Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

I Botta-Galli in Russia

Tra le tante storie di emigrazione ticinese in Russia, emerge il caso della famiglia Botta-Galli che ha avuto una discendenza composta soprattutto da maschi, inclusi il designer Orio Galli (nato nel 1941 a Milano) e l'architetto Mario Botta (nato due anni più tardi a Mendrisio).

Il trisnonno di queste due eccellenze dell'arte ticinese, Giuseppe Botta (1790-1866) – fratello di Antonio (1788-1852) – e le sue due mogli ebbero una prole numerosa che, salvo per la bisnonna di Orio Galli (Mariannina, nata nel 1828 e morta nel 1905) si componeva di soli maschi. Questi, quasi tutti emigrati nell’Ottocento a San Pietroburgo, rilevarono agli inizi degli anni Quaranta il magazzino di marmi e l’atelier di scultura di Stefano Maderni (1780-1843) di Capolago, connesso all’Accademia di Brera e forse anche alla più vicina scuola per scultori lapicidi di Viggiù. Nella città sulla Neva e in un’altra succursale di Mosca i fratelli Botta realizzarono soprattutto lapidi e sculture per monumenti funebri, lavorando per la corte degli zar; scomparvero poi verso fine secolo, ma l’atelier restò in attività sotto il loro nome. I numerosi zii del nonno di Orio, Angelo Galli, fecero così da “base di appoggio” ai nipoti Angelo e Giovanni (detto Giovanella) quando questi arrivarono in Russia verso il 1890.

Tutti i Botta morirono a Rancate, tranne Grazioso e Siro (che sposarono donne russe e morirono là) tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Per vivere al meglio il ritorno in Ticino, Alessandro e Valente fecero costruire una dimora secondo lo stile più lussuoso delle dacie russe. Questo palazzo, unico nel suo genere alle latitudini ticinesi, avrebbe dovuto ospitare la famiglia dello zar Nicola II per le vacanze estive, della quale erano fornitori di opere, estimatori e amici. Nel 1929 la villa fu acquistata dallo spedizioniere di origine basilese Giovanni Züst, cambiando nome da “Villa dei Russi” a “Villa Züst” come ancora oggi è conosciuta.

Curiosità

In quale punto si congiungono gli alberi genealogici dei Botta e dei Galli?

Il designer Orio Galli e l’architetto Mario Botta condividono, oltre alle passioni artistiche, anche un ceppo famigliare e la figura chiave per rispondere a questa domanda è quella di Giovanni Battista Galli, nato a Besazio nel 1827. Bisnonno di Orio Galli, sposò nel 1860 Marianna (Mariannina) Botta (1828-1905), parte del ceppo familiare di Mario. Battista, che portò anche i nomi di Ferdinando e Clemente, di professione fu falegname, ma non solo: fu un “notabile” del comune di Besazio, villaggio del quale era originario e del quale fu pure sindaco, rappresentante politico dell’area conservativo-cattolica. Attorno agli anni ’70 dell’Ottocento fece costruire una casa, conosciuta ancora oggi come la “Vecchia Posta”; nell’imponente costruzione che sorgeva fuori dal vecchio nucleo del villaggio, nel 1874, venne locato il primo ufficio postale del paese di cui il Galli fu gerente per vent’anni: dal momento della sua apertura fino al momento della morte, avvenuta nel 1895.