Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Il... dolce gusto del successo

Non bisogna tuttavia pensare che gli abitanti del nostro cantone si siano trasferiti solamente in America e in Oceania. Erano numerosi i ticinesi che risiedevano in Paesi più vicini, come la famiglia Gatti che in Inghilterra rappresentò tutta l'intraprendenza e l'inventiva dei ticinesi nel mondo. Tra i primi a lasciare il Cantone e il Comune natio di Dongio, Carlo Gatti si trasferì a Londra verso la metà del XIX secolo e lì cominciò a guadagnarsi da vivere vendendo noccioline per strada. Dopo due anni aprì il primo di una lunga serie di caffè e ristoranti che gli permisero di imporsi come una delle più prominenti figure della capitale inglese, abbiente a tal punto da imporsi anche nel campo dello spettacolo con l'acquisto di alcuni teatri.

Ma Carlo Gatti è ricordato anche per un'altra attività: la vendita del cioccolato e del gelato. Forte dei suoi contatti in Norvegia che gli permettevano di importare in un magazzino di King's Cross tonnellate e tonnellate di lastre di ghiaccio, si narra che l'emigrante ticinese sia stato il primo a vendere il gelato per le strade londinesi a un prezzo accessibile a tutti, e non solo alle classi sociali più ricche. Gli "hokey pokey men" (i gelatai) che percorrevano le vie della città con il loro carretto provvisto di bidone pieno di gelato sono infatti tra le figure più rappresentative della Londra di quel tempo. Il dolce prodotto veniva servito in coppette di vetro a un penny l'una (le cosiddette "penny lick"); il gelataio si occupava poi di pulirle per offrirle a nuovi consumatori. In caso di asporto, invece, il gelato veniva servito avvolto in foglietti di carta cerata.

Curiosità

Da dove viene il termine "hokey pokey"?

L'espressione "Hokey pokey" è nata a metà del XIX secolo e indica ancora oggi il gelataio ("hokey pokey man") o particolari varietà di gelato. Il perché è presto detto: i maggior produttori (e venditori) di gelato erano ai tempi di origine italiana o svizzero-italiana che utilizzavano la propria lingua madre per attirare attorno a sé i clienti: la strategia di vendita prevedeva infatti di fornire degli assaggi accompagnati dalla frase "Ecco un poco, ecco un poco". In poco tempo l'espressione è stata translata nell'inglese "hockey pokey" che è diventato sinonimo del dolce prodotto venduto oggi in coni (un'invenzione della fine del Novecento), cialde o coppette.