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Controlli della parità salariale nel settore delle commesse pubbliche

Introduzione

La Costituzione federale sancisce il diritto di donna e uomo ad un salario uguale per un lavoro di uguale valore (art. 8 cpv. 3). Questo diritto viene concretizzato nella legge federale sulla parità dei sessi (LPar; RS 151.1), la quale vieta esplicitamente la discriminazione salariale (art. 3 cpv. 2). Questo significa che tutti/e i datori e le datrici di lavoro sono tenuti/e a rispettare il principio della parità salariale.

Nell’ambito degli acquisti pubblici della Confederazione, le imprese devono certificare il rispetto della parità salariale attraverso un’autodichiarazione. Dal 2006 l’Ufficio federale per l’uguaglianza tra donna e uomo (UFU), in collaborazione con la Commissione degli acquisti della Confederazione, verifica il rispetto della parità salariale attraverso dei controlli a campione tra le imprese con più di 50 dipendenti. Negli anni, anche alcuni Cantoni e Comuni hanno introdotto i controlli, seguendo la procedura standard proposta dalla Confederazione.

Nel settembre 2016, la Confederazione, tramite il Consigliere federale Alain Berset, ha varato la Carta per la parità salariale nel settore pubblico. Nello stesso anno, il Cantone Ticino è stato tra i primi firmatari della Carta, affermando la propria intenzione di attuare la parità salariale nei suoi ambiti di competenza, in parte come datore di lavoro e d’altra parte in qualità di committente pubblico e ente che eroga dei sussidi. A tal scopo nel 2021 il Cantone Ticino ha avviato un progetto pilota per promuovere la parità salariale introducendo dei meccanismi di controllo nel quadro delle commesse pubbliche. Attraverso l’introduzione dei controlli della parità salariale, il Consiglio di Stato mira a consolidare le conquiste sociali, a garantire la pace sul lavoro e a evitare distorsioni della concorrenza. La fase pilota - prevista negli anni 2022 e 2023 - è stata avviata con il sostegno finanziario dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo (UFU) e consentirà una prima valutazione per stabilire futuri sviluppi.

 

Strategia Parità 2030 della Confederazione

Infine, è utile ricordare che nella Strategia Parità 2030 della Confederazione viene indicato che entro il 2030 il Consiglio federale intende intensificare le azioni per rafforzare ulteriormente il ruolo del settore pubblico nel promuovere la parità salariale e attuare su larga scala la Carta per la parità salariale. In questo senso la Confederazione, i Cantoni e i Comuni si impegnano congiuntamente per eliminare le disparità salariali tra donne e uomini e per attuare nei loro ambiti di competenza il principio costituzionale del salario uguale per un lavoro di uguale valore. La pubblicazione “Il settore pubblico verso la parità salariale” mostra con vari esempi di tutta la Svizzera quali misure sono state attuate dalle amministrazioni e dalle aziende per promuovere la parità salariale.

 

Modalità per lo svolgimento dei controlli

Le modalità per lo svolgimento dei controlli della parità salariale nel settore delle commesse pubbliche del Cantone Ticino sono stabilite all’interno della Direttiva del Consiglio di Stato sui controlli della parità salariale tra donna e uomo nel settore delle commesse pubbliche del Cantone Ticino del 15 giugno 2022, entrata in vigore il 1° luglio. Maggiori informazioni in relazione allo svolgimento dei controlli possono essere consultati nella scheda informativa.