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DEFΔSa
DEGaGna
‘difesa’, focalizzatosull’agitazione cheprecedeun’azio-
ne difensiva.
Bibl .: [1] lEi 19.695-703.
Petrini
DEFŒn (defí
Ç
) s.m. e f. (Grono) confine, in
particolare di prati o di boschi; – segno, cippo di
confine.
Var.:
dafini
(SottoP.),
defín
(Moes.),
defini
(Bon-
do),
definnai
(Soglio),
difín
(lumino, Grono).
LaMéra la fórma ldefinididui cum®n,Sóidi
lá de l’aqua e Bónddi quá de l’aqua
, laMera fa
daconfine tra iduecomuni,Soglioaldi làdel fiu-
me eBondoal di qua (Bondo [1]), doc. «le loro ri-
spettiue comunità hanno stabilito… di andare
àuedere li
defini
tanto inpiano, quanto aimon-
ti»: in una verifica dei confini fra cama e Ver-
dabbio (1763 [2]); v. ancora, fuori dell’odierna
areadi attestazione del termine, il doc. «statuta
etordinamentaproomnibus
definhijs
terratorijs
demedellia» (Medeglia1522 [3]);–
oldefín
, ilcon-
fine che separa il terreno comunale dal privato
(mentre
ol
≠
tèrman
separadueproprietà) (lan-
darenca),
a sto sélva e ghmanca i defín
, aquesto
castagnetomancano i segni di confine (roveredo
Grig. [4]), doc.
«defini»
[tra leselveprivatee i bo-
schi patriziali]: in un avviso in italiano esposto
all’albo comunale (lumino 1860 [5]); –
fè defin-
nai
, tracciare il confine di un prato interrando
dei pali (Soglio [6]),
una vólta, quand i metèva i
defín i scavava un bécc in tel tarégn tra la dón
pèzzen, i ghemetèva un piòtt in còsta, sporgént,
con a fianch dó piodèlen che la serviven da te-
stimòni,perdí cheel lavór l’èrastacc faccalapre-
sénza di proprietari
, un tempo, quando stabili-
vano i confini scavavanounbuconel terreno tra
i dueappezzamenti, vi interravanouna lastradi
pietraposta sul fianco, sporgente, conai lati due
piccole lastre a testimoniare che la delimitazio-
ne era stata fatta alla presenza dei proprietari
(Mesocco [7]).
le formemoes. edi luminohannounparallelo in
defín
‘confinetraduecampi,tradueproprietà’deidial.
fr.-prov.delVallese, cheèstatoposto fra i continuato-
ri del lat.
F
Î
niS
‘confine’ [8]. Per il valore del pref.
de-
che loprecedecfr. iverbi lat.
DEFin
Î
rE
,
DEliMit
º
rE
,
DE
-
tErMin
º
rE
, con il significato originario di ‘fissare un
confine, un limite, un termine’ [9]; la presenza, nella
loro famiglia lessicale, di comp. verbali in
con
- dalle
stessebasi [10] contribuiscea renderemoltostretto il
legame fra
defín
e il suoquasi sin.≠
confín
.nelle for-
me breg., dalle quali dipende direttam. anche
defini
‘confine; strisciadi confine tradueprati’ raccoltoaBi-
vio [11], ilcomp.puòaverecomebase il lat.mediev.
Fi
-
niuM
‘pagus, regio certis finibus limitata’ (1260) [12],
maanchedipenderedai continuatoridi
conFiniuM
(≠
confín
)[13]:cfr.,per ilpossibilecontattofra idueterm.,
«li
difini
sianodelcreppodellaGollan…super il filo
… e vada sin incima» accanto a «sino al
confiny
del
Boscodelle conventione conquelli di castasegnia» in
uno stessodoc. (Bondo1721 [14]). –Per il generedel-
la var. di Grono v. il femm.≠
fin
‘confine’ (Mesocco),
‘tacca incisaperconfine’ (circ.Mesocco),un tempono-
toanchepiùasudnellaValleMesolcina,standoaidoc.
«una fine», pl. «quelledue fine», «le fini» ‘segnodi con-
fine’ nella già cit. contesa fra cama e Verdabbio del
1763 [15].
Bibl .: [1] P
icEnoni
, QGi 13.19. [2] P
EDuZZi
, QGi
43.26. [3] BSSi 28.24. [4] r
aVEGlia
60. [5] D
E
G
ot
-
tarDi
, cenni 162; v. anche a pag. 231. [6] S
cHaaD
,
Breg. 33. [7] l
aMPiEtti
B
arElla
84. [8] FEW 3.561,
GPSr5.167. [9]cfr.DEi 2.1233,1240,1267. [10]E
r
-
nout
-M
EillEt
, DEl
4
237,359,686;
collimitare
si tro-
va inammianoMarcellino. [11]DrG5.142. [12]D
uc
.
3.503. [13] cfr. S
cHaaD
, Breg. 33n. 4. [14] P
icEnoni
,
QGi 12.133,134. [15] P
EDuZZi
, QGi 43.26-27.
Petrini
DEGaGna (degáña) s.f. Ente amministrati-
vo.
Var.:
dagagna
(aquila,olivone),
degagna
(claro,
Semione,Giornico, circ. Faido,BrioneVerz.,rovere-
doGrig.),
deghègne
(chironico),
dugagna
(calpiogna),
dügagna
(osco),
dughègne
(chironico).
1. Entità territoriali e amministrative, le
de-
gagne
raggruppavano generalmentepiùvillaggi
e facevano capo, a lorovolta, ad organismi supe-
riori: inleventina, ad esempio, circa 70 villaggi
oterreeranoriuniti inunatrentinadi
degagne
ul-
teriormente consorziatenelle8viciniedellaval-
le; lacalanca invece,unadelle4squadreche for-
mavano il comungrande di Mesolcina, contava
due
degagne
a lorovoltasuddivise in
mezzedega-
gne
.aSemione,percontro,queste istituzionirap-
presentavanodelle sottodivisioni del comune.
l’esistenzadi questi enti èmenzionata indo-
cumenti molto antichi: in una pergamena del
1171si legge infatti chequelladiosco«unames-
se de tribus
decaniis
de Faedo» (Milano [1]); la
suddivisione della vicinanza di chiggiogna in 5
degagne
data invecedellametàdel
xiV
secolo.ad
airolo eQuinto questi consorzi scomparvero già
all’inizio del cinquecento, lacalancamantenne
le sue 2
degagne
fino alla primametà dell’otto-
cento,mentrePratoleventinaconservò lastrut-