Altre destinazioni: la “vicina” Europa e la Svizzera
Come dimostrato dalla già citata famiglia Gatti che a Londra ottenne importanti risultati nel ramo alberghiero e in politica (vedi le biografie di Carlo e John Gatti), non bisogna dimenticare coloro che hanno lasciato il Cantone per trasferirsi in un'altra nazione europea. Solo per rimanere in Inghilterra, sono diverse le famiglie ticinesi che nella capitale e a Brighton (sulla costa meridionale inglese) hanno aperto ristoranti e locali: i Bolla (con Battista come capostipite e Domenico come erede), i Pagani (i quasi coetanei Louis, Peter e Isidoro) e i Biucchi, rappresentati a Brighton da Innocente e Abramo. A quest'ultime due dinastie l'inglese David Simkin (Sussex) ha dedicato un dossier fotografico. Per quanto riguarda invece Ernesto e Basilio Biucchi, pionieri dell'acqua minerale a Londra, si raccomanda il saggio "A Biography of a Stoneware Ginger Beer Bottle:The Biucchi Brothers and the Ticinese Community in Nineteenth-Century London" di Nigel Jeffries. E per saperne di più sui ticinesi che hanno lasciato il segno in altre capitali europee come Parigi, Roma, Mosca e Lisbona a cavallo tra il XIX e il XX secolo, è possibile consultare le decine di profili biografici presenti su OltreconfiniTi.
Anche i cantoni d'oltre Gottardo hanno offerto lavoro ai ticinesi, soprattutto in campo industriale. Esclusi alcuni casi eccezionali - è il caso di Aquilino Maestrani che abbandonò la Val di Blenio per fare esperienza e fondare l'omonima fabbrica di cioccolato nella Svizzera tedesca attiva ancora oggi - la maggior parte degli emigranti rimediò posizioni da operaio e manovale; molte giovani donne nubili del nostro Cantone, per esempio, vennero assunte nei grandi stabilimenti tessili. Il flusso emigratorio nei territori d'Oltralpe si intensificò poi nel 1882 con l'apertura della galleria ferroviaria del San Gottardo. Per ulteriori informazioni si rinvia agli articoli di Angelo Rossi dedicati all'influenza ticinese in tutta la Svizzera con approfondimenti sui cantoni Giura e Grigioni nonché sulle città di Basilea, Bienne, Berna, Friburgo, Ginevra, Lucerna, Winterthur e Zurigo.
Curiosità
C'erano anche dei ticinesi a bordo del Titanic?
Sì, erano tre e tutti sopracenerini: Alessandro Pedrini di Osco, Narciso Bazzi di Brissago e Abele Rigozzi di Aquila. Insieme a loro c'era anche Mario Zanetti, ginevrino originario di Poschiavo. Erano tutti e quattro stati assunti dalla White Star Line come camerieri e morirono affogati o assiderati nell'Oceano Atlantico nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. A Pedrini è stata dedicata una tomba commovente nel cimitero del paese natale, una vera e propria ode all'emigrazione. Dice: "Alessandro Pedrini, con fervida fede di lavoro in ancor quasi tenera età emigrava in terre lontane, vago e fidente in un nuovo avvenire, miseramente in una notte tragica trovava morte nell'oceano scomparendo col Titanic".