- Giacomo Genora - Liber hexametrorum sive heroicorum carminum
- Francesco Soave - Epistolario
- Stefano Franscini - Epistolario
- Carlo Salvioni - Scritti linguistici
- Francesco Chiesa - Calliope
- Francesco Chiesa, Angelo Fortunato Formiggini - Carteggio (1909-1933)
- Girolamo Ruggia - La coltura del cuore, della mente e del corpo, e altre poesie
- Francesco Soave - Nuovi idillii. Versioni da Salomon Gessner. Idillii
- Giampietro Riva, Giampietro Zanotti - Carteggio (1724-1764)
- Francesco Ciceri - Epistole e lettere (1544-1574)
- Stefano Franscini - Scritti giornalistici, 1824-1855
- Francesco Soave - La Batracomiomachia (Fra traduzioni e riscritture)
- Anton Maria Borga - Alcuni versi piacevoli
- Plinio Martini - Diario e lettere giovanili (1940-1957)
- Vincenzo Vela - Carteggio (1846-1891)
- Giuseppe Luigi Fossati. Poesie
Testi per la storia della cultura della Svizzera italiana
Testi pubblicati
Giacomo Genora
Liber hexametrorum sive heroicorum carminum
Libro degli esametri ossia dei versi eroici della Valle di Blenio
a cura di Lucia Orelli-Facchini
Il Liber hexametrorum del prete Giacomo Genora (1656-1731), originario di Leontica in val di Blenio e parroco in Leventina, passa in rassegna le quindici parrocchie della Blenio di fine Seicento promettendo attenzione alla topografia, ai costumi, ai prodotti, al cibo e ad altro ancora. Il poemetto latino è del genere didascalico-celebrativo: fa da guida locale al "lettore benevolo" fra varia umanità letterariamente trasposta. A più livelli l'opera, uscita a stampa a Milano nel 1692, risente del contesto lombardo in cui si è venuta sviluppando.
Affiora quasi inevitabilmente la pratica inventaristica diocesana cui l'autore sacerdote è ben avvezzo (non sono casuali le consonanze tra il latino degli esametri e quello "locale" dei martirologi). Sotto l'aspetto letterario appare chiara l'appartenenza alla solida tradizione milanese dell'encomio di luogo (dai Magnalia di Bonvesin da la Riva al Cheribizo della cerchia lomazziana), nonché la familiarità con quella seicentesca del teatro didascalico di matrice gesuitica (ad essa si attinge ad esempio per i controversi torchi parlanti e la glorificazione allegorica di Bacco). Eloquente è l'utilizzo dei classici: accanto al ricordo vivo delle Georgiche di Virgilio, una dovizia di fonti decontestualizzate alla maniera tipica dei manuali di retorica e dei poetici centoni: segno inequivocabile di un'educazione classica costruita tra compendi e manuali.
Certamente, questo prodotto della letteratura nostrana, che si propone quale omaggio alla "virtù letteraria" della ristretta élite dei vallerani sacerdoti dedicatari, riesce a trasmetterci le tenaci aspirazioni letterarie di quei "depositari della cultura", gli ecclesiastici, che furono i maggiori responsabili dell'educazione popolare nelle nostre terre.
La stampa del volume è finanziata dalla Banca Raiffeisen di Olivone.
Il libro
Formato: 17 x 24 cm.
Pagine: 430
Prezzo: 30.- CHF
Edizioni dello Stato del Cantone Ticino, Bellinzona, 2005
Distribuzione e vendita: Armando Dadò editore, Locarno