Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Comunicazione inclusiva

La lingua italiana è in costante evoluzione e da sempre si conforma alle esigenze di chi parla. Per adattarsi allo sviluppo culturale che negli ultimi anni ha interessato ampiamente le tematiche di genere nella nostra nazione, è necessario che la lingua progredisca insieme ai valori della popolazione.

Secondo l’art. 8 cpv. 3 della Costituzione federale «uomo e donna hanno uguali diritti. La legge ne assicura l'uguaglianza, di diritto e di fatto, in particolare per quanto concerne la famiglia, l'istruzione e il lavoro». Tale disposizione, in vigore dal 1981, proibisce ogni forma di discriminazione basata sul genere, compresa quella linguistica. In base alle necessità e alle urgenze della società, che si evolve con il passare degli anni, le sfide per il raggiungimento della parità di genere mutano e assumono forme sempre diverse. Il discorso sulla necessità di un uso più inclusivo della parola, che ha avuto origine negli anni ’70 anche grazie alla pionieristica pubblicazione di Alma Sabatini Il sessismo nella lingua italiana, è un argomento che negli ultimi anni sta assumendo un’importanza crescente. Già nel 1993 il Consiglio federale decise di promuovere ufficialmente i principi della parità linguistica in tutte le lingue ufficiali e il 5 ottobre 2007 venne adottata la legge sulle lingue (art. 7 cpv. 1, LLing), che sancisce a livello legislativo il pari trattamento linguistico di donna e uomo: «Le autorità federali si adoperano ad usare un linguaggio appropriato, chiaro e conforme alle esigenze dei destinatari; provvedono inoltre a un uso non sessista della lingua». Ma se è vero che molte delle istituzioni svizzere hanno elaborato strumenti di riferimento e consigli pratici volti all’uso non discriminatorio della lingua, è altrettanto innegabile che tali raccomandazioni sono lontane dall’essere omogenee e risolutive. Urge dunque una maggiore chiarezza.

Il Servizio per le pari opportunità sostiene un tipo di comunicazione sensibile al genere e promuove una serie di buone pratiche il cui obiettivo è quello di uniformare l’utilizzo della lingua italiana, promuovendo l’attenzione al linguaggio inclusivo. Con “linguaggio inclusivo” si indica una forma di comunicazione priva di discriminazioni e stereotipi nei confronti di determinati gruppi di persone. Selezionare le parole con maggiore sensibilità e consapevolezza comporta uno sforzo da parte di chi si esprime ma contribuisce significativamente al raggiungimento di una comunicazione più democratica e rappresentativa.

I seguenti documenti possono essere un aiuto efficace per chi volesse, nella propria quotidianità o in ambito professionale, utilizzare una comunicazione priva di discriminazioni di genere, volta all’uguaglianza e all’inclusione:

Guida all’uso inclusivo della lingua italiana nei testi della Confederazione
A dieci anni dalla pubblicazione della Guida al pari trattamento linguistico di donna e uomo nei testi ufficiali della Confederazione, la nuova versione del 2023 ne aggiorna e perfeziona gli esiti, per un linguaggio ancora più inclusivo.

Buone pratiche al vostro stand: per una comunicazione rispettosa della diversità di genere
Per essere veramente inclusivi, non basta fare attenzione al linguaggio: EQUALITY.CH ha stilato una serie di buone pratiche per una comunicazione inclusiva a tutto tondo. Il documento è stato poi adattato e utilizzato anche da Millestrade.

A partire dal 2022, anche il Canton Ticino si è munito di una Direttiva interna specifica per quanto concerne la comunicazione rispettosa delle diversità di genere: Linguaggio inclusivo nella redazione di testi ufficiali nell'Amministrazione cantonale.

Per ulteriori informazioni consultare gli appositi contributi tematici