Sport estremi, sì a volte
Spesso si pensa che sport estremo sia sinonimo di qualcosa di molto pericoloso. Non è proprio così, c'è sicuramente una componente di rischio, ma quello che accomuna tutti questi sport è la prerogativa di trovarsi in un ambiente e in una dimensione differenti dal solito.
Forse proprio per questo sono attività eccitanti, fuori dall'ordinario, che al tempo stesso danno l'opportunità di scoprire ambienti e nuove dimensioni sempre a stretto contatto con la natura.
Oggi le nuove tecnologie sui materiali e lo studio delle tecniche permettono di praticare queste attività in tutta sicurezza, avvicinando così un numero sempre crescente di appassionati.
In aria o sott'acqua, su un fiume o attaccati a una roccia, la cosa più importante è ricordarsi che la vera sfida è solo con se stessi e non con gli elementi circostanti.
La scelta di praticare uno sport definito estremo può essere influenzata da diversi fattori:
- ricerca del rischio
- sperimentare i propri limiti
- provare emozioni intense
- vivere un'esperienza significativa
- trovare il contatto con la natura
- vivere un'avventura indimenticabile
Adrenalina
Ciò che accomuna tutti gli sport estremi è l'aumento di produzione di adrenalina. Qualsiasi sia la fonte di stress, fisica o emotiva, l'organismo reagisce producendo adrenalina, un ormone che scatena numerose altre reazioni, sia ormonali, sia nervose.
Tutti sperimentano l'azione dell'adrenalina sull'organismo: il battito cardiaco e la respirazione diventano più veloci, aumenta il consumo di ossigeno, aumenta il livello di zuccheri nel sangue, ritarda la fatica muscolare...
L'organismo riceve un'enorme quantità di energia in un tempo molto breve.
Di fronte a un pericolo o a una minaccia, le forze si moltiplicano, si diventa più veloci, si fanno cose che solitamente non si riuscirebbe a fare.