Febbre catarrale ovina (BT)
Malattia di origine virale considerata esotica fino all'inizio del 2000, la febbre catarrale ovina (Bluetongue in inglese) è comparsa progressivamente in numerosi paesi del bacino del mediterraneo e dell'Europa centro – settentrionale. La febbre catarrale ovina è stata rilevata per la prima volta in Svizzera nel 2007, causata del sierotipo 8 (BTV-8) con sintomatologia lieve e bassa mortalità, ad essere colpiti erano principalmente gli ovini. A suo tempo la Svizzera ha attuato un vasto programma di vaccinazione tra il 2008 e il 2010. Negli anni successivi la malattia si è presentata con sempre minore frequenza anche grazie alla vaccinazione. Negli ultimi anni si sono riscontrati solo pochi casi in Svizzera, principalmente sull’altipiano.
La febbre catarrale ovina colpisce i ruminanti domestici (soprattutto ovini e bovini) e selvatici (ad esempio cervi e camosci) e i camelidi del nuovo mondo (lama, alpaca). Il virus NON si trasmette direttamente da animale ad animali ma occorre la presenza di un vettore, un piccolo moscerino del genere Culicoides che funge da vettore. Inoltre NON è trasmissibile alle persone, agli animali da compagnia o ai cavalli.
Autunno 2024
La malattia è sempre stata presente in modo sporadico nei paesi europei e pure in Svizzera con piccoli focolai nei medi di ottobre-novembre del 2018 e 2019. Nell’autunno del 2023 si sono riscontrati focolai del sierotipo 3 (BTV-3) nell’Europa del Nord. Quest’anno i focolai sono diventati sempre più importanti di numero e hanno interessato nel mese di agosto regioni in Francia e Germania sempre più vicine al confine svizzero. Sempre a fine agosto le autorità veterinarie italiane hanno notificato i primi casi di Febbre catarrale ovina in Lombardia.
Dal 29 agosto 2024 la febbre catarrale ovina ha fatto la ricomparsa in Svizzera. A nord del Gottardo in pochi giorni sono stati colpiti effettivi di bovini e ovini in numerosi cantoni. Il sierotipo di virus circolante in modo predominante è il BTV-3, in alcune aziende pure si tratta di BTV-8. Il 12 settembre sono stati diagnosticati i primi casi di febbre catarrale ovina pure in Ticino, prevalentemente nel Mendrisiotto e Luganese.