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Inventari

"L'inventario dei monumenti è atto di conservazione e di protezione affinché una provvida legge possa essere applicata con sicurezza e coerenza" scriveva il Consigliere di Stato Brenno Galli nell'introduzione del primo inventario edito dal Cantone, elaborato nel 1948 da Piero Bianconi e riguardante le tre valli superiori. Realizzato nel quadro della Legge sulla conservazione dei monumenti storici ed artistici del Cantone del 1909, questo primo inventario identifica e descrive gli edifici o i manufatti protetti dallo Stato.

A partire dagli anni Ottanta del Novecento l'allora Ufficio cantonale dei musei ha realizzato diversi inventari e cataloghi che sviluppano aspetti specifici del nostro patrimonio: gli oggetti censiti non hanno prettamente una valenza artistica o storica, come concepito in precedenza, ma sono dei beni mobili o immobili "che singolarmente o nel loro complesso rivestono interesse per la collettività, in quanto testimonianze dell'attività creativa dell'uomo" (Legge sui beni culturali del 1997, articolo 2).

Si tratta nella fattispecie di un campo di ricerca ancora poco esplorato e che ha portato alla pubblicazione di una minima parte di quanto raccolto.

Negli ultimi anni, l'avvento dei sistemi d'informazione del territorio (SIT) ha supportato un ulteriore cambiamento di metodo e di attori: oggi gli inventari sono banche dati di informazioni di vasta portata (DBMS, GIS o SIT), utili per valutazioni numeriche complessive e per conoscere la consistenza effettiva di talune categorie di beni culturali. In questo settore il nostro Centro collabora attivamente con l'Ufficio dei beni culturali (UBC).