La scuola che verrà - Proposte per una riforma tra continuità e innovazione - page 50

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III
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Organizzazione
Nell’ambito del progetto Le français ensemble Il gruppo di coordinamento del francese SE-SM elaboraunpercorso
didattico incentrato su un paese della francofonia e propone ai docenti di quinta elementare e di primamedia (di sedi
scolastiche dello stesso comprensorio) di svolgere questo percorso, unitamente ai loro allievi, durante la settimana
della francofonia nelmese dimarzo. Con questa proposta si crea un’occasione concreta di condivisione e di collabo-
razione sia per i docenti sia per gli allievi, proponendo deimateriali didattici - complementari aimanuali attualmente
in uso - centrati sulla dimensione interculturale, elemento nuovo nel Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese
relativo alle lingue seconde.
Valutazionedell’esperienza
Uno degli indirizzi del nuovo Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese è la valorizzazione della continuità degli
apprendimenti dalla scuola dell’infanzia fino alla scuolamedia. In questo senso il progetto Le français ensemble
è un ottimo esempio di collaborazione all’interno di un gruppo dimateria esteso e trasversale ai diversi settori. Le
opportunità legate a questo progetto sonomolteplici sia per i docenti, che hanno lapossibilitàdi svolgere una lezione
in co-docenza conun collega di un altro settore sia per gli allievi che attraverso l’attività didattica prevista sperimen-
tano unamodalità di lavoro collaborativa con allievi di un’altra classe e di unaltro settore scolastico.
Il co-insegnamento
Il co-insegnamento implica la collaborazione tra due docenti che, insegnando inmaniera con-
giunta a un gruppo di allievi eterogeneo, hanno l’obiettivo di rispondere a tutte le necessità di
apprendimento inmaniera flessibile.Esistonodiversemodalità di co-insegnamento cheposso-
no essere praticate inmaniera temporanea o permanente.Anche i ruoli dei docenti possono
variare a seconda degli scopi della lezione e dei bisogni degli allievi assumendo forme diverse
come ad esempio:
-
insegnante e osservatore
: un insegnante si occupa primariamente dell’insegnamento e
l’altro lo osserva;
-
insegnante e aiutante
: un insegnante si occupa primariamente dell’insegnamento e l’altro
lo sostiene nel suo lavoro, nelle interazioni, ecc.;
-
insegnamento a stazioni
: i contenuti di apprendimento e gli allievi vengono suddivisi.Gli
insegnanti si alternano, lavorando prima con un gruppo di allievi e poi con l’altro;
-
insegnamento parallelo
: ogni insegnante lavora con unametà della classe sugli stessi con-
tenuti;
-
insegnamento differenziato
: un insegnante lavora con gli allievi in grado di assimilare i con-
tenuti di insegnamento senza problemi; il secondo insegnante lavora con gli altri allievi ad
un livello adeguato;
-
insegnamento supplementare
: un insegnante si occupa dell’insegnamento, l’altro offre
materiale addizionale e sostegno differenziato per gli allievi che hanno difficoltà;
-
insegnamento comune
: gli insegnanti operano insieme alternandosi nella gestione delle
lezioni, osservandosi e sostenendosi a vicenda e organizzandosi flessibilmente a seconda
dell’andamento delle lezioni.
Le modalità di co-insegnamento possono variare come anche la forma attraverso la quale
queste ultime sono organizzate. Possono svolgere co-insegnamento docenti titolari/disciplina-
risti tra loro,ma anche docenti titolari/disciplinaristi con altre risorse interne all’istituto, come
ad esempio i docenti di sostegno pedagogico, docenti di appoggio, educatori, operatori di
sostegno specializzato, logopedisti, operatori della differenziazione curricolare, docenti per al-
loglotti, operatori per i casi difficili, ecc.
Prima di esplicitare meglio le due tipologie di organizzazione appena descritte è importante
sottolineare che sia la letteratura scientifica sia i
workshop
svolti con i docenti chemettono in
atto pratiche collaborative, mostrano come la collaborazione, per poter avvenire in maniera
efficace, necessiti di condizioni quadro adeguate. Gli elementi citati in questo senso sia dalla
letteratura che da esperienze effettuate sul territorio ticinese citano sia fattori individuali e in-
terpersonali sia fattori di gestione eorganizzativi.Nella prima categoria si inserisce ad esempio
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