La scuola che verrà - Proposte per una riforma tra continuità e innovazione - page 52

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mentoseguendodiversemodalità. Eranoprevisti dueperiodi di progettazione incomuneedueperiodi di realizzazionealter-
nati tra loro. Lasperimentazioneè incorsoanchedurante il correnteannoscolasticoecoinvolgequattrocoppiedi docenti
(unadi docenti di scienzenaturali, unadi docenti dimatematica, unadi docenti di italianoeunadi docenti di francese).
Organizzazione
Durante l’anno scolastico 2014/2015nellagriglia orariadei docenti coinvolti sono state previste un’ora libera sovrappo-
staadun’oranellaquale il collega insegnava edun’ora liberaper tutti i docenti coinvolti nel progetto. I docenti coinvolti
hanno inoltre ricevuto un riconoscimento di 0.5 ore settimanali.
I docenti implicati hanno potuto scegliere lamodalitàdi co-insegnamento che più si adattavaai bisogni specifici della
materia e della classe. I docenti si sono riuniti per pianificare gli itinerari didattici e/o confrontarsi e riflettere suquanto
svolto nelle lezioni a cadenza settimanale durante tutto l’arco dell’anno scolastico. Vi sono inoltre state alcune riunioni
plenarie del gruppo per condividere lapropria esperienza e le decisioni prese con le altre coppie di docenti.
Parallelamente il gruppo si èmessoadisposizioneper svolgereuna valutazioneapprofonditadella sperimentazione in corso.
Valutazionedell’esperienza
Il co-insegnamento è stato percepito inmodo positivo dai docenti coinvolti, nonostante lo sforzo supplementare richie-
sto. Tutti hanno sottolineato come allabase dellabuona riuscitadel progetto vi sia stato unbuonaffiatamento nelle
coppie e dunque come si siano potute verificare le quattro basi sulle quali poggia il co-insegnamento: la creazione di
una relazione frapari, la creazione di undialogo aperto e costruttivo all’interno della coppia, un impegno equivalente
dei docenti coinvolti ed il supporto vicendevole.
Oltre aquesto, dalla valutazione sono emersi elementi relativi al punto di vistadegli allievi, i quali hanno affermato di
aver vissuto un’esperienzapositiva, hanno reputato le lezioni co-insegnate più interessanti rispetto aquelle ‘classiche’,
si sono sentiti più seguiti e hanno ritenuto di capiremeglio lamateria.
b) Co-insegnamento con le risorse interne all’istituto
Come già anticipato in precedenza, le risorse all’interno dell’istituto scolastico sonomolteplici
e variano a seconda del settore di riferimento.Di seguito si analizzeranno le possibili modalità
di co-insegnamento con i docenti di sostegno e con le diverse risorse presenti nell’istituto.
Unmodellodi questo tipoha il vantaggiodi potersi avvaleredi professionisti già a disposizione
dell’istituto e non implica quindi costi supplementari (rispetto ad esempio al co-insegnamento
tra disciplinaristi/titolari). Quello che potrebbe causare qualche difficoltà è la collaborazione
tra professionisti con formazioni e culture professionali diverse; per questo motivo è fonda-
mentale che siano definiti in maniera chiara i ruoli e le responsabilità di ognuna delle figure
implicate, permettendo quindi di basare il co-insegnamento su principi comuni e di evitare
qualsiasi frustrazione o confusione.
Co-insegnamento con il sostegno pedagogico
Il Servizio di sostegno pedagogico è una preziosa risorsa non solo per gli allievi, ma anche
per i docenti e, più in generale, per l’intero istituto. Uno dei suoi obiettivi principali è quello
di collaborare con tutti gli attori per favorire il principio di inclusione e la riuscita scolastica
degli allievi. È importante che un allievo sia incluso in un percorso scolastico regolare,ma è
ancor più importante che quest’ultimo possa essere incluso nella realtà della sua classe. Per
questo motivo l’intervento del docente di sostegno pedagogico si basa sempre su un’ana-
lisi approfondita della situazione dell’allievo che tenga conto anche del contesto nel quale
quest’ultimo è inserito: da qui si sviluppa un progetto pedagogico specifico che dovrebbe
avvenire il più possibile inmaniera indiretta. In quest’ottica la collaborazione tra il docente di
sostegno e i docenti titolari (nelle scuole dell’infanzia ed elementari) e tra il docente di so-
stegno e il consiglio di classe o i disciplinaristi (nelle scuolemedie) è oltremodo importante
e deve nascere sulla base di una progettualità comune all’interno della quale vi sia una chia-
rezza di obiettivi e di ruoli. La presa a carico diretta è sempre possibile, quando la situazione
o il contesto lo richiedono.
Questa posizione è sempre stata sostenuta dai Servizi di sostegno pedagogico, ed è sottoli-
neata in diversi documenti pubblicati a partire dal 1990 nel contesto ticinese all’interno dei
quali si cita l’importanza di favorire la collaborazione con il docente di sostegno pedagogico.
Favorire l’intervento
indirettodel docentedi
sostegnopedagogico
edellealtre risorse interne
all’istituto, così come la
collaborazionedi queste
figureprofessionali con il
docente titolare/disciplinare.
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