La scuola che verrà - Proposte per una riforma tra continuità e innovazione - page 54

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singolo allievo, dall’altro ha reso più complessi i lavori di relazione e di collaborazione fra i
diversi operatori e i titolari.
Data lamolteplicità dei profili, dellemansioni e dei mandati delle diverse figure è difficile dare
in questa sede delle indicazioni precise sulle modalità di collaborazione tra le risorse interne
all’istituto e il docente titolare/disciplinarista. È però importante ricordare che la presenza in
classe di due figure con diverse competenze necessita una chiara definizione dei ruoli e delle
funzioni affinché il ruolo complementare delle diverse figure possa svilupparsi al meglio.
Come già specificato per quanto riguarda il docente di sostegno, anche la collaborazione con
le risorse d’istituto deve avvenire secondo una progettualità specifica e deve mirare all’inclu-
sionedegli allievi e allaprevenzionedel disadattamento.Anche se la loromansioneè assegnata
nello specifico a un allievo è di fondamentale importanza che il lavoro svolto dagli operatori
interni all’istituto sia il più possibile di tipo indiretto.
Nel caso specifico della scuola dell’infanzia ed elementare, la riforma propone di prevedere
l’assegnazione di un docente di appoggio a tempo pienoogni 10 sezioni con il quale i docenti
titolari possano collaborare.
Co-insegnamentoconun’operatricedi sostegno specializzato
Contesto
Durante l’anno scolastico 2014/2015nella sezione di unaprima elementare sono stati inseriti 2bambini condifficoltà
particolari. Questi ultimi beneficiavano dell’accompagnamento di un’operatrice di sostegno specializzato per un totale
di 10 ore a settimana. È stata sinda subito costituitauna rete di lavoromolto affiatata, dellaquale facevano parte la
docente titolare, l’operatrice di sostegno specializzato, ladocente di sostegno, la capo équipe e la logopedista. Queste
figure si sono ritrovate regolarmente (ladocente titolare, l’operatrice e ladocente di sostegno una voltaa settimana) per
discutere sia sulle pratiche didattiche sianello specifico sui bambini e sui loro progressi. Una voltaalmese è stato orga-
nizzato un incontro con le famiglie. Ogni due/tremesi aveva luogo un incontro con tutta la rete al completo e i genitori.
Organizzazione
Ladocente titolare e l’operatrice di sostegno specializzato hanno gestito insieme le attività in classe fino adicembre,
pianificando ilmetodo di lavoro, attraverso ladefinizione di unagriglia settimanalemolto dettagliata. In seguito hanno
avuto unperiodo dove l’operatrice seguiva inmanierapiù individuale i due bambini (all’esterno della classe). Infine uno
dei due bambini è stato seguito perlopiù individualmente,mentre l’altromaggiormente in classe.
L’operatrice di sostegno specializzato, ladocente di sostegno e ladocente titolare hanno scelto di spiegare agli alunni
questadelicata situazione attraverso un libro: Il pentolino di Antonino di IsabelleCarier. Permeglio comprendere la
storia e l’esperienzadi accoglienza è stato organizzato un itinerario durato tutto l’anno scolastico (1UDalla settimana)
composto dadiversimoduli. Questo percorso ha offerto l’occasione ad ogni bambino di riflettere sul fatto che ognuno di
noi hadelle fragilitàproprie e che è importante esserne consapevoli per poterle affrontare con serenità.
Valutazionedell’esperienza
Le docenti sono statemolto contente dell’esperienza; tutto è stato condiviso e la rete hadato loro lamotivazione per
lavorare nel quotidiano. Sicuramente si è rivelataun’esperienza intensa e impegnativa,mahadato a tutti lapossibilità
di impararemolto e crescere professionalmente.
L’esperienzadi co-insegnamento è unapraticaassai stimolante siaper i bambini siaper gli adulti che hannomodo di
specchiarsi nel collega e rifletteremeglio sul proprio agire e sugli strumentimessi inatto per favorire l’apprendimento,
non solo dei bambini condifficoltàmadella classe intera. Sul docente titolare e tutta la rete gravaun impegno oneroso
che richiedemolti incontri per permettere che la situazione di co-insegnamento sia funzionale. Nel secondo anno di
questa esperienza la rete si èmeglio organizzata e gli incontri settimanali (che primaavvenivano nellapausadimezzo-
giorno) hanno avuto luogo in orario scolastico, durante una lezione di educazione fisica.
È stato importante trovare uno sfondomotivazionale adatto alla situazione che permettesse di spiegare il significato di
inclusione conparole che i bambini potessero comprendere.
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