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C‚‚
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nel tentativodi sbalzaredi sella il cavaliere.Qui
anche ladenominazionedel ragno crociato,
ragn
dalcüügròss
,attestataquae là; v. inoltrealpar.
9.3.4.
4.3. Di indumenti:
≤üüdimüdand(Monteca-
rasso),
≤®drupadágn
(ludiano), didietro delle
mutande, dellagonna,
gh’évadénticalzúnpezzaa
indalcüü
, [nel pacco] c’erano i calzoni rattoppati
nel didietro (Balerna [14]),
consciaael≤üü
, rat-
toppare la culattadei calzoni (Sonogno),
eghrid
ol≤®dribra¥
, gli ride il dietro delle brache: ha
uno squarcio nei calzoni (Biasca [15]),
pèrdal
cüü
, perdere il sedere: indossare pantaloni lisi o
rotti posteriormente (rovio),
quétüséguitaa
smin¥èsöquélabèn≤a,catüghpòrtafòul≤® ai
brè¥
, perchécontinui adimenarti suquellapanca,
che ti consumi i pantaloni nel sedere (ludiano
[16]).
4.4. Di veicoli:
cüüdalamáchina
,
dalcar
,
parteposterioredell’auto, del carro,
manèalcül
,
svirgolare, sbandare zigzagando sul fondo stra-
dale sdrucciolevole: di carro o autoveicolo (Ca-
stasegna);
nèe inc®
, investire da dietro, tampo-
nare (lodrino [17]), cfr.
incülá
al par. 16. –poppa
dellabarca (Cavigliano,Brissago,Magadino [18],
circ.Carona,Ceresio [19]):
vèiilvintil≤uu
, avere
il vento in poppa (Cavigliano),
remádacüü
, re-
mareall’indietro (circ.Carona,Ceresio [20]).Qui
anche, in senso fig.,
véghulvéntindruc®
, avere
il vento a favore (Malvaglia).
4.5. inambitobocciofilo:
daghincüü
, sboccia-
re due bocce che si toccano (Minusio),
tirághin
cüü
, tirare di passatella, tiro che ha lo scopo di
allontanare dal boccino una boccia avversaria
(rovio),
tocáincüü
,urtare leggermenteunaboc-
cia (rovio).
4.6. a Bondo,
cüldaltublá
, parte del fienile
opposta allaporta.
5. Fondo, parte bassa, estremità inferiore
5.1.Di recipienti eoggetti:
c®drupiatt
(Cavia-
no),
…dubicér
(intragna),
…dralucèrna
(Certa-
ra),
cüüdrapanére
(Fescoggia),
…dosacch
(Ca-
mignolo), fondo del piatto, del bicchiere, della
lucerna, dellamadia, del sacco,
botègliadalcuu
piatt
, bottiglia dal fondo piatto (S. vittore),
cüü
druvassèll
, fondoposterioredellabotte (grancia),
ulcüüdalbarláscl’èfaidalégndacastán
, il fon-
do della gerla è fatto di legno di castagno (Meri-
de),
stanòttsavédlalünasülcüüdalaségia
, sta-
notte si vede la luna sul fondo della secchia: di
notteparticolarmente serena (Stabio),
l’ègnanca
bóndefaal’
«
ò
»
colcuudelbicér
, non è neppure
capace di disegnare lao col fondo del bicchiere:
di un inetto (Brissago). – in senso fig.,
vadéghul
≤®arabutèglia
, vedere il fondoallabottiglia: be-
re fino all’ultima goccia (ludiano).
5.2. rientranza nel fondo della bottiglia:
cú
delabutèglia
,prominenza internadellabottiglia
(Mesocco),
butègliadatréiquârtcurquèllcü-
ratónch’igh’èvas®chenasèvasüddint
, bottiglie
di tre quarti [di litro], con quel grosso culo che
andava su di dentro: con il fondo concavomolto
rialzato verso l’interno (aquila [21]).
5.3.Fondellodellacartuccia (Brissago,Cavia-
no).
5.4. aStabio,
c®dalsedazz
, velo del setaccio.
5.5. Di diffusione generale, culo dell’uovo: la
parte più grossa opposta allapunta.
5.6. Di vegetali
5.6.1. parte basale di un frutto, di un seme:
cüüdel’articiòcch
, girello del carciofo (tic.); –
parte ombelicata dellamela:
alfapüssèmáun
pérmar®chenapómacolfióalc®
, fa piùmale
una peramatura che unamela col fiore al culo:
è più indigesta una pera matura che una mela
moltoacerba (Corticiasca [22]); –partedellapa-
tata attaccata alla radice (Breg.); aCastasegna,
alcülditartüfal
, lapartedellapatata conpoche
gemme; – ilo, polo basaledella castagna (Brione
verz., viganello, Cabbio), cfr. fuori dellaSvizze-
ra italiana,
c®delacastégna
, punto dove la ca-
stagna sta attaccata al riccio fino a maturità
(villadiChiavenna); – fondodel chicco:
ucündu
gragn
, la parte larga e tondeggiante del chicco,
opposta alla punta (intragna); inundialogo im-
maginario tra la segale e ilmiglio, dove i due ce-
reali disputano sullapropria importanza:
tas,tí,
méidalcüüredónd,chetupòmin’afálpansu
nemígasunt
, taci, tu,migliodal fondotondo, che
nonpotresti fare ilpanese iononci fossi (rovio).
5.6.2. alocarno, torsolo dellamela.
Fig. 93.unadefinizionedell’inetto:
l’ègnancabónde
faal’
«
ò
»
colcuudelbicér
, nonèneppure capacedi di-
segnare lao col fondodel bicchiere (Brissago; fot.g.
Meyer).