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La febbre del Nilo occidentale (West Nile Disease o West Nile Fever) è una zoonosi virale trasmessa da zanzare che riconosce diverse specie di uccelli selvatici come serbatoio. Nella maggioranza delle specie di uccelli l’infezione è asintomatica, in alcune specie – ad esempio nei corvidi – può avere decorso peracuto con mortalità fino al 100%.
L'infezione nei mammiferi, considerati ospiti a fondo cieco o incidentali/accidentali del virus, decorre di norma in modo asintomatico, ma talvolta negli equidi (come nell'essere umano) si può manifestare con sintomatologia di tipo febbrile, più raramente con sintomatologia neurologica (encefalomielite). Episodicamente anche altri mammiferi quali cani e gatti possono sviluppare sintomi.
La malattia è stata riscontrata ugualmente in diverse specie di rettili (p.es alligatori) e anfibi.
Il virus può colpire i cavalli, gli asini, le zebre e i loro incroci. Il periodo di incubazione della malattia varia tra i 2 e 15 giorni. Solo circa il 10% degli equidi infetti manifesta i sintomi clinici. I primi sintomi sono per lo più aspecifici e comprendono febbre, depressione, inappetenza e coliche. Con il decorrere dell’infezione insorgono spesso disturbi neurologici che portano a zoppia e atassia o paresi. In alcuni rari casi, sono stati osservati disturbi ai nervi facciali, fotosensibilità e cecità, accentuata sensibilità e cambiamenti del comportamento.
Negli equidi che presentano un decorso blando della patologia, la guarigione richiede solitamente tra i 2 e i 7 giorni. Nelle infezioni gravi, la guarigione può richiedere 20 giorni oppure diverse settimane. Il 20% degli equidi affetti da gravi infezioni pregresse presenta conseguenze a lungo termine, tra cui dimagrimento, letargia, atassia e disturbi ai nervi cranici. Negli equidi non vaccinati l’infezione risulta fatale nel 30-40% dei casi clinici.
La diagnosi definitiva può essere fatta unicamente tramite test di laboratorio con la messa in evidenza del virus o degli anticorpi, i medesimi sintomi neurologici possono infatti essere causati pure da altri agenti patogeni. In Svizzera le analisi sono eseguite dall'Istituto di virologia e immunologia (IVI) di Mittelhäusern.
La febbre del Nilo occidentale è elencata nell’Ordinanza federale sulle epizoozie come un’epizoozia da sorvegliare negli equidi (OFE, art 5) ed è soggetta all’obbligo di notifica. Per questo motivo chi detiene o accudisce animali deve notificare i casi sospetti al proprio veterinario.
Per quanto riguarda la malattia nell’essere umano si possono consultare le pagine dell’Ufficio del medico cantonale e dell’Ufficio federale della sanità pubblica.