livello internazionale e sono regolarmente sottoposti a controlli rigorosi;
    • i Tecnici di radiologia medica dispongono di una formazione specifica e continua al fine di garantire una qualità ottimale delle mammografie eseguite;
    • le mammografie di screening sono esaminate in modo indipendente da due Medici Radiologi appositamente formati ai quali sono richiesti un numero minimo di letture per anno, al fine di garantire una valutazione ottimale delle mammografie;
    • in caso di risultati discordanti della prima e seconda lettura, si fa capo ad una terza valutazione congiunta;
    • la qualità e l'efficacia del programma di screening organizzato è costantemente valutata tramite la raccolta sistematica dei dati e la produzione di indicatori standardizzati riconosciuti a livello internazionale.
    Tutti questi aspetti contribuiscono:
    • da un lato, ad aumentate la sensibilità della mammografia di screening del 5-15%, ovvero la capacità di identificare correttamente la presenza di un'anomalia al seno che deve essere ulteriormente investigata per mezzo di esami diagnostici supplementari (es. ecografia, biopsia);
    • dall'altro, a diminuire in modo importante i falsi positivi, ovvero il numero di donne sottoposte ad esami supplementari (es. ecografia) non necessari, in quanto non rivelano la presenza di un tumore al seno, rispetto a quelli di una mammografia opportunistica.
  • Riduzione del tasso di mortalità per tumore al seno

    • Gli studi clinici randomizzati condotti all'inizio degi anni '90 stimavano una significativa riduzione del tasso di mortalità per tumore al seno del 25-30% nel gruppo di donne tra i 50 e i 69 anni che si sottopongono regolarmente alla mammografia di screening. Da allora, numerosi programmi di screening mammografico sono stati avviati in Europa.

    • La pubblicazione della Cochrane review nel 2001 ha messo in discussione i risultati di molti studi clinici randomizzati ed ha generato un intenso dibattito nell'ambiente scientifico circa l'efficacia dello screening mammografico in termini di riduzione della mortalità per tumore al seno, attribuito in gran parte ai progressi avuti in ambito terapeutico. (Olsen O, Gotzsche PC. Cochrane Database Syst Rev  2001)

    • Nel 2012, lo European Screening Network risponde alle critiche tramite una serie di pubblicazioni che hanno analizzato i punti di forza e i limiti metodologici degli studi osservazionali fino ad allora pubblicati: 20 studi sui trend di mortalità, 8 studi caso-controllo e 17 studi incidence-based mortality (IBM). (J Med Screen 2012;19 Suppl 1:5-41)  Infatti, gran parte della controversia in corso sullo screening dei tumori al seno è dovuta all'utilizzo di approcci metodologici inappropriati che non sono in grado di catturare il vero effetto dello screening mammografico sulla mortalità. Ad esempio, gli studi sui trend di mortalità confrontano i due periodi pre- e post-screening, ma presentano un importante limite metodologico: nel periodo post-screening sono inclusi in analisi anche i decessi di donne diagnosticate nel periodo prima dell'introduzione del programma di screening; questo, quindi, si traduce in stime non corrette dell'impatto della mammografia di screening sulla mortalità del tumore al seno. Per contro, disegni di studio osservazionali validi sono quelli che dispongono di sufficienti dati longitudinali individuali, che collegano direttamente la storia di screening di una donna alla sua causa di decesso. In particolare, gli studi IBM includono in analisi solo i decessi avvenuti in donne la cui diagnosi di tumore mammario è avvenuta dopo l'introduzione del programma di screening organizzato.

    • Lo European Screening Network conclude, quindi, che in Europa la riduzione della mortalità per tumore al seno risulta essere pari al 25-31%, per le donne invitate allo screening, e al 38-48%, per le donne che hanno effettivamente partecipato, stime di gran lunga migliori di quello ottenute negli studi clinici randomizzati degli anni '90. (J Med Screen 2012;19 Suppl 1:5-41)

    • Il 14 Ottobre 2014, la Commissione Europea ha pubblicato la 2° edizione del Codice europeo contro il cancro, un'iniziativa di prevenzione che ha l'obiettivo di informare i cittadini delle azioni che possono essere intraprese da ognuno nella propria vita quotidiana per diminuire il proprio rischio e quello dei propri familiari di sviluppare un tumore. Una delle 12 regole incluse nel Codice europeo contro il cancro è la seguente:
      • "Partecipa ai programmi di screening organizzati per i tumori dell'intestino, i tumori della mammella e i tumori della cervice uterina"

    • Nel Novembre 2014, l'Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha incaricato 29 esperti indipendenti provenienti da 16 paesi di valutare gli effetti preventivi e avversi dei diversi metodi di screening per il tumore al seno. I risultati di tale ricerca sono stati pubblicati il 03 Giugno 2015 sulla rivista The New England Journal of Medicine con la presa di posizione della IARC, che ha confermato l'efficacia della mammografia di screening in termini di riduzione della mortalità per il tumore al seno nelle donne tra i 50 e i 69 anni (N Engl J Med, 2015 Jun 11;372(24):2353-8).