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DΔBol
DEBÚSc
vico),
indebolimint
(Gordevio),
indebulimint
(li-
nescio)s.m.1.indebolimento, infiacchimento.–2.
rammollimento (intragna,cimadera).
Dal lat.
D
¶
BiliS
‘debole; infermo’ e ‘difettoso’ [14],
continuato in forma semidotta [15] (i deriv.
indebolí
e
indebolimént
sarannodegli italianismi recenti);per
‘debole’ l’aiS raccoglie a Stampa-coltura ≠
fiacch
accanto a
débal
, avvertendo che il secondo term. «è
menoautoctono» [16]. levar. ons.
diébol
presuppon-
gonounabase con
æ
tonica [17] e vannopertantoag-
giunteallealtrepoche collocatesottoquestaseconda
formanel lEi [18]. –l’antifrasi in 1.1.3. è connessa
con l’uso giovanile di
forte
‘in gamba, interessante,
degno di ammirazione’ [19].
Bibl .: aiS 1.186 leg., ali 1.77; c
HEruB
. 2.13,
Giunte 70.
[1]cfr. S
alVioni
,aGi 9.213, Scritti 1.38. [2] Stria
141.21-23. [3]c
anonica
,Mariapaelio242. [4]n
icola
,
alm.Grig. 1956.99. [5]DSi6.83.105-114. [6]D
orScH
-
nEr
, Brot 61. [7] G
HiElMini
, riciam 33. [8] DSi 3.23.
124-126. [9] Stria 117.20-23. [10] DSi, disco ZlDi 2.
[11]ric.SM1981. [12]D
EcurtinS
11.171.139. [13]D
E
-
curtinS
11.128.22. [14]rEW2491,S
alVioni
-F
aré
,Po-
stille 2491, lEi 19.414-435. [15] cfr. lEi 19.435.29,
c
oroMinaS
2.112.54-55; inoltreB
ucHMann
55,76. [16]
aiS 1.186 leg. P. 46. [17] cfr. S
alVioni
, aGi 9.198,
Scritti1.23. [18]lEi19.434.29-35,cfr.pag.435.36-39.
[19]a
MBroGio
-c
aSalEGno
186.
Petrini
debolézza≠
débol
DEBorDå (debordá) v. 1. Debordare, uscire
dal bordo, straripare (lumino). – 2. infuriarsi,
scatenarsi.
Var.:
debordá
(Grono, cama),
debordaa
(lumi-
no).
il secondo significato fapensare, più cheall’it.
de-
bordare
[1], al fr.
déborder
che, oltreaquelli di ‘stra-
ripare; traboccare; fuoriuscire’, haappunto il signifi-
cato di ‘infuriarsi, perdere le staffe’ [2]. a favore del
francesismo parla anche l’area di attestazione del
term., ristrettaallaBassaMesolc. eal suopiùvicino
comune bellinz. (cfr.≠
c®pola
1
).
Bibl .: [1] B
attaGlia
4.63, D
E
M
auro
2.479. [2]
tlF 6.769.
Petrini
debrái≠
debraiá
DEBraiå (debra
-
á) v. Premere il pedale del-
la frizione negli autoveicoli.
Var.:
debraiá
,
debraiaa
.
il verbo risulterebbe già usato verso il 1950;
sono documentati anche i sostantivi derivati
femm.
debraiada
‘pressione troppo prolungata
sul pedale della frizionenegli autoveicoli’ (gene-
ralm.), ‘scivolata’ (Mendrisio) e masch.
debrái
‘pedale della frizione negli autoveicoli’.
¬ il fr.
débrayer
‘disinnestare la frizione’ [1], a cui
risalgono anche gli it.
debraiare
‘fare una debraiata’
e
debraiata
‘il disinnesto della frizione di un veicolo
amotoreper cambiaremarcia’, attestati dal 1967 [2]
(piùrecentem., ilderiv. vieneretrodatatoaprimadel
1966 [3]), con le loro var.
debragliare
(1988) e
debra-
gliata
(1966) [4]; il deverb.
debrái
èdocumentatoan-
che inareacom. (1973)emil. (1996), cfr. ilpis.
debrà-
jo
‘frizione dellamoto’ (1991) [5].
Bibl .: [1]tlF6.781. [2]D
E
M
auro
-M
ancini
530.
[3]n
ocEntini
311. [4] lEi 6.1684. [5] l
ocatElli
169
s.v.
debrayeur
,B
orSa
86,lEi6.1684.
Petrini
debraiada≠
debraiá
DEBruiaSS (debru
-
ás) v. cavarsela, arran-
giarsi (Malvaglia).
U sadebruiass!
, sa cavarsela!
¬ il fr.
se débrouiller
‘cavarsela, sbrogliarsela’ [1]
e rappresenta uno dei molti francesismi giunti nel
villaggio blen. per il tramite dell’emigrazione [2].
Bibl .: [1]tlF6.785. [2]cfr.V
icari
,Malvaglia174.
Petrini
DEBÚSc(debú
}
) s.m. Banchetto (lavizz.).
«
Menèe chi subbat oun bel vedel …; mange-
mal, fem oundebousch!…Ous dovevabè fa oun
deboug, e oun festign, perché tou fredel… ou s’è
tro
[
vao
]», portate qui subito un bel vitello;man-
giamolo, facciamo un banchetto; si doveva ben
fare un banchetto, e un festino, perché tuo fra-
tello è stato ritrovato [1].
Documentatonella raccoltadi Stalder del 1819, è
un prestito dal fr.
débauche
‘uso eccessivo o sregola-
todeipiaceridei sensi, inparticolarediquellidel ses-