I diritti di chi fa sport
Agli inizi degli anni Novanta alcune associazioni sportive ginevrine hanno redatto la Carta dei diritti del bambino nello sport. In questi ultimi anni quasi tutti i principali organismi sportivi, nazionali e internazionali, hanno aderito a questi principi.
Il diritto di fare dello sport
Se un ragazzo decide di avvicinarsi ad un'attività sportiva di sua scelta, l'adulto non può negargli questa possibilità ma deve offrirgli le condizioni che più si adattano al suo livello. Le attività sportive proposte dalle associazioni devono essere adatte alle possibilità dei giovani in termini di orari, accessibilità, intensità degli allenamenti, ecc.
Il diritto di divertirsi e di giocare
Praticare uno sport vuol dire impararne regole e tecniche. Vuol dire allenarsi e migliorare le proprie competenze, ma anche star bene in gruppo, giocare, divertirsi, ecc.
Molti scelgono di fare un'attività fisica senza necessariamente voler far parte di un'associazione sportiva, ma non sempre c'è libero accesso agli impianti sportivi, e non sempre è possibile praticare sport di strada (es. skate).
Il diritto di usufruire di un ambiente sano
Oggi, nello sport, la lotta al doping e la promozione del fair play sono obiettivi comuni alla grande maggioranza delle federazioni sportive. Questi sono comportamenti che si imparano da giovani e che un ambiente sportivo "sano" deve insegnare.
Il diritto di essere trattato con dignità
Spetta all'adulto creare delle condizioni:
- rispettose della dignità di ognuno
- senza abusi di potere
- dove i rapporti sono basati su lealtà, collaborazione, aiuto reciproco.
Il diritto di essere circondato da persone competenti
All'allenatore sportivo non basta la buona volontà. Anche se spesso svolge la sua attività gratuitamente deve essere formato per insegnare ed allenare.
Il diritto di seguire allenamenti adatti ai ritmi individuali
Ogni persona ha tempi di apprendimento individuali che vanno riconosciuti e rispettati. Adattare l'attività fisica ai tempi e ai ritmi di ognuno è un mezzo per favorire il divertimento e il rispetto delle differenze.
Il diritto di competere con persone che hanno le stesse possibilità di successo
Non tutte le pratiche sportive devono essere abbinate alla competizione. Chi sceglie l'attività competitiva e sceglie di confrontarsi con altri deve poterlo fare alla pari.
Il diritto di praticare il proprio sport in assoluta sicurezza
Le infrastrutture (palestre, campi, docce, ecc.) e le attrezzature vanno adattate alle diverse esigenze (età, sesso, capacità individuali, ecc.) e devono garantire la sicurezza degli utenti.
Il diritto di avere tempi di riposo
L'attività fisica può anche diventare un impegno, soprattutto per chi sceglie lo sport organizzato, che si aggiunge all'impegno scolastico e/o professionale.
La programmazione sportiva deve permettere momenti di svago, di ozio, di altre attività ricreative e/o culturali.
Il diritto di non essere un campione
Ogni persona ha il diritto di scegliere se intensificare la pratica sportiva, o al contrario, di continuare a fare sport per piacere o per socializzare.